Buonasera a tutti!
Se ancora non l'avte fatto, passate sulla pagina Pokémon Adventures ITA, qui potrete trovare il manga dei Pokémon inedito in Italia!
La sfida di Zack contro i Superquattro di Adamanta sta per concludersi, ma gli ultimi sfidanti mostreranno al giovane allenatore la potenza della Lega okémon della regione!
Vi ricordo inoltre l'appuntamento di martedì con un nuovo capitolo principale della saga di Back to the Origins!
Se ancora non l'avte fatto, passate sulla pagina Pokémon Adventures ITA, qui potrete trovare il manga dei Pokémon inedito in Italia!
La sfida di Zack contro i Superquattro di Adamanta sta per concludersi, ma gli ultimi sfidanti mostreranno al giovane allenatore la potenza della Lega okémon della regione!
Vi ricordo inoltre l'appuntamento di martedì con un nuovo capitolo principale della saga di Back to the Origins!
Stavolta era stato decisamente più difficile. Zack uscì
dalla stanza di Mister Kendrick con molti dei suoi Pokémon da curare. Beh... ovviamente
non tutti. Le regole del campo non avrebbero mai permesso a Gyarados e Torterra
di combattere. Avrebbero distrutto tutto solo stando lì, e sarebbero caduti nel
baratro.
E non era il caso.
Usò le iperpozioni su tutti, e poi si decise a varcare la
nuova porta.
Un nuovo avversario, stavolta più loquace sperava, lo stava
aspettando.
A differenza dei primi due, la stanza era illuminata.
A differenza di Mister Kendrick, la stanza c’era.
Ed il Superquattro era già lì, di fronte a lui.
“Ciao” fece Zack, sentendo di nuovo un picco d’ansia
crescergli e fargli tremare le gambe.
“Ciao, Zack”
“Mi conosci?”
“Diciamo che conosco un po’ tutti, io...”
“Eh?!”
“Salutami Green, quando lo vedi”
“Come fai a sapere di Green?!”
“Mi conosci?”
“Diciamo che conosco un po’ tutti, io...”
“Eh?!”
“Salutami Green, quando lo vedi”
“Come fai a sapere di Green?!”
“Non farti troppe domande” sorrise quella, e poi
d’improvviso si mosse. Fece due passi avanti, ma Zack ora vedeva due persone.
Nel senso che vedeva il Superquattro nella prima posizione e
poi anche nella seconda.
Sobbalzò quando si rese conto di ciò che stava succedendo.
“Zackary Recket...allora. Secondo le regole della Lega
Pokémon, il tuo Lucario è squalificato per questo incontro”
“Cosa?!”
“Ha sconfitto Yanmega in modo poco ortodosso, direi. Siamo alla Lega Pokémon, non in Mortal Kombat...”
“Ma io non gli ho ordinato di fare nulla! È stato spontaneo per lui difendersi in quel modo”
“Cosa?!”
“Ha sconfitto Yanmega in modo poco ortodosso, direi. Siamo alla Lega Pokémon, non in Mortal Kombat...”
“Ma io non gli ho ordinato di fare nulla! È stato spontaneo per lui difendersi in quel modo”
“Ci sono tante mosse che il tuo Lucario può usare. Accoltellare
un avversario è un messaggio di violenza che la Lega Pokémon non lascerà
passare. Avevi sei Pokémon, compreso lui?”
“...si” fece lui, scuro in volto.
“...si” fece lui, scuro in volto.
“Allora vuol dire che ne userai cinque. Siamo già alla pari”
sorrise entusiasta quella. Zack la guardò meglio.
“Beh, mi presento. Io sono Miss Isabella. E sono l’ultima
tra i Superquattro. Che io sia qui può significare tante cose”
“Ad esempio?” chiese Zack, con fare poco interessato.
“Ad esempio?” chiese Zack, con fare poco interessato.
“Che sia più forte dei miei predecessori. Che io abbia
qualcosa in più”
“Sei molto ambiziosa, mia cara. Come mai non sei la
campionessa?”
