Passa ai contenuti principali

Post

Against Me (an Unravel Me story): Chapter 10

    A gainst M e             Quando tutto cade. Kalos, Borgo Bozzetto, 21 giugno 20X1 - Yvy… sveglia… La voce di Grace era leggera e soffice, come la spuma delle onde. Riusciva quasi a percepire il dolore di sua figlia, che continuava a dormire supina, con la pancia gonfia stretta tra le mani e il volto rigato dal pianto; le lacrime, come linee incandescenti sul suo volto opalescente, scendevano laterali baciandole gli zigomi e impregnando la federa del cuscino di cotone candido e profumato, ai lati della testa. Aveva avuto il tempo per sistemare i capelli dorati in una lunga treccia, prima di andare a dormire, proprio come le aveva insegnato quand’era bambina. Grace poggiò poi una mano sul volto di sua figlia, incandescente. Sospirò. Guardò quel pancione, sommò l’espressione che aveva sul volto e fu colta come da un’ondata di gelo, che le attraversò il corpo e la raggiunse fin nelle ossa. - Yvonne… - aveva ripetuto, cercando di destarla da
Post recenti

Against Me (an Unravel Me story): Chapter 9

  A gainst M e             Quando tutto cade. 9.     Hoenn,Petalipoli,20 giugno 20X1     - Lino. Non ti aspettavo. La voce di Norman era profonda e calda. Aveva sollevato lo sguardo distrattamente per poi tornare a guardare in basso, concentrandosi sulle pile di fogli che aveva davanti. Queste erano disposte sulla sua scrivania di palissandro, in maniera ordinata dalla più alta alla più bassa. Il più giovane anticipò Whiteley e le tenne la porta aperta, distratto, mentre continuava a guardare il Capopalestra. - Lo so. Mi scusi per il disturbo, è che avevo bisogno di incontrarla... - aveva detto, esibendosi in un lieve inchino. Fece spazio a quell’altra e chiuse la porta, poi si girò nuovamente verso il padrone di casa, avanzando fino a raggiungere il fianco della ragazza. Vedeva le mani di Whiteley stringere con delicato vigore la borsetta di pelle. Erano lì da una ventina di secondi ma Norman non li aveva mai guardati. Erano rimasti in religioso sile

Against Me (an Unravel Me story): Chapter 8

A gainst M e             Quando tutto cade. 8. Hoenn, Ceneride,20 giugno 20X1 Quando la segretaria entrò nell’ufficio di Adriano, un aroma intenso di caffè si espanse ovunque. La stanza dove il Capopalestra gestiva la parte documentale della propria attività era arredata in stile minimale: non c’erano molti elementi colorati, poco si allontanava dall’abbinamento acciaio/nero, se non i cuscini del divanetto, celesti come il tappeto, come il lampadario e come gli occhi dell’uomo seduto oltre la scrivana, di freddo e lucido metallo grigio. Una cascata sgorgava dalla parete alla sua destra, rinchiusa in una teca di cristallo grande quanto un armadio di un paio di ante. - Grazie, Jessica. – fece lui, indossando un sorriso genuino e riconoscente. Quella annuì. - Sono entrambi amari. – ribatté, poggiando due tazzine di porcellana bianca e due piattini del medesimo colore tra i due. White rimase immobile, guardando l’espresso che fumava davanti ai suoi o