Tutte le luci nel castello in cima alla collina di Romant-sous-Bois erano spente. Però una figura si muoveva furtivamente, appiattendosi ai muri e correndo da un corridoio all'altro. Come durante ogni colpo, Blue sentiva un fremito d'adrenalina animarle il corpo, mentre un sorriso furbo le increspava le labbra dolci come un cioccolatino alla ciliegia, che non vedevano l'ora di posarsi sul tesoro di quella dimora. Sempre con scaltrezza, fece scivolare un passepartout nell'angusta fessura della porta laccata di bianco, in legno di cipresso. La serratura scattò e con una risatina portò la mano inguantata al pomello, per entrare in una delle stanze più proibite. Si prospettava un lavoretto semplice. In fondo un po' le dispiaceva rinunciare all'azione, ma era meglio non esporsi troppo. Si lasciò distrarre dall'arredamento che la circondava, anche se alla luce del sole aveva già valutato che non ci fosse niente di valore da poter portare vi
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