Passa ai contenuti principali

Cy - Dark Tales of Fairy Type - 3 - La fata e la luna




La Fata e la Luna



Clefairy aveva sempre vissuto in quella radura. Non aveva mai visto un umano. Ne aveva semplicemente sentito parlare attraverso i racconti degli altri Pokémon e da quel che dicevano doveva ammettere che non erano granché.
Zangoose – quel vecchio brontolone – continuava a ripetere che di loro non ci si doveva fidare, erano infidi. Continuava ad affermare che avrebbe preferito condividere la tana con un Seviper piuttosto che essere catturato da un umano.
Clefairy non ci dava molto peso, ormai era noto a tutti che Zangoose fosse irascibile e astioso verso chiunque, persino verso la propria immagine riflessa nella polla d’acqua della radura.
Doveva anche ammettere, però, che gli umani la incuriosivano. Avevano così tanti modi di dire una stessa parola. Fra Pokémon ci si capiva ad un solo sguardo, la comunicazione era molto ristretta, ma gli umani... loro gridavano, parlavano, sussurravano, cantavano.
Clefairy amava cantare, nelle notti di Luna piena di posizionava al centro della radura e inneggiava al satellite, con la sua voce delicata e quasi sussurrata.
Non voleva attirare nessuno, si diceva. Quei rituali erano per lei e per lei solamente, nessun altro avrebbe mai potuto anche solo capire perché facesse qualcosa del genere.
A dir la verità, nemmeno lei lo sapeva veramente. Si era scoperta un’ottima cantante e la sua natura la spingeva ogni volta a venerare la Luna piena. Lo faceva, semplicemente.
Lo amava, altrettanto facilmente.
Aspettava il plenilunio ogni mese, preparandosi febbrilmente per la notte che avrebbe speso nella radura ad osservare il cielo.
Il dramma capitava quando la Luna era coperta dalle nubi. Non riusciva a vederla, si disperava.
Senza Luna, come avrebbe mai potuto cantare? Come sarebbe riuscita ad adorarla?
Un plenilunio nuvoloso era, per Clefairy, peggio della morte. Era nella sua natura cantare alla Luna, lei doveva farlo. Sapeva che senza di esso non sarebbe riuscita ad andare avanti.
Successe una notte di quelle. Evidentemente il destino voleva veramente che tutti i Pokémon assassini nascessero in quel bosco scuro e pieno di insidie, dove i sorrisi di Luna erano spaventosi come i riverberi del coltello di un assassino.
Clefairy decise di cantare lo stesso, senza la sua amata, senza nessuno che potesse ascoltarla.
Quanto si sbagliava.
Qualcuno era lì per ascoltarla, anche se lo faceva inconsciamente.
Un gruppo di sei ragazzi, che stupidamente avevano pensato di sfidare il buio e la notte.
Clefairy cantava e loro ascoltavano, le note gentili della sua voce risuonavano nel silenzio del bosco e come erano belle.
Le orecchie dei giovani vennero cullate dalla melodia calma del Pokémon e senza rendersene conto si trovarono a cercarne sempre di più. Non bastava mai. Sempre di più.
Tremavano, ma avevano caldo e si spogliarono dei pesanti giacconi che indossavano.
Barcollavano, ubriachi della musica che Clefairy produceva.
Ridevano, altrettanto felici e per niente spaventati dall’idea della morte.
Clefairy li vide che giungevano e non s’azzittì. Continuò imperterrita, osservando gli occhi vacui dei ragazzi perdere sempre più lucentezza. Erano come la Luna! Come la sua amata nel cielo.
E quanto avrebbe pagato per vederla ogni notte? Aver la sicurezza che ogni singola notte ella ci fosse stata per ascoltarla cantare?
Quegli occhi erano la Luna. E lei aveva bisogno della Luna.
Morirono così. All’oscuro di tutto. Dodici bulbi oculari che erano delle piccole lune. Tutte per lei.
Pochi giorni dopo, però, gli occhi persero quel fantastico colorito lattiginoso.
Fu così che iniziò quell’interminabile catena di omicidi. E tutte le vittime si ritrovavano nella radura. Integre, ma senza occhi.
Due buchi rossi e neri, che davano sul vuoto. Le palpebre erano tranciate con malagrazia, il sangue che seccava e che formava lacrime che nessuna madre sarebbe stata in grado di asciugare.
Erano tutti giovani, le vittime di Clefairy, non oltre i vent’anni. Qualche coppia innamorata, qualche bambino che impunemente raggirava il coprifuoco... tutti attratti dalla melodia di morte del Pokémon.
In fondo fu anche grazie a questo che i Pokémon assassini si incontrarono.
Sylveon quella notte fu proprio attirato dalle musiche di Clefairy e si sa, la curiosità spinge a fare le azioni più pazze. Cautamente si avvicinò e osservò lo spettacolo più splendido mai visto fino ad allora.
Con quale brama Clefairy strappava gli occhi alle vittime in ginocchio? Che splendida tonalità di rosso carminio era il sangue che usciva da quelle cavità?
Era tutto così perfetto. La Luna, la canzoncina che Clefairy mormorava sottovoce e le vittime che si contorcevano in un’estati fatale e lussuriosa.
La cupidigia che aveva il Pokémon fata nel portarsi al grembo quelle piccole sfere biancastre? Perfetta.
Sylveon si chiese da quanto Clefairy facesse azioni del genere e intento a pensare fece un passo falso, e il Pokémon rosato si accorse di lui.
Bastò uno sguardo e si capirono.
Bastò un sospiro e divennero complici.
Spritzee raggiunse Sylveon e vide con somma gioia il corpo ancora scosso da spasmi che sanguinava steso sull’erba che si macchiava pian piano.
Si avvicinarono e osservarono l’umano contorcersi e morire, silenzioso e con un’espressione beata.
Non servirono parole ai tre per capire che quello era un’incontro voluto dal destino.
Pochi minuti dopo Clefairy ascoltava rapita i racconti di Spritzee sui Pokémon morti e sulle loro ossa e non appena fece menzione dei loro occhi vuoti ella ebbe un sussulto.
Erano tutti animati da uno stesso ideale. Trovare il diverso, provare ogni sensazione e non fermarsi.
Clefairy attirava le vittime, Sylveon le uccideva e Spritzee sezionava il corpo. Una squadra perfetta, ma ancora da migliorare.
Servivano ancora elementi, altrimenti l’orologio non avrebbe funzionato.
Ma la foresta era grande e di sicuro, qualche altro Pokémon assassino si sarebbe fatto vivo per uccidere qualcun altro.