“Se siamo Superquattro da tanto tempo, io, con Fred, Ginger e Kendrick, un motivo c’è”
“E sarebbe?”
“Ce lo siamo meritato. Altrimenti tu ora non avresti mai varcato quella soglia, e probabilmente non saresti mai riuscito a raggiungere il monte Trave”
“Come dici tu...”
“Se siamo Superquattro da tanto tempo, io, con Fred, Ginger e Kendrick, un motivo c’è”
“E sarebbe?”
“Ce lo siamo meritato. Altrimenti tu ora non avresti mai varcato quella soglia, e probabilmente non saresti mai riuscito a raggiungere il monte Trave”
“Come dici tu...”
“Il tuo fare non mi piace, ragazzino”
Quella mise le mani ai fianchi. Ciò che prima cosa riuscivi
a notare in quella ragazza, era il fatto che i capelli le toccassero quasi le
ginocchia. Uno stretto vestitino nero metteva in risalto i suoi bei fianchi.
Ed aveva il volto libero. Nessuna maschera. Gli occhi
azzurri, il naso piccolo, le labbra sorridenti.
Era un viso buono e poco puntuto.
“Mi spiace. L’ansia...”
“Allora ti levo dai carboni ardenti... cominciamo a combattere”
Il campo di battaglia sembrava quello regolamentare. E questa cosa sconvolse mentalmente Zack, che da quando era entrato stava cercando la peculiarità di quel posto.
“Allora ti levo dai carboni ardenti... cominciamo a combattere”
Il campo di battaglia sembrava quello regolamentare. E questa cosa sconvolse mentalmente Zack, che da quando era entrato stava cercando la peculiarità di quel posto.
Era semplice legno, parquet, con su disegnate le strisce del
campo, in vernice bianca.
“Vai, Onix!”
L’enorme Pokémon roccia comparve sul campo, ruggendo.
Zack lo guardò. Era davvero mastodontico.
“È un palazzo” sussurrò il ragazzo, portando le mani alla
Poké Ball. Aveva il vantaggio della seconda mossa, e non l’avrebbe perso per
via della forte fisicità del Pokémon Serpesasso.
“Vai, Gyarados!”
Il drago azzurro ruggì prima ancora di vedere chi avesse di
fronte. Poi inquadrò Onix, e deformò il suo poco viso, già poco armonioso,
diventando atrocemente spaventoso.
“Onix, non facciamoci spaventare e partiamo subito col
botto! Dragospiro!”
Poi la luce si spense.
Zack stava preparando la contromossa, quando la sua
attenzione fu catturata da un particolare decisamente rilevante.
La luce si era spenta.
“Cosa...?!”
Sentì Miss Isabella sorridere. “Ah...non ti avevo detto
niente riguardo a questo... ogni dieci secondi, ad intermittenza, la luce si
accenderà e si spegnerà. Vediamo chi vincerà, in questo scontro”
Zack sentiva solo il suo respiro, forte, quasi
eccessivamente, poi un tonfo.
Le luci si accesero, e quando i suoi occhi si adattarono a
quella luminosità, si accorse immediatamente di Gyarados, piegato per terra
dopo aver probabilmente subito il colpo, e l’enorme ombra di Onix a coprirlo.
“Gyarados, usa Idrondata!”
“Onix, usa Rocciotomba!”
E nonostante la sua enorme stazza, il serpente di pietra
lasciò cadere una quantità assurda di rocce attorno al corpo di Gyarados, che
riuscirono ad ammortizzare l’attacco di Zack.
Gyarados urlò e ruggì con forza, l’attacco doveva essere
probabilmente molto forte.
Un po’ d’acqua si stava spargendo lungo il pavimento.
“Ora usa Frana, Onix!”
Le luci si spensero di nuovo, e le urla di Gyarados
testimoniarono la realtà dei fatti: era stato colto alla sprovvista.
Doveva pensare, ed intanto il tempo passava.
“Zack... non fai nulla?”
