Sera a tutti. Ecco a voi il secondo capitolo di Hoenn's Crysis, la nostra nuova long fic.
Comunicazioni sparse.
Innanzitutto voglio ricordare a chiunque fosse in grado di intendere e di volere che abbiamo aggiunto nel team un nuovo membro, Litgin, di cui sabato uscirà una One Shot molto carina. Prettamente il suo ruolo è quello di revisore.
Quindi per gli errori è colpa sua x)
Su Pokémon Adventures ITA abbiamo appena superato i 3000 likes! Quindi vi ringraziamo per il vostro appoggio, e continuate a seguire il manga... La saga Emerald continua.
Potete vedere tutti i nostri scritti sia su Pokémon Courage, la pagina di presentazione del progetto, sia su EFP, dove potete lasciarci anche una piccola recensioncina. Ah, per la cronaca... Back to the Origins ha raggiunto le 180 recensioni, senza bandinerine rosse! Vi ringraziamo se ci avete aiutato ad andare avanti in quel luogo palustre quale è il fandom del sito, e qualora vogliate continuare a perorare la nostra causa saremo lieti di accogliervi.
Ultima cosa, e credo la più importante, Laila ha fatto uscire il nuovo capitolo del fumetto, lo trovate a questo LINK o sulla sua paginetta effebbi.
Votate il sondaggino a destra! A sabato con la One shot di Litgin! A presto!
Andy $
La motonave percorreva a velocità sostenuta il mare
vasto che divideva Johto da Hoenn. La sera era scesa, e sia Crystal che Silver
si erano svegliati.
Per risparmiare, Oak aveva fittato una cabina
soltanto, e la cosa metteva parecchio in imbarazzo la ragazza, che avrebbe
dovuto condividere degli spazi privati che lei reputava vitali con il ragazzo
dai capelli rossi.
Camminavano lungo il corridoio della M/N GIULIA. Nei
giorni che precedevano il Natale non c'era quasi nessuno che prendeva quella
tratta, eccezion fatta per quelle persone che lavoravano nella regione dove si
trovava Amarantopoli ma che avevano i loro affetti ad Hoenn.
Silver adorava Amarantopoli. Soprattutto d'autunno.
Le foglie d'acero arrossivano, proprio come i suoi capelli, e lentamente si adagiavano
verso il pavimento mattonellato di quella città.
Apprezzava più di tutto il fatto che quella città
non fosse attraversata da veicoli a motore. Ci tenevano tutti che Amarantopoli
mantenesse quell'aura mistica che l'avvolgeva da tanti anni. Silver era
affezionato a quella città anche per via di Yuki, una delle donne che ballavano
con il kimono.
Le voleva un gran bene, e dalla prima volta che la
vide danzare ne fu attratto. Nella sua natura, però, non c'era sicuramente
l'esporsi, ergo, Yuki non sapeva che lui provasse qualcosa per lei.
Intimò a se stesso di finirla, Silver, capendo di
essere vittima di forti masturbazioni mentali. Quello che contava, in quel
momento, era trovare la stanza.
"Siamo praticamente soli su questa nave!
Perchè ci hanno dato una stanza così in fondo?" chiese la ragazza.
"Non ne ho idea. Noi abbiamo la 208"
"208! Eccola lì!" esclamò Crystal.
I due si avvicinarono alla porta, inserirono la
chiave magnetica nella fessura e per magia la porta si aprì.
Crystal abbassò la maniglia e fece gli onori di
casa. Due grandi oblò illuminavano la cabina, proprio di fronte alla porta.
Sulla sinistra un piccolo fornellino a gas dominava la parete. Accanto c'era
una porta, che conduceva al bagno. Dalla parte opposta invece c'era un piccolo
armadietto e, accanto, il letto matrimoniale che avrebbero condiviso.
In fondo Oak era un po' sbadato, ma non capiva bene
la situazione.
"È quasi ora di cena. Cucino qualcosa?"
chiese il giovane, suscitando il sorriso nella ragazza, che si limitò ad
annuire.
Gettarono gli zaini sul letto e, mentre la ragazza
andò in bagno, Silver si prodigò ai fornelli. Non che Crystal non ci sapesse
fare, ma di solito a casa cucinava lui. Era più bravo.
"Cosa vuoi mangiare?" urlò lui.
Dal bagno si sentì l'acqua del wc che fluiva,
quindi quella del lavandino.
"Ce l'abbiamo un po' di pasta?" rispose a
voce alta.
"Certo!"
"E allora fa' un po' tu!"
"Certo!"
"E allora fa' un po' tu!"