Commenti

Post popolari in questo blog

Zack vs Campione della Lega

Ciao ragazzi! Finalmente è arrivato il momento di leggere come va a finire l'avventura, ambientata nel recente passato di Zack, in cui sfida la Lega Pokémon di Adamanta. Come semrpe troverete tutte le informazioni sui nostri blog ed altro sulla pagina Facebook Pokémon Adventures ITA , dove DOVETE passare! Troverete di tutto! Martedì prossimo uscirà il nuovo capitolo del manga di Pokémon Back To the Origins! Non mancate! Andy $ Ok. L’ultima porta era stata chiusa. Ora l’unica cosa da fare era calmarsi un attimo e rilassarsi. Quella giornata aveva regalato fin troppe emozioni. Una piccola anticamera buia, poco illuminata, precedeva un lungo corridoio, che si concludeva con un’enorme porta dorata. Zack decise di tirar fuori tutti i suoi Pokémon. Gyarados, Torterra, Lucario, Braviary ed Absol. E Growlithe, naturalmente. Tutti lì, tutti fermi, tutti in   ansia, tutti in attesa che qualcosa fosse accaduto. Aspettavano che le parole uscissero dalla bocca di

Lily by KomadoriZ71 - Periegesi di Hoenn - Brunifoglia

Brunifoglia “ Comunità rurale ricca di orticelli ” Brunifoglia era una modesta cittadina nata tra le montagne, situata a Nord-Est di Hoenn. Attraversata da un'unica via principale che collegava il Percorso 113 al Percorso 114, era caratterizzata da paesaggi rurali che la rendevano differente e particolare rispetto alle altre città della regione. Il territorio era fertile e argilloso grazie alle acque del lago, l'unico ecosistema in grado di ospitare Pokémon come Barboach, Whiscash e Lombre. Anche il Monte Camino era in grado di caratterizzare l'ambiente circostante, il Percorso 113 era rinomato per la cenere vulcanica che scendeva dal cielo e ricopriva il suolo con un leggero manto grigiastro. I bambini che non avevano il timore di affrontare gli Skarmory selvatici, erano abituati a inoltrarsi nella vegetazione per dedicarsi alla raccolta della cenere e portarla del vetraio che abitava nelle vicinanze. Brunifoglia era abitata esclusivamente da fami

Quindicesimo Capitolo - 15

Salve ragassuoli, mi dispiaccio ogni volta per il ritardo nella pubblicazione, e mi rendo conto che sta diventando un disagio. Ecco perchè, dalla settimana prossima, per problemi di lavoro, la fan fiction sarà pubblicata il MARTEDì. Chiedo ancora scusa, e spero di non aver recato disagio. Ringrazio tutti quelli che hanno messo mi piace alla pagina   Pokémon Adventures ITA . Vedere il seguito crescere ogni giorno di più è una grande soddisfazione. Sei su EFP? Vieni a recensirci anche lì!  Andy Black, autore su EFP Ricordo sempre che il nostro progetto, Pokémon Courage ha bisogno di sostegno da parte vostra...niente soldi, tranquilli, basta solamente un po' di partecipazione. Siamo davvero così pochi a leggere questa bellissima storia? Entrate anche voi a far parte della famiglia di Pokémon Courage . Ho finito con le raccomandazioni. Cominciamo. Stay Ready...Go! Andy $   “Rachel...sei davvero tu?” chiese sgomento Ryan, quasi commosso. Zorua fece un