I ★ «A lty!» Orthilla rivolse il capo verso il cielo terso e, non appena gli occhi accarezzarono la figura tondeggiante del sole, ridusse le palpebre a due fessure cristalline, cercando di contrastarne la luminosa potenza. Anche quel giorno, il caldo aveva deciso di investire Hoenn nel suo bollente abbraccio. Lungo le strade della città, persone e turisti provenienti da ogni dove si fermavano a godere di quell’atmosfera unica che solo il preludio primaverile sapeva regalare, fotografando con aria stupita il circondario. Hoppip che svolazzavano per gli incroci, carretti che vendevano Conostropoli freschi, sorrisi e chiacchiericci, donavano alla città un aspetto accogliente e allegro. «Buongiorno!» esclamò la ragazza, rivolgendosi alle nuvole. Non ci fu risposta, ma sapeva in cuor suo che di lì a poco sarebbe arrivata. E infatti, all’improvviso, un uccello bluastro dalle ali morbide come nuvole attraversò rapidamente la lunga distesa celeste, rispondendo al suo richiamo con un melo
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