Quello strinse i denti.
Quello strinse i denti.
“Beh, vuol dire che mi porterò davanti con il lavoro. Onix,
usa ancora Frana”
“Gyarados, no!”
La forza di quel Pokémon era la grande velocità, oltre al
fatto che attaccasse i suoi avversari sempre a debita distanza e con mosse con
alta probabilità di riuscita. Infatti, anche se era al buio, la casualità
dell’attacco Frana, nel quale Onix creava massi e detriti sparsi omogeneamente,
gli dava l’opportunità di attaccare una vasta porzione del campo avversario.
Stessa cosa per Rocciotomba.
La luce si riaccese proprio mentre uno degli enormi sassi
creati da Onix si schiantava su Gyarados, che poi ricadde fuori combattimento,
producendo un enorme tonfo, ed ammaccando il parquet.
“Evvai! Forza, Onix!”
“Bravo Gyarados... rientra... ora voglio divertirmi anche
io. Vai Torterra!”
L’enorme Pokémon uscì dalla sfera, placidamente, come suo
solito, e guardo Zack. Quindi fissò per poco Onix, e si fermò, attendendo
ordini.
“Non penso servirà a molto. Onix, vai con Cannonflash!”
“Torterra, usa Ritirata!”
Quello rientrò nel guscio, aspettandosi il forte attacco di
Onix.
Luci spente, ancora, quindi un’enorme bagliore, che permise
a Zack di guardare meglio il volto di Miss Isabella.
Sembrava spettrale. Pareva avesse lunghi denti aguzzi, occhi
rossi e lingua biforcuta.
Demoniaca.
La luce si spostò, poi, mano a mano che il Cannonflash si
avvicinò a Torterra. L’attacco si schiantò sul guscio del Pokémon di Zack,
facendolo uscire senza troppi danni.
“Torterra, dobbiamo attaccare! Vai con Radicalbero!”
Il fatto che la luce non fosse ancora stata accesa dava un
piccolo vantaggio a Torterra. Avrebbe avuto più tempo per indirizzare
l’attacco, che non era di facile riuscita.
“Onix, guarda...”
La luce si riaccese, e fu quello il momento che le radici di
Torterra cominciarono a distruggere velocemente il parquet, per poi avvinghiarsi
alla base di Onix, che fu sbilanciato e cadde, producendo un rumore enorme. Le
radici continuavano ad avvinghiarlo, mentre Torterra appariva impassibile.
Miss Isabella guardava attonita la scena, mentre Zack
sorrideva, come quando una delle sue strategie malefiche riesce ad andare in
porto.
“Onix! Riesci a liberarti?”
“Torterra, senza pietà! Ora vai con Ventagliente!”
“No! Onix, rientra!”
Torterra ritirò le radici nel suo guscio. La cosa fece un
po’ d’impressione a Miss Isabella, che intanto ripose la sfera di Onix.
Le luci si spensero ancora.
“Vai!”
Un Pokémon enorme entrò in campo. Lo si sentiva dai suoi
passi, dal suo ruggito.
Zack poi sentì qualcosa toccargli il naso. E la bocca. Poi
il viso in generale.
“Che cosa...?” portò le mani al volto, cercando di
analizzare la natura di quel materiale. “È sabbia...”
Sabbia? Cosa c’entrava la sabbia?
E cosa più importante. Come poteva vedere al buio?
Il suo cervello prese a far girare le idee, quando
all’improvviso gli si accese una lampadina, permettendogli di vedere il suo
naso.
“Rocco! Rocco Petri! Grazie!”
Aprì lo zaino, ed indossò una particolare maschera.
“Cosa c’entra Rocco Petri, ora?!” urlò dall’altra parte Miss
Isabella.
Zack indossò una sorta di maschera da sub. Senza boccaglio,
naturalmente.
Era una versione modificate dal Devonscopio. Gli permetteva
di captare le variazioni di temperatura, e riportarle davanti agli occhi del
ragazzo.
