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Shipshot - 14 . Dualrival Shipping

Oggi Rachel ci regala un'altra perla, una bellissima Dualrival. Inoltre è uscita il penultimo pezzo del manga di Back to The Origins, download qui e scan sulla pagina di Laila! Avverto chiunque segua il blog che Black Lady, questo martedì, pubblicherà nella sua pagina e sul nostro blog il prologo di Hoenn's Crysis. Ricordo che dobbiamo darle tutto il nostro supporto per aiutarla a crescere come artista! Passate sulla sua pagina e mettete un mi piace, perché davvero ha tutte le carte in regola per stupirci con i suoi magnifici disegni.
 
Andy. 
 
Rachel ha scritto questa Dualrival (Komor x Belle). Molto densa, a me piace molto.                
DualrivalShipping


 
Mi annoio da morire.
Il laboratorio è vuoto, tu sei lontano, quasi dall’altra parte di Unima, quasi troppo lontano persino perché i miei pensieri ti raggiungano. Troppi giorni impegnati a tenerci ancora più lontani.
Quando il C-Gear squilla e leggo il tuo nome sembra come se il sole avesse iniziato a brillare più forte.
Ti odio. Ti odio. Ti odio.
Perché non ho voluto accettare la dolce bugia e ho cercato una verità più amara.
Parli di stanchezza, di stress. So come andrà a finire, ma devo comunque andare avanti. So che sono tonta, me lo hai sempre detto, e a volte non sono tonta come credi ma fingere di esserlo ti fa sorridere. Fingere di esserlo ha sempre reso tutto più facile. Il tuo spiegarmi quello che succede, il tuo avvicinarti a me, mentre mi indichi meglio ciò che c’è da guardare.
Parli di come in questi giorni tu ti senta strano, di come le cose siano monotone, di come niente riesca a renderti felice, qualunque cosa tu faccia.
Nemmeno parlare con me.
Ti odio. Ti amo. Ti odio.
Perché stai decidendo arbitrariamente tutto ciò. Posso solo guardarti andar via.
Lancio il C-Gear lontano, mentre sento gli occhi riempirsi di lacrime che non riesco a fermare. Odio come mi tagli fuori dal tuo mondo, dicendo che è solo colpa tua, lasciandomi impotente a guardarti, mentre torturi te stesso, ti carichi di stress e di impegni. Odio il fatto che tutto ciò che posso fare sia aspettarti. Nonostante non sappia se tornerai o meno, nonostante se dovessi tornare mi troveresti con gli occhi arrossati, i capelli indomiti per essermi rigirata nel letto senza poter dormire.
Ti amo. Ti odio. Ti odio.
Perché questa solitudine in cui mi hai lasciata sta logorando la mia anima.
Cerco di buttarmi nel lavoro. Mi tengo impegnata, faccio ricerche, catalogo risultati. La mia testa è impegnata, ma ogni momento libero lo passo fissando il C-Gear, in attesa di un tuo cenno. Mi basta una sola lettera, anche inviata per errore. Forse cerco un pretesto, forse cerco soltanto una scusa per sentirti, purché sia tu ad iniziare. Piango ancora la notte, quando nessuno può sentirmi, e stringo il peluche che mi regalasti tempo fa, quasi volessi esorcizzare la paura di non poterti toccare mai più.
Ti odio. Ti odio. Ti amo.
Perché forse l’unica persona che non riesco a perdonare è me stessa.
Faccio tutto meccanicamente, ormai non penso nemmeno più. Stranamente la media dei miei errori è calata. Lo stesso è successo ormai da giorni al mio appetito. Musharna mi guarda triste, quasi lamentandosi di non avere più sogni da sgranocchiare. Vesto solo nelle tinte del grigio, e le occhiaie sembrano essere diventate le mie nuove migliori amiche. Vorrei che mi vedessi. Ma magari da lontano, così non noteresti quanto male io stia.
Ti amo. Ti amo. Ti odio.
Perché nonostante tutto non accetterei che tu non sia felice.
Pian piano il tempo passa. Mi sento sempre vuota ma riesco a guardare il cielo in modo un po’ diverso. Riesco anche a trovare la forza di mandarti un messaggio per sapere come stai. Non so se mi rispondi, non controllo, ma mi fa sentire leggera. La notte sto addirittura recuperando il sonno perso. Per i chili in meno non credo farò problemi. Non mi sento bene ma spero che per te sia diverso, altrimenti il mio star male non avrebbe senso.
Ti odio. Ti amo. Ti amo.
Perché ogni cosa che faccio mi fa notare la tua assenza.
Per la prima volta ci siamo riscritti a lungo. Leggerti è stato strano, come guardare tutto al rallentatore. Guardare la nostra conversazione come se fossi fuori dal mio stesso corpo. Guardo me stessa risponderti, scherzare, fare battute. Scopro adesso che è un qualcosa che mi è mancato. Come mi è mancata la tua presenza. Penso che tutto ciò sia strano. Mi sei sempre mancato, mi manchi tutt’ora, ma adesso mi accorgo che non eri solo tu a mancarmi. Mi manca la sensazione di averti vicino. Mi manca persino come ti arrabbi con me quando sbaglio.
Ti amo. Ti odio. Ti amo.
Perché alla fine sono davvero rimasta ad aspettarti.
Ti scusi, dopo tanto, per quello che è successo. Ti dispiace, ti vedo chinare il capo nella videochiamata, gli occhi arrossati anche tu. Mi sento meno sola, mentre ti scoppio a piangere davanti, mentre dico quello che ho passato, mentre ti lancio anche qualche insulto, che tu accetti con un sorriso. Mi è mancato tanto anche questo. La possibilità di sorriderci a vicenda.
Ti amo. Ti amo. Ti amo.
Perché alla fine sei tornato a riprendermi.

 

 

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