VIII Occhio di falco «Calmo, calmo» sussurrò Gold al suo Typhlosion che vibrava di rabbia, con lo sguardo truce rivolto al tizio che stava puntando l’arma sul suo Allenatore. Platinum era a metà tra i due, ma non nella linea di tiro del fucile dell’uomo. Questo dal momento che, essendo l’unico con un Pokémon al suo seguito, Gold era quello che andava tenuto nel mirino. «Chi siete?» domandò il mercenario, la voce graffiata e un po’ attutita dal passamontagna nero che gli copriva il volto. Gold si rese conto di starlo guardando in faccia per la prima volta. Dopo essersi voltato, tutto il mondo attorno a lui era scomparso: il grattacielo, il cielo crepuscolare, lo skyline di Austropoli, il panorama, Platinum, il fiume, il mare, il vento fortissimo che spettinava la cima della Foundation Tower. L’unica cosa ad essere rimasta ben evidente nel suo campo visivo era l’arma: quel fucile nero cromato dal calcio squadrato e la canna lunga e sottile, con un collimatore alla fine.
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