Zack ora era in grado di vedere tutto. Miss Isabella era
sullo sfondo. La riconosceva, per via dei fianchi, e del fisico asciutto.
Non indugiò oltre sui fianchi di Miss Isabella, e puntò la
figura che aveva di fronte. Torterra.
Bene. Era ancora in salute, e stava combattendo contro...
Il Pokémon avversario era davvero molto alto. Aveva piccola
braccia, e delle creste sulla schiena.
Zack spalancò gli occhi.
Creste sulla schiena e sabbia sul viso volevano dire solo
una cosa: Tyranitar.
E quel Tyranitar in particolare pareva avere un’ottima
esperienza a lottare al buio.
“Vai ora! Usa Gelodenti!”
Zack alzò un sopracciglio, ma Miss Isabella non fu in grado
di vederlo fino a quando la luce non si accese.
Poi lo vide, con quella specie di maschera da sub, e
sobbalzò.
Tyranitar si mosse rapidamente, almeno per quelli che erano
gli standard di un Pokémon di oltre quattrocento chili.
I denti cominciarono a brillare, e a colorarsi d’azzurro.
Dalla bocca fuoriusciva del fumo bianco, molto denso, tipico dell’azoto
liquido.
Zack pensò, in meno di un istante, che fosse il primo
attacco fisico che usasse la forte Superquattro. In effetti Tyranitar non era
la scelta più felice, per quanto riguarda un possibile avversario di Torterra,
e la mossa Gelodenti
Doveva approfittarne.
“Torterra, legalo con le tua liane!”
Torterra eseguì, cominciando a bloccargli le braccia.
Tyranitar urlava e si agitava, mentre si avvicinava più lentamente
all’avversario. Torterra passò poi alle gambe, ma con molte difficoltà, Tyranitar
riusciva a spingersi avanti.
“È la coda che lo aiuta...” strinse i denti Zack. “La coda,
Torterra! La coda!”
Torterra, lasciò partire una quinta liana, che strinse la
coda alla schiena. La liana, poi, si avviluppò attorno al torace di Tyranitar,
e Torterra prese a stringere, mentre i denti dell’altro erano sempre pronti ad
azzannare e a congelare l’avversario.
I due erano a pochi centimetri.
“Spingi, Tyranitar! Mettiamolo K.O.!”
“Non credo proprio, Miss Isabella... Torterra! Mazzuolegno sul volto!”
“Non credo proprio, Miss Isabella... Torterra! Mazzuolegno sul volto!”
La mossa andò a segnò, superefficace. Fu spettacolare veder
cadere per terra esanime un Pokémon tanto pesante.
“Bravissimo Torterra!” sorrise entusiasta Zack.
“Si. È davvero un Pokémon davvero ben allenato. Ma non credo
che avrà scampo contro il mio Mamoswine!”
Zack strinse i denti. Mamoswine era un Pokémon di tipo
ghiaccio. E l’erba, col ghiaccio, non fa una bella fine.
“Mi spiace, per lei, bellissima Superquattro, ma questa è la
battaglia del mio Growlithe!”
“Mi aspettavo che tu facessi una mossa del genere” sorrise
quella. Torterra uscì dal campo, e Growlithe vi entrò. Le luci si spensero.
“Mamoswine, Terremoto!”
Zack spalancò gli occhi. Temeva di dover affrontare una
sfida come quella che aveva messo Gyarados fuori combattimento.
Zack però aveva il Devonscopio, e quindi riusciva a vedere
benissimo al buio. L’enorme Mamoswine aveva lasciato partire un forte attacco
Terremoto, e varie crepe nel capo si erano cominciate a formare. Due, in
particolare, venivano nella direzione di Growlithe. Pochi metri prima di lui,
quelle due crepe crearono il collasso di una porzione del campo.
Ergo, Growlithe rischiava di cadere in una voragine e subire
tutti gli attacchi di Mamoswine senza riuscire a contrattaccare.
“Growlithe! So che non vedi, ma io sì. Fidati delle mie parole!
