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Visualizzazione dei post da gennaio 28, 2015

H.O.P.E. - House Of Psychiatric Experiments - Ouverture

Quando la rivalità tra due gemelli esplode e la ragione soccombe, tutto sembra poter diventare possibile. Il Manicomio di Amarantopoli diventa la casa degli orrori, dove degli ignari visitatori assisteranno ad uno spettacolo a tinte rosso sangue. Follia profonda e il buio di una notte infinita, tutto ciò assieme all'apporto di cinque autori e alla famigerata ricerca del tempo. Questa è H.O.P.E. Questo è l'inizio della fine. _________________________________________________________________ La storia è stata scritta da tutti i componenti del Soulwriters Team; tutti hanno ideato uno o più personaggi su cui sono state scritte varie raccolte, Frammenti, localizzabili sulle pagine di gni autore della storia.   H.O.P.E. House Of Psychiatric Experiments Ouverture   E ra pazzo, forse. Forse lo era davvero, ed era fuori di sé. Era arrabbiato. La furia che lo dominava viveva di impeti e spasmi, tanto che era costretto a reprimere il senso omicida che lo ave

Frammenti - Supernova - 4 - Ink Voice & Auranera_

Giochi di luci, giochi di ombre; Sol Calante I n una calda serata estiva le città si animano. Gruppi di ragazzi popolano le strade, gironzolano per le vie spesso accompagnati dai loro Pokémon, oppure delle coppie di fidanzati passeggiano in cerca di un angolino tranquillo, intimo e appartato. Il tramonto colora l’orizzonte fino a tardi, dona un po’ di magia anche a grandi città come Amarantopoli che lo vede finché non scompare dietro i boschi di aceri rossi, intanto che illumina le foglie e le fa sembrare ancor più calde e accese. Durante una di queste serate, un Pidgey volava lento e assonnato facendo lo slalom tra i tetti dei palazzi e le cime degli alberi. Cinguettava stancamente mentre si nascondeva da eventuali Allenatori in cerca di un nuovo membro per la loro squadra. E intanto proseguiva nei suoi giri per la città, senza una meta precisa. Si stufò presto del panorama monotono della città. La Torre Campana pareva chiusa in una gabbia protettiva da una forza miste

Frammenti - Supernova - 3 - Andy Black

Explodes F iori di luce si aprivano nel cielo del vespro. Arrossato, imbrunito, quasi bruciato, le stelle reclamavano quella tela brunastra che pian piano si scuriva fino a diventare lentamente nera. I fuochi d'artificio manifestavano la gioia, l'ennesima festa della popolazione di Amarantopoli. Ogni occasione è buona per festeggiare. Astolfo era davanti all'ampia finestra del suo ufficio, lì, sulla torre. Gli occhi si muovevano lenti lungo tutto lo scenario a cui erano sottoposti, assaporando ogni particolare: gli aceri fulvi perdevano le foglie, bastava un soffio di vento per muoverle dal pavimento del cortile. La grande statua di Ho-Oh regnava imperiosa in quello spazio vuoto. I detenuti erano nelle loro celle, e tutto era calmo. Tutto funzionava come doveva, tutti rispondevano delle proprie funzioni, delle proprie mansioni, delle proprie responsabilità. E finché ogni rotellina è ben oliata il meccanismo funziona a dovere. Le braccia erano strette nell

Frammenti - Supernova - 2 - Levyan

It implodes   I l rumore delle unghie di Astolfo che cozzavano contro il legno della scrivania era leggermente attutito dai fogli su cui aveva posato le mani. Simmetrico, seduto sulla sua poltrona, con la testa bassa e lo sguardo fisso ed entrambe le braccia protese sui documenti che attendevano solo una sua firma, faceva battere meccanicamente  le dita a ritmo creando una particolare melodia sui quattro quarti. Inspirò. Sospirò. Stroncante, la vita del direttore era stroncante. Ma non per la fatica, quanto per la monotonia. L’istituto in cui lavorava era enorme, il più grande e ricco della regione. I malati si rivolgevano tutti ai suoi medici e la gente con cui aveva a che fare, le pratiche che doveva effettuare, i procedimenti che doveva eseguire con la massima scrupolosità, erano sempre più. La professoressa si stanca, ma non rischia mai di cadere addormentata durante una lezione, lei spiega, è sempre attiva; l’alunno anche si stanca, ma lui era costretto ad un im

Frammenti - Supernova - 1 - Vespus

Sole Nascente E ra mattina presto quando Astolfo si alzò dal letto. Il Sole ancora doveva sorgere e tutta la città era immersa nel silenzio più totale. Decise di farsi una doccia calda, per sciogliere i muscoli e prepararli alla routine giornaliera. A breve avrebbe saputo l’esito del test per poter diventare il direttore del manicomio di Amarantopoli, la sola idea era sufficiente a privarlo del sonno e renderlo irrequieto per tutta la durata della giornata. Camminò il più silenziosamente possibile per tutta la lunghezza del corridoio, passando davanti la camera dei suoi genitori, che erano già usciti di casa come ogni mattina, e la camera di Zeno, il suo fratello gemello con cui condivideva ben poco. Erano stati praticamente identici da bambini, ma col passare del tempo e con il nascere di interessi diversi, i due si erano distinti non solo a livello fisico, anche a livello caratteriale : Zeno era impulsivo, violento, rozzo, primitivo, disordinato e sbadato. Lui invec

Giornalino Arcobaleno - Edizione #00

Gio rna lin o Ar co bal eno Curato da Ink Voice e AuraNera_ Edizione #00 Articolo 0: Dove siamo atterrati? Il vento scompigliava i capelli castani e mossi della ragazza. Ogni tanto si sporgeva a guardare giù e dei brividi di terrore dovuti all’altezza, forse esagerata, le attraversavano la spina dorsale. “Non ce la faccio. Sbrighiamoci, voglio tornare a casa” mormorò preoccupata e impaurita. Stava volando e il Leggendario Ho-Oh non sopportava più la sua immotivata e improvvisa paura dell’altezza. Dispettoso come suo solito, però, preferiva vederla soffrire un po’ e quindi si era alzato sempre più nel cielo. A lei pareva di toccare le nuvole, ma la cosa non la entusiasmava affatto. “Dannazione, Ho-Oh, scendi un po’! Non vedi come sto?!” scattò frustrata ed esasperata. “No, non vedo, sai com’è: stiamo volando sulle montagne e se non faccio attenzione potremmo schiantarci contro una parete rocciosa” ribatté lui, dopo essersi lasciato sfuggire una risatina crudele nel