Blood borne; 1. Paziente Zero 24 Dicembre. Nevepoli, poco prima di mezzanotte. Il calore e la luce del camino ancora persistevano all’interno del salotto. Tutto era sprofondato in un silenzio quasi tetro. Ogni tanto, uno scoppiettio improvviso proveniva dalle braci, accompagnando il lancio, nell’aria, di una scintilla che moriva ancor prima di toccare terra. Il bambino, appostato sulle scale, non smetteva di far scorrere lo sguardo fra il camino e l’orologio, contando alla rovescia tutti e ventitré i minuti che lo dividevano dalla mezzanotte. Impaziente, iniziò a scendere i gradini a due a due, col suo peluche di Bulbasaur. Superò la porta che dava sulla cucina e si diresse verso il grosso albero addobbato per l’occasione. S’inchinò sotto i rami sintetici e andò a scavare con le dita, in cerca della ciabatta a cui erano collegate le luci. Il clack gli diede conferma un attimo prima dell’accensione: verdi, blu e rossi si iniziarono ad alternare, danzando...
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