Corri verso destra, fai cinque passi, ma velocemente!”
L’udito sviluppatissimo di Growlithe ebbe un ruolo
fondamentale in quello che successe. Saltò la voragine che lo stava per
investire, e si sistemò sul lato.
“Ora! Davanti a te! Il Lanciafiamme!”
“No, Mamoswine! Usa Geloraggio!”
“Geloraggio?!”
Zack si domandava il motivo di tale attacco. Le luci si
riaccesero, e vide Mamoswine impegnato a congelare, inutilmente, le fiamme di
Growlithe. L’attacco del mammut, con l’alta temperatura, divento acqua. Tanta
acqua.
“Ma come faceva Mamoswine a sapere dove il Lanciafiamme lo
avrebbe colpito?”
“Io ed i miei Pokémon abbiamo maturato tante esperienze
insieme. Ci siamo allenati ovunque, specialmente qui. Anche un solo piccolo
passo, per Mamoswine rappresenta un segnale. Ed il fuoco poi emana luce
propria. Quindi non vedo come tu non possa capire questa cosa”
“Growlithe, più forte!”
“Anche tu Mamoswine!”
L’enorme Pokémon Mantelneve aumentò di molto l’attacco,
mentre l’acqua cominciava ad arrivare alle caviglie di Growlithe.
“Oddio...” Zack stava capendo. Facendo salire il livello
dell’acqua, Miss Isabella voleva mettere in difficoltà Growlithe.
“Mamoswine! Slavina!”
“Growlithe, fermo! Corri via di lì!”
La luce si spense ancora, ma un tonfo esagerato fu prodotto
dalla quantità enorme di neve nascosta nell’acqua.
“Terremoto, Mamoswine!”
“Growlithe, usa Agilità! E muoviti ora! A destra! Di meno!”
Zack vide che con grande lentezza Mamoswine si girava, nel
tentativo di prendere frontalmente qualsiasi attacco di Growlithe. Intanto una
montagnola di neve bagnata si era formata al centro del campo.
“Growlithe, usa ancora l’agilità”
Growlithe si mosse rapidamente alle spalle del Mammut che
lentamente prese a girarsi. I passi del cagnolino producevano rumore nell’acqua
presente sul campo.
“Ora! Davanti a te! Bruciatutto!”
Le luci si riaccesero e tutti i presenti furono in grado di
vedere l’enorme fiammata di Growlithe, una fiammata sregolata, che si propagò
per tutto il campo visivo del cagnolino.
E Mamoswine ne fu investito in pieno.
“No! Mamoswine!” urlò Miss Isabella, sorpresa.
Mamoswine si accasciò lentamente sul fianco, finendo per
schiantarsi sul cumulo di neve.
La vittoria andava a Growlithe.
Zack sorrise, e corse ad abbracciare il suo Pokémon. Poi si
alzò e guardò la padrona di casa.
“Guarda cos’ha combinato il suo Pokémon...ha rotto il
parquet, ha bagnato per terra...”
“Senza problemi...”
“Senza problemi...”
Miss Isabella alzò una mano e schioccò le dita. Un rumore
meccanico riempì le orecchie dei due.
“Ti consiglio di far rientrare Growlithe nella sfera”
sorrise lei. Zack ascoltò confuso il suo consiglio.
D’improvviso il campo si aprì a metà, e lentamente si ritirò
ai lati. Davanti avevano un vuoto.
Zack prima abbassò il capo, cercando di capire. Non
contento, dato che non aveva capito nulla, alzò il capo e chiese con lo sguardo
spiegazioni a Miss Isabella.
Quella inclinò la testa, sorridendo. A Zack piaceva molto lo
sguardo di quella.
Ad interrompere il loro sguardo malizioso fu l’acuirsi del
rumore metallico. Sembrava stesse girando una catena.
“Che succede?”
“Aspetta un po’... raccontami qualcosa di te, piuttosto”
“Hai detto che sai tutto, quando sono entrato...”
Lei sorrise, ed abbassò il volto. “Touché...”
