2. Orchidea Era più di un’ora ormai che aspettava lì fuori. Non ricordava di aver mai assistito a un intervento tanto tempestivo da parte della Polizia Internazionale; Alakazam, però, era un vero portento quando si parlava di dover essere rapidi. In meno di mezz’ora, avevano ripulito e catalogato ogni cosa in quel sito, rimuovendo anche i resti dagli alberi di guardia alla tana. Bellocchio si stava rigirando fra le mani il piccolo strumento elettronico che aveva trovato sulla carcassa di quel Delibird, mentre all’interno il reparto della scientifica faceva tutte le rivelazioni necessarie. - “Orchidea” sembrerebbe chiamarsi. Ritornando sul pianeta terra dai suoi viaggi mentali, Bellocchio alzò gli occhi verso l’origine della voce che, ormai, conosceva bene quanto la sua. Alberta, il suo capo e partner in diverse occasioni, si trovava in piedi, a pochi passi da lui. - Sul lato destro, in bassorilievo, è stato inciso da qualcuno – continuò lei. - Ci sono stati
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