Silver sorrise, quindi sgusciò qualche gamberetto e
tagliò una zucchina a rondelle, mettendo a sfumare con un po' di vino.
"Non so quanto tempo ci metteremo con questa potenza di fuoco"
Crystal uscì dal bagno con le mani ancora umidicce. Le asciugò sui pantaloni. "Se avessi Archy con me non avremmo problemi in tal senso"
"Già" sorrise di nuovo il rosso. Archy era l'esemplare di Arcanine di Crystal. Non aveva potuto portarlo con se, per via dell'anonimato che dovevano tenere.
Crystal uscì dal bagno con le mani ancora umidicce. Le asciugò sui pantaloni. "Se avessi Archy con me non avremmo problemi in tal senso"
"Già" sorrise di nuovo il rosso. Archy era l'esemplare di Arcanine di Crystal. Non aveva potuto portarlo con se, per via dell'anonimato che dovevano tenere.
Mangiarono, dopodichè Silver si stese sul letto,
mentre lei si concesse una passeggiata sul ponte. Il mare era calmo, mentre il
freddo pungeva. Hoenn non era nemmeno visibile.
Sì, era sera, ed anche se fosse stata a pochi
chilometri non sarebbe stato possibile urlare "terra!" però erano
ancora troppo lontani. Almeno a metà strada.
La motonave aveva aumentato i nodi con cui si
muoveva sulla superficie nera dell'acqua.
Si
appoggiò al parapetto, cercando di vedere cosa contenesse quel liquido nero, ma
riuscì a distinguere soltanto una scia bianca, che come una coda fuoriusciva
dal retro della motonave. Neanche più Johto era visibile. Si trovavano giusto
al centro del tragitto, in quella situazione in cui semmai avesse voluto
tornare indietro si sarebbe trovata a ponderare ragionamenti sulla maggior
vicinanza dell'obiettivo piuttosto che il punto di partenza.
Era
uscita, perchè con molta sincerità aveva un po' di vergogna. Non stava mai così
tanto tempo a contatto con Silver, di solito mangiavano, poi lui lavava i
pavimenti e lei i piatti, o inversamente quando lei glielo chiedeva, e spariva,
andando a leggere qualche libro in un posto sperduto della casa, quasi
sicuramente sul tetto. Lui era molto paziente con lei. Non gli diceva mai di
no, se poteva accontentarla lo faceva.
Forse dipendeva dal fatto che la maggior parte del
tempo, Crys, lo passasse con Gold. Incideva tanto quella cosa, probabilmente.
Gold faceva sempre tardi, e lei e Silver lo
aspettavano per mangiare. Dopo cena lui si alzava, sparecchiando, ma solo dopo
aver ricevuto una dura tirata d'orecchie da uno dei due, e quindi si gettava
sul divano, con una gamba sul bracciolo e la testa affondata nei cuscini,
mentre guardava Scrubs o altre Sit-com del genere.
Gold adorava ridere. Ed anche Crystal, di tanto in
tanto, aveva bisogno di farlo, quindi, dopo aver adempito alle sue mansioni, si
sedeva composta vicino a lui, che, puntualmente, la tirava a sé e la stringeva.
Dopo l'iniziale tentativo di non scomporsi, il
ragazzo la tirava con più forza, e lei sorrideva, perdendosi tra le sue
braccia.
Si risvegliò dai suoi pensieri, con uno strano
sorriso sulle labbra.
Quel manigoldo le mancava.
E dannazione, se soltanto avesse saputo dove
fosse...
"Meglio tornare in cabina...è tardi"
disse a se stessa, come promemoria. I piccoli passi si susseguirono l'uno dopo
l'altro, fino a raggiungere la loro stanza. Girò la maniglia, Silver era in
pantaloncini e maglietta corta a leggere un libro.
Crystal cercò di leggerne il titolo, ma la lampada
che aveva acceso quasi la accecava.
"Elogio della follia. Erasmo da
Rotterdam" sorrise lui, alla faccia di sforzo per riconoscere
l'intestazione sulla copertina.
"Di che parla?"
"Elogio...alla follia..."
"Elogio...alla follia..."
"Ah...scusa"
"Di niente"
"Vado a cambiarmi, e...e poi vengo a letto"
Sospirò, quindi si voltò, prendendo lo zaino. Avrebbe dovuto cambiarsi, ma non avrebbe mai cacciato un suo reggiseno davanti a Silver, nonostante era strasicura che quello non le avrebbe detto niente.
"Di niente"
"Vado a cambiarmi, e...e poi vengo a letto"
Sospirò, quindi si voltò, prendendo lo zaino. Avrebbe dovuto cambiarsi, ma non avrebbe mai cacciato un suo reggiseno davanti a Silver, nonostante era strasicura che quello non le avrebbe detto niente.