“Aspetta un po’... raccontami qualcosa di te, piuttosto”
“Hai detto che sai tutto, quando sono entrato...”
Lei sorrise, ed abbassò il volto. “Touché...”
Il campo d’improvviso apparve, sollevandosi lentamente. Era
dal vuoto che provenivano quei rumori.
“Un sistema di carrucole sta tirando sopra il campo. Eccolo
qui, nuovo nuovo, pronto per me e per te”
E mentre Zack pensava che le Superquattro della regione di Adamanta fossero dannatamente maliziose vide la sua avversaria mentre prendeva l’ennesima Poké Ball in mano.
E mentre Zack pensava che le Superquattro della regione di Adamanta fossero dannatamente maliziose vide la sua avversaria mentre prendeva l’ennesima Poké Ball in mano.
“Vai, Druddigon!”
“Oh...”
Druddigon non era un Pokémon semplice, né da trovare né da
catturare. Zack aveva passato circa due mesi ad Unima alla ricerca di quel
drago. Storie di Pokédex e cose così.
“...Growlithe, rimani ad asciugarti... Absol, scelgo te”
Il re di spade scese in campo, e subito si guardò intorno.
Davanti aveva un degno avversario. Quel Druddigon sarà stato alto più di due
metri, e le ali sembravano più grosse di quelle di un normale esemplare della
sua specie.
Le luci si spensero.
“Druddigon, riscaldiamo l’ambiente! Vai con Lanciafiamme!”
Quello allargò velocemente le braccia, ruggì forte, e poi
esplose in una fiammata potentissima.
“Evitalo, Absol!”
Quello balzò velocemente in avanti, dribblando il fuoco, unico faro nel buio.
Quello balzò velocemente in avanti, dribblando il fuoco, unico faro nel buio.
“Ora, Absol! Attacco Rapido!”
Fu allora che le luci si riaccesero.
Miss Isabella sorrise quando vide la quasi non efficacia
dell’attacco dell’avversario, schiantatosi sulla pancia dura del suo drago.
Sostava ora a pochi centimetri da lui, confuso per la botta presa.
“Druddigon, vai con Vendetta!”
E siccome Druddigon aveva subito un attacco in quel turno,
la sua potenza raddoppiò. Colpì con foga il suo avversario, che ruzzolò metri e
metri addietro, fermandosi davanti a Zack.
“Absol!”
Le luci si spensero di nuovo. Zack spinse al volto il
Devonscopio.
“Druddigon, usa Codadrago per metterlo definitivamente K.O.”
“Absol! Cerca di schivarlo!”
Druddigon si girò velocemente, trascinando dietro la pesante
coda. Quella, come un’arma, fu scagliata contro Absol, che confuso non riuscì a
schivare completamente l’attacco, venendo colpito ad una zampa.
Miss Isabella rideva, ed intanto Absol si rimetteva a fatica
all’in piedi.
“Absol! Non cedere!”
Absol strinse i denti, ma poi si rialzò. Zack aveva capito
che le energia a sua disposizione erano troppo poche, ed in ogni caso non
sarebbero bastate per mandare fuori combattimento il suo forte avversario.
“Druddigon, proviamo a rinfiammare la scena! Lanciafiamme!”
“Absol! Ultimocanto!”
“Absol! Ultimocanto!”
Fu un secondo. Le luci si accesero ed Absol si produsse in
uno struggente canto melodioso. Fece rabbrividire Zack, come ogni volta che
usava quella mossa.
“Druddigon! No!”
Zack sospirò. In un modo o nell’altro il suo Absol sarebbe dovuto finire fuori combattimento.
Zack sospirò. In un modo o nell’altro il suo Absol sarebbe dovuto finire fuori combattimento.
L’ondata fiammante lo travolse letteralmente, e quando
passò, Zack vide il suo Pokémon per terra, privo di ogni energia.
“Bravo, campione... Torterra, vai!”
“Non hai appena visto come ho sconfitto il tuo Absol?”
