Ogni passo che poggiava su quei marciapiedi bagnati pareva pesasse un paio di tonnellate. E le vedeva, le persone che camminavano accanto a lui, che vivevano tranquillamente le loro vite come se nulla fosse accaduto. “ E certo…” pensò Lucas. “Loro non sapevano neppure chi diamine fosse, Lucinda. Loro non sapevano che i suoi occhi fossero di quel grigio scuro, che quasi diventavano azzurri quando era al sole. E quando succedeva spesso sorrideva. E aveva il sorriso più bello del mondo. Ma loro… tutti loro… Loro non sapevano nulla di lei…”. Lo zainetto gli pesava sulle spalle, lo tirava in basso e lo costringeva spesso a tirare verso l’alto le spalline sdrucite, un tempo imbottite, con la mano che non teneva l’ombrello rosso. Eppure tutti rimanevano calmi, tranquilli, consapevoli che la giovane ragazza che aveva perso la vita qualche giorno prima era una loro concittadina. “Ma come fate?”. Girò l’angolo del vecchio palazzo fatto di mattoni bianchi, se si fosse voltato non
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