Forse sarebbe arrossito timido, ma niente di più.
E quindi giù di doccia, sotto con il pigiama, che
null'altro era che un maglione voluminoso con cappuccio. Andò in stanza con la
spazzola in mano ed i capelli sciolti.
Silver alzò lo sguardo, non la vedeva mai senza
quei codini ai lati della testa. Gli occhi del ragazzo si illuminarono per un
attimo, sotto la barriera trasparente delle lenti degli occhiali, ed un piccolo
sorriso gli apparve sul volto.
"Che c'è?" chiese lei, dolcemente, ignorando
volutamente lo sguardo di lui che si soffermò per un momento sulle sue gambe
nude.
"Sembri un'altra persona con i capelli
sciolti"
"Non me ne parlare...devo pettinarli"
"Vuoi un aiuto?"
Lei sorrise.
"Non me ne parlare...devo pettinarli"
"Vuoi un aiuto?"
Lei sorrise.
E fu così che Silver passò l'ultima mezz'ora della
sua giornata, almeno quella da sveglio, a spazzolare i capelli della ragazza
con gli occhi dal colore del cristallo.
Poi si
abbatterono entrambi, l'uno girato da una parte e l'altra pure.
Fu il calore a svegliare Crystal, quel mattino.
Faceva caldo, davvero troppo, troppo caldo.
Eppure erano quasi sotto Natale, ed il freddo
avrebbe dovuto congelare tutto al di fuori di quegli oblò.
Aprì gli occhi dolcemente ed il solito raggio di
sole carezzò la sua guancia e la baciò delicatamente.
La solida schiena di Silver era davanti ai suoi
occhi. Era rimasto immobile tutta la notte per paura di toccarla, e la cosa la
fece sorridere.
Poi arrossì violentemente quando si accorse che il
maglione le era salito ai livelli dell'ombelico, lasciandola praticamente in
slip.
E nemmeno
di quelli sexy. Pensò di essere stata fortunata a svegliarsi per prima. Si
alzò, i capelli erano nuovamente un ammasso informe. Abbassò il maglione ed
andò in bagno.
Fu lo scatto della serratura a far aprire gli occhi
a Silver. Silenzioso come sempre, sbadigliò, ed allungò gli arti al massimo.
Poi si alzò ed andò alla porta, bussando con le nocche.
"Hey..."
Sentì il rumore dell'acqua che si chiuse. Poi un lieve strascico e dei passi in un paio di ciabatte. La serratura del bagno si riaprì, e la testa di Crys uscì fuori.
Sentì il rumore dell'acqua che si chiuse. Poi un lieve strascico e dei passi in un paio di ciabatte. La serratura del bagno si riaprì, e la testa di Crys uscì fuori.
"Sì?"
"Ci vuole molto?"
"Direi di sì"
Lui portò le mani ai fianchi e sospirò. "Ecco cosa si prova a vivere da soli con una donna"
"Ci vuole molto?"
"Direi di sì"
Lui portò le mani ai fianchi e sospirò. "Ecco cosa si prova a vivere da soli con una donna"
E poi il calore continuò ad aumentare. I due erano
pronti e si trovarono sul ponte, con gli zaini in spalla.
"Quella è Hoenn..." disse il ragazzo.
"Stiamo navigando ad una velocità
altissima"
"Già"
"Già"
"Nonostante il vento in faccia fa davvero
molto caldo...siamo vicini al Natale, non dovrebbe nevicare?"
Silver fece spallucce, sedendosi e nascondendo
magistralmente l'impazienza di baciare terra.
Crys invece si perse nei suoi pensieri, e mentre
guardavano il cielo limpido, senza alcun nembo in vista, guardò i Wingull
planare svogliati verso le banchine di Porto Alghepoli.
Qualche altro minuto e i due scesero.
"Ce l'abbiamo fatta" sorrise lei. Silver
abbozzò un mezzo sorriso, quindi si guardò attorno, stringendo la spallina
dello zaino. Porto Alghepoli era una località portuale, come suggeriva il nome.
Si divideva in due parti: una cittadina ed un'altra adibita agli arrivi e alle
partenze di più o meno grosse imbarcazioni.
Alti palazzi erano abbracciati da un'alta collina
alle loro spalle, dato che era costruita in una valle: quella zona era
parecchio pianeggiante, tanto che qualche chilometro più lontano erano in grado
di vedere una grossa montagna scura, avvolta dalla foschia.
"C'è la spiaggia" sorrise di nuovo
Crystal, puntandola con l'indice. Silver osservò il luogo indicato e notò una
baia, con della sabbia aurea e morbida a costeggiare un mare blu cobalto,
tranquillo come una tavola.