“Si. E quindi?”
“Non hai appena visto come ho sconfitto il tuo Absol?”
“Si. E quindi?”
Le luci si spensero, lasciando i due nel buio più che
totale.
“Ho usato il fuoco”
“Vuol dire che spegnerò questo fuoco”
“Ho usato il fuoco”
“Vuol dire che spegnerò questo fuoco”
Torterra tornò in campo, pesante e lento come sempre, ma
serio e concentrato.
“Torterra, usa Energipalla!”
L’enorme tartarugone si produsse in un attacco di potenza
portentosa, che colse impreparato il suo avversario.
“Druddigon, no!”
Quello cadde per terra, ma dopo qualche secondo ed un colpo
di coda, si rimise in piedi. Le luci si riaccesero.
“Vai con il Lanciafiamme!” urlò Miss Isabella.
“Torterra! Usa l’attacco Ritirata! E poi vai con Frana!”
Il Pokémon continente rientrò in casa, quindi fece cadere enormi pezzi di roccia e macerie davanti a sé, proteggendosi in parte dalle fiamme.
Il Pokémon continente rientrò in casa, quindi fece cadere enormi pezzi di roccia e macerie davanti a sé, proteggendosi in parte dalle fiamme.
“Ancora, Druddigon! Quelle rocce non lo salveranno per
sempre!”
“Torterra! Usa Terrempesta!”
“Torterra! Usa Terrempesta!”
Dal guscio di Torterra partì un’improvvisa tempesta di
sabbia, che costrinse Zack e Miss Isabella a coprirsi il volto col braccio. Le
poche fiamme che avevano oltrepassato il muro mobile, furono spente dalla
sabbia.
Poi accadde.
Druddigon spense la fiamma, e si poggiò su di un ginocchio.
Quindi si accasciò rumorosamente, esanime.
Absol se l’era portato via.
“Vai così...” sussurrò a se stesso Zack.
La tempesta di sabbia continuava ad imperversare, mentre
Torterra fermò le rocce ed uscì dal guscio.
“Perbacco!” sorrise Miss Isabella, senza scoprirsi il volto.
“Che battaglia emozionante!”
“Già, è divertente” rispose Zack con noncuranza.
“Già, è divertente” rispose Zack con noncuranza.
“Ok. Beh, è il momento del mio ultimo Pokémon. Vai, Aggron!”
Ed uscì in campo. Aggron era mastodontico. Enorme. Un
grattacielo pieno di placche d’acciaio, corni ed un’aggressività fuori dal
comune.
Ma Zack era fiducioso. Torterrra era in vantaggio rispetto
ai tipi.
Aggron si mosse verso il centro dell’arena, come per
detenere il possesso di quel campo di battaglia. Come se stesse dicendo al suo
avversario: “Amico, qui è tutto mio, quindi meglio che non ti fai venire strane
idee in testa”
“È davvero un bel Pokémon” riconobbe Zack.
“È davvero un bel Pokémon” riconobbe Zack.
Le luci si spensero.
“Grazie. Aggron era solo un Aron quando lo catturai”
“Mi fa piacere. Cominciamo! Torterra, mettiamolo velocemente K.O.! Usa Terremoto!”
“Mi fa piacere. Cominciamo! Torterra, mettiamolo velocemente K.O.! Usa Terremoto!”
“Aggron, Protezione!”
Nel buio dell’arena si intravide una patina azzurrognola,
che andò a coprire interamente Aggron. Zack vedeva le crepe sul pavimento
aprirsi e raggiungere l’avversario, ma l’attacco sembrava non colpirlo.
“Si è protetto...” strinse i denti il ragazzo, e non appena
vide la luce accendersi, guardò Miss Isabella. Si era levata il braccio dal
volto, in quanto la tempesta di sabbia era finita.
“Torterra! Usa Giornodisole!”
D’improvviso, dal nulla, una luce fortissima cominciò ad illuminare l’ambiente. Zack levò il Devonscopio, capendo che quella mossa avrebbe fatto splendere la luce per qualche turno almeno.
