XIX Tiro al piccione Nel cenote innevato che dava accesso alla grotta del Nodo, l’impalcatura di metallo che sorreggeva la passerella emetteva rumori inquietanti. Non era una cosa anomala, era una costruzione provvisoria che spiraleggiava lungo la circonferenza di un grosso buco nel terreno, capitava spesso che il vento o la caduta di blocchi di neve o di ghiaccio la facessero cigolare. Lawrence, passeggiando lungo il tratto che dava accesso alla zona del macchinario, ascoltava quei rumori senza allarmarsi. Osservava il cerchio di luce che era una dozzina di metri sopra la sua testa, seguì con gli occhi l’andamento del ponticello che girava in circolo per quasi tre volte, prima di raggiungere la superficie. Era una giornata tranquilla, due colleghi erano usciti molto presto per la ronda e lui era riuscito ad accaparrarsi una colazione sostanziosa. Fortunatamente, la Faces pagava una piccola fortuna per stare in quell’inferno di ghiaccio. E lui aveva una moglie e tre figli, ad A
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