Previously, on Hoenn's Crysis Doveva ragionare, adesso doveva farlo davvero. Senza il plic era più semplice. Era il fuoco, effettivamente, a complicare un po’ la situazione. Quel fuoco, sinuoso nei suoi movimenti, lenti, quasi stanchi, proiettava la sua luce sulle mura. Ebbe persino il pensiero di vedere dove Vulpix si fosse cacciato, concludendo con la cocente delusione sul fatto che, a differenza sua, il volpino avrebbe vissuto in un ambiente così caldo. Così tanto caldo. Tuttavia non lo vedeva più, mentre il fuoco si muoveva verso di lei. Sentì il suo guaito lontano, poi lo sentì sempre più vicino, sempre più vicino. Sempre più vicino, fino a che non vide la sua ombra distorta proiettata su quelle mura da imbiancare. “Vulpix!” urlò lei, tossendo poco dopo per via del forte odore. Il Pokémon guaì di nuovo ed intanto la testolina bionda di Sofia si mosse. “No! No! Non avere paura, sono venuta a portarti dalla tua mamma!” esclamò Marina, allarmandosi quasi più pe
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