XV La nottola di Minerva Il bar in cui Kalut aveva chiesto a Green e Blue di farsi vivi era un piccolo e discreto chioschetto all’angolo tra la via principale di Rupepoli e la strada che andava verso il mare, a nord. Quando entrarono nel locale, nessuno li riconobbe, imbacuccati com’erano nelle loro sciarpe. Una campanella segnò il loro ingresso e attirò verso di loro l’attenzione dell’uomo che era dietro al bancone, che sfoderò un luminoso sorriso. «Salve, viaggiatori, accomodatevi pure» pronunciò quello, agitando sinuosamente i suoi folti baffi grigiastri. Green e Blue si sentirono a disagio. Si erano abituati ai gelidi approcci della gente del nord, Sinnoh non era certo famosa per il suo calore umano. Tuttavia non disdegnarono l’idea di sedersi ad un tavolo e ordinare qualcosa di caldo e rinvigorente. Green prese un tè nero, Kalut una tisana allo zenzero e Blue un vin brule’ con una fetta di crostata. I primi due si scambiarono un’occhiata di disapprovazione per comment
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