Spark Un forte mal di testa, dovuto alle poche ore di sonno, lo distraeva continuamente dalla sua mansione. Non era neanche spuntato il primo raggio di luce, e lui si trovava adesso a fare quello che faceva tutte le mattine, con una cadenza perfetta, precisione al minimo secondo. Ore quattro: sveglia. Ore quattro e dieci: rasatura della barba e pulizia intima. Ore quattro e venti vestirsi e mettere in ordine la brandina. Ore quattro e trenta: inizio della giornata. Così, tutte le mattine svolgeva le stesse ed identiche azioni, nell’ordine prestabilito, così come gli era stato detto, o meglio, imposto. Si avvicinò all’uscita di quella che era stata una palestra scolastica, ora adibita a camerata maschile, e prese la seconda Poké Ball sullo scaffale, retto per miracolo da una rete di fili di ferro che faceva affidamento su di un paio di chiodi rossi di ruggine. - Avanti Loudred, esci e fa’ il tuo dovere. Niente smancerie oggi, mi esplode il cervello. Placido, il Pokém
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