D’improvviso, dal nulla, una luce fortissima cominciò ad illuminare l’ambiente. Zack levò il Devonscopio, capendo che quella mossa avrebbe fatto splendere la luce per qualche turno almeno.
“Aggron, attacchiamo! Vai con Bruciatutto!”
“Eh?!” Zack fu colto davvero di sorpresa, ma stavolta nulla poté
fermare la mossa di Aggron. Diede fuoco a tutto ciò che aveva di fronte, ed il
pavimento prese fuoco quasi immediatamente.
Torterra era circondato dal fuoco.
“Torterra!”
“Aggron! Torterra è stanco, concludiamo! Usa Fuocobomba!”
Aggron inspirò, allargò le braccia e caricò l’attacco.
“Aggron! Torterra è stanco, concludiamo! Usa Fuocobomba!”
Aggron inspirò, allargò le braccia e caricò l’attacco.
“No! Torterra! Dobbiamo contrastare l’attacco! Usa
Solarraggio!”
I due attacchi partirono contemporaneamente. L’attacco di Torterra era molto più veloce, però, e sconvolse il Fuocobomba in essere, disperdendolo.
I due attacchi partirono contemporaneamente. L’attacco di Torterra era molto più veloce, però, e sconvolse il Fuocobomba in essere, disperdendolo.
Solarraggio colpì Aggron sul petto, ma non sembrava essere
molto efficace. La corazza di questo sembrava solo leggermente ammaccata.
“Non funziona. Aggron! Fuocobomba!”
“No! Torterra!”
L’attacco stavolta andò a segno, e mentre la luce splendeva per via di Giornodisole, l’albero di Torterra stava per essere sconvolto da un incendio.
“No! Torterra!”
L’attacco stavolta andò a segno, e mentre la luce splendeva per via di Giornodisole, l’albero di Torterra stava per essere sconvolto da un incendio.
“Torterra! No! Rientra!”
Il campo bruciava, ed Aggron ruggiva. Festeggiava, aveva
vinto quella sfida.
“Ed ora?” chiese Miss Isabella, mani ai fianchi e sorriso
splendente.
“Ed ora mi rimani solo tu, Growlithe!”
Lanciò in aria la sfera, ed il cane comparve in campo. Si
guardò attorno, le fiamme lo facevano sentire a proprio agio.
“Forse non è stata una buona idea bruciare tutto, carissimo
Superquattro” sorrise Zack.
Miss Isabella pensò che il ragazzo avesse ragione.
“Ora vediamo di finirla! Growlithe! Usa Bruciatutto!”
“Eh?!”
“Eh?!”
Growlithe espanse le fiamme sul campo, creando un vero e
proprio rogo. In quel momento Giornodisole finì, e le luci si spensero, ma le
fiamme sul campo illuminavano il tutto. Il calore era alto, e Zack si levò la
bandana. Una gocciolina di sudore scivolò sul suo naso e finì sulle sue labbra.
La lingua la catturò. Salata.
“Aggron! Usa...” Miss Isabella sembrava spaventata.
“Growlithe! Fuocobomba!”
“Ferroscudo, Aggron! Ferroscudo!”
Ma non servì a niente. La corazza di Aggron cominciò ad
illuminarsi, il ferro si stava compattando, si stava rinforzando, ma il
Fuocobomba attraversò il campo in fiamme, e si infranse sul corpo di Aggron.
L’urlo di dolore di quello fu straziante.
Per Zack fu uno spettacolo vederlo cadere tra le fiamme,
rompendo il campo.
Poi si aprirono le bocchette dell’acqua. L’antincendio entrò
in funzione e raffreddarono il corpo esanime di Aggron, spegnendo lentamente le
fiamme. Zack alzò il volto verso il soffitto, godendosi quella strana
sensazione.
Aveva battuto i Superquattro. E gli rimaneva una sola
battaglia.
Gli rimaneva soltanto il campione.
Commenti
Posta un commento