Lost Silver “D ove... dove sono?”. La voce del ragazzo era bassa e le note della paura vibravano sulle sue corde. Aprì gli occhi, confuso e malconcio. Gli facevano male le gambe, probabilmente quella sera aveva esagerato di nuovo con gli alcolici. “ Basta! Non devi più alzare il gomito! ” rimbombava nella sua testa la voce di Mae, la sua migliore amica. A lui non interessava, lui faceva tutto quello che voleva. Nessuno gli era superiore, nessuno avrebbe potuto batterlo. Si sentiva onnipotente. “Mae... Mae. Dove mi hai portato?” chiedeva lui, ancora più confuso, mentre lo sguardo finiva di vacillare e di tremare sotto i duri colpi che la sua testa era costretta a subire. L’emicrania era una dura realtà ed un rumore fastidioso rimbombava nelle tempie, come un ronzio, ma più acuto. Sentiva l’odore di quella ragazza, quasi avesse davanti agli occhi la scia del suo profumo, dolciastro, con quel sentore fruttato. Nutriva il profondo desiderio di portarsela a lett
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