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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Merry Christmas or whatever...

Merry Christmas or whatever...   Universo Z, Unima, Austropoli   Voltò velocemente l'angolo, Yvonne, stretta nei ruderi di quel vecchio soprabito sdrucito beige. Quel giorno era riuscita a rubare un paio di mele ed un pezzo di pane. Il cielo era limpido ma gli alti palazzi lo nascondevano, unendosi sulle sommità e lasciando che la volta sparisse tra le mura sporche di fuliggine. Molti di quei palazzi erano impraticabili. Yvonne non mangiava qualcosa di dolce da parecchio tempo. Pensandoci, erano due giorni che non metteva qualcosa sotto i denti ed il solo possedere quelle due mele ed il piccolo pezzo di pane raffermo all'interno della borsa la riempiva contemporaneamente d'ansia ed eccitazione. Pensava a Xavier, quando l'avrebbe saputo. Diamond lavorava alla mensa comune ed aveva chiaramente un debole per lei. Tutti avevano un debole per Yvonne, con i lunghi capelli biondi e gli occhi grigi. Quando lei andava alla mensa comune Dia le consentiva di prender

Linnea - The Child Thief

Th e Chi ld Th ief P iccoli fiocchi di neve cadevano scendevano dal cielo grigio sulle loro facce fredde; il freddo non era mai stato un loro problema. A Biancavilla c'era il mare, non nevicava da sessant'anni; ma quell'inverno la salsedine non era riuscita a sciogliere la neve, e la città era rimasta in silenzio sotto il manto bianco. Casa di Green era antica e impersonale, enorme e imponente nel suo austero stile giapponese, con le porte scorrevoli in legno dipinto a mano con fiori di ciliegio, i kotatsu, le dispense internate sotto al pavimento in parquet, i separé di carta. S'erano sdraiati sotto al portico, un lungo corridoio scoperto correva lungo il perimetro dell'edificio, al di fuori d'esso vi era un giardino triste e grigio in tutta la sua maestosità, gli scivoli e le altalene arrugginiti. Forse un tempo Green aveva fatto merenda in quello stesso punto; prima di morire, sua madre aveva usato chiamarlo mentre si nascondeva nella dimessa casa sull

TSR - 17 - Tessere del Mosaico

17. Tessere Del Mosaico Johto, Rovine d’Alfa I grilli frinivano, nel buio di quella notte appena nata. Poche luci, fuori dalla grande Violapoli, qualche lampione qui e lì e rumori costanti nei punti dove l’erba era più alta. La carovana di Allenatori era guidata da Red e Yellow, che precedevano lentamente Sandra e Valerio, prima di Blue e infine Green, che chiudeva la fila. Quest’ultimo aumentò il passo, affiancando la donna. “Quindi? Che hanno detto, quei due?” domandò, mettendole una mano sulla spalla per catturare la sua attenzione. “Xavier è a casa sua, con sua madre. Jasmine invece è ad Olivinopoli, al faro”. “Ho bisogno che venga qui”. “Già l’ho avvisata. Lei e Corrado saranno qui tra pochi minuti”. “Meraviglioso...” sospirò Green. Il suo alito si tramutava in fumo e si disperdeva quando saliva in alto, sotto lo sguardo protettivo della luna e delle stelle. L’odore d’erba umida s’alzava ad ogni loro passo. Quando entrarono nel varco che precedeva le rov