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Visualizzazione dei post da marzo 24, 2015

Capitolo Trentesimo - 30

Salve a tutti! Problemi su problemi ed un piccolissimo errore di valutazione, l'uscita del fumetto di Black Lady è spostato a sabato! Scusate per il disagio! Intanto l'autrice mi ha "regalato" qualcosina per voi: Fuori il trentesimo capitolo di HC. - Andy, sempre e solo Andy Algoritmi G old e Silver erano rimasti soli all’interno del corridoio del Centro Meteo alla periferia di Forestopoli. Che chiamarla periferia era quasi un’esagerazione dato che si trovava nel pieno della foresta. I due si guardarono per un attimo e sospirarono. Silver abbassò il capo e portò le mani ai fianchi, maledicendo tutta quella situazione. “Avremmo dovuto gestirla meglio...” sospirò il fulvo, con una strana smorfia in volto. Gold batteva i pugni contro il muro urlando frasi blasfeme con naturalezza quasi eccessiva, dopodiché tossì ed imbrattò di sangue la parete. “Gold...”. Silver rimase interdetto, avvicinandosi al ragazzo. Quello lo allontanava allungando la

H.O.P.E. - House Of Psychiatric Experiments - Capitolo 2 - Ombre alla Finestra

Ombre alla Finestra “ M mh… già tra due giorni ci tocca tornare a casa.” Sean realizzò questo con un mormorio sommesso appena si alzò di buon’ora. I raggi del Sole filtravano tenuamente dalle tende della stanza da letto dell’albergo che avevano preso lui e la fidanzata, la quale sonnecchiava ancora beatamente, distesa su un lato, senza dare il minimo segnale di essersi accorta dello svegliarsi del ragazzo. Lui le lanciò un’occhiata di sfuggita, non la voleva disturbare. Era uno mattiniero al contrario di lei, che più volte si era addormentata anche sui libri i pomeriggi quando avrebbe dovuto dedicarsi anima e corpo allo studio. Il ragazzo si mise in piedi stiracchiandosi silenziosamente e andando in bagno. Dieci minuti abbondanti dopo uscì e trovò Helen che immancabilmente continuava a dormire, incurante del fatto che Sean fosse, in pratica, pronto per vestirsi e scendere a fare colazione. Con un sospiro intenerito dall’espressione tranquilla di lei, che così di rado