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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Yelloween 2

Avete presente quando, mentre dormite, sentite quel forte freddo ai piedi e vi svegliate? Sì, aprite gli occhi e vi accorgete con orrore che le coperte vi sono arrivate alle caviglie? Sì, quella sensazione orribile che vi farà dormire male, perché avete sonno e non avete il coraggio di interrompere la ricarica delle vostre batterie per i vostri piedi. Meglio dormire con le gambe tirate, dico io. Già, non mi alzerei mai prima dell’alba. Mi fa terrore ciò che c’è sotto il mio letto. Sì, li sento, quei rumori. Quei rumori sinistri mentre dormo, intendo. Sento anche quelle mani fredde e quegli occhi puntati addosso. Quelli mi svegliano, ma io gli occhi non li apro, altrimenti capisce che sono sveglio. E se sono sveglio lui mi prende. “Ma perché diamine sei triste adesso?!”. “Non sono triste, Gold...”. Yellow guardava l’orizzonte dal solito bar di Fiorpescopoli mentre il tramonto le baciava il volto e donava un colorito alla sua pelle simile a quello delle irid

Vesp, Linnea e Lev - Main Mind

M ain M ind La lancetta dell’orologio continuava imperterrita la sua avanzata. Fuori, la pioggia colpiva ripetutamente i grandi vetri della sala ovale in cui si trovava, distruggendo la suddivisione temporale creata dal ticchettio del grande orologio a pendolo attaccato alla parete. O meglio, apparentemente attaccato con una specie di colla alla carta da parati dal gusto orrendo. Marrone, con dei rombi blu. Sarà roba da intellettuali, ma a me fa schifo. Come tutto il resto, del resto. Che ironia, inizio anche a ripetere le parole, l’analisi mi fa solo del male, oltre a svaligiarmi il conto in banca. Due anni che tutto quello continuava, senza un briciolo di risultato importante. Solo tante tessere di un puzzle, sparse a casaccio su di un tavolo, incomprensibili nella loro totalità. Troppi pezzi mancavano, troppe erano le cose che non ricordava o che, ancora meglio, non voleva ricordare, almeno così aveva detto il dottore. Due anni che veniva ripetuta quella co