Molte conchiglie erano adagiate su di essa, in
maniera tanto ordinata che pareva che fosse venuto qualcuno pagato apposta per
sistemarle in quel modo.
Fecero qualche passo davanti al porto, sulla
banchina di cemento armato, che dava la sensazione di essere parecchio solido,
lui davanti e lei che lo seguiva.
"Silver e Crystal, vero?" si sentì. La
voce di un uomo penetrò nelle loro teste in maniera molto sottile.
Il ragazzo si girò. "Lei chi è?"
"Sono il Capitan Remo, l'autorità navale della regione di Hoenn...voi siete gli specialisti che il Professor Oak ha chiamato?"
Crystal annuì.
"Sono il Capitan Remo, l'autorità navale della regione di Hoenn...voi siete gli specialisti che il Professor Oak ha chiamato?"
Crystal annuì.
"Non dovevate essere tre?" chiese l'uomo.
I ragazzi notarono una maniacale cura nell'aspetto di quello, e la simmetria
per ogni elemento del suo vestiario. Aveva due taschini sul suo camice, uno a
destra ed uno a sinistra. In ognuno c'erano ordinatamente due penne, una blu e
una nera, ed un blocchetto per prendere appunti. L'attenzione si spostò poi
sugli occhiali, che anche se molto sottili e sobri, parevano enormi sul volto
smagrito di quello.
"Lo saremo a breve...spero. In ogni caso, che succede?" chiese la ragazza."Il Professor Oak si è riservato l'onere di spiegarvi tutto. Si trova all'interno della galleria d'arte, proprio accanto al centro commerciale"
Silver gli strinse la mano ed assieme alla ragazza s'incamminò verso la meta.
"Lo saremo a breve...spero. In ogni caso, che succede?" chiese la ragazza."Il Professor Oak si è riservato l'onere di spiegarvi tutto. Si trova all'interno della galleria d'arte, proprio accanto al centro commerciale"
Silver gli strinse la mano ed assieme alla ragazza s'incamminò verso la meta.
"Che
strano tipo..." fece lei. Lui non rispose, concentrato solo sulla meta.
Attraversarono una piazza mattonellata. Il posto era parecchio carino e
suggestivo, piccole casupole con il tetto a cono si ergevano l'una accanto
all'altra, formando file ordinate che assomigliavano alle poltroncine nei
cinema.
Salirono una scalinata parecchio ampia, con scale
larghe e ben pulite, ed arrivarono nella parte alta della città, da dove si
poteva godere di un panorama che era una meraviglia pura e autentica.
Lentamente si avviarono verso la galleria, un
edificio enorme, almeno cinque piani, presumibilmente tutti riempiti di
sculture e soprattutto dipinti.
Varcarono la soglia dell'edificio, la porta che lo
divideva dalla città era di un cristallo traslucido molto elegante. Subito
Crystal notò che le luci fossero molto basse, tranne che per alcuni punti, in
cui erano illuminate varie opere d'arte. Saggiò l'interesse di Silver per
l'arte, dato che, non appena messo piede in quel posto, si fiondò dinnanzi ad
una scultura molto alta.
"Rocco Petri" lesse ad alta voce. Crystal
lo raggiunse, guardando quel pezzo di marmo alto più di due metri e
perfettamente bilanciato a livello di dimensioni.
L'artista aveva colto quell'uomo, che doveva avere
molta importanza in quella regione, mentre, con sguardo calmo, allungava un
mantello in avanti. Questo era ben drappeggiato, sembrava quasi di tessuto.
Sembrava vero.
"È un eroe di patria..." Silver rispose
ad una probabile domanda immaginaria che Crys non aveva avuto il coraggio di
fargli, per non sembrare ignorante o inopportuna. "...ha combattuto
diverso tempo addietro contro una grande minaccia"
Crys annuì, dopo aver attivato i recettori, ma nemmeno il tempo di cominciare il discorso su Rocco Petri che qualcuno interruppe il tutto.
Crys annuì, dopo aver attivato i recettori, ma nemmeno il tempo di cominciare il discorso su Rocco Petri che qualcuno interruppe il tutto.
"Ragazzi...che gioia, siete arrivati"
La voce era calda, raschiata, tipica di chi è più
in là con l'età. Ma sicuramente i due l'avevano riconosciuta.
"Professor Oak" sorrise Crystal,
stringendogli la mano. Silver fece altrettanto, più serio naturalmente.
La più grande autorità in fatto di Pokémon sostava
davanti a loro. Indosso sempre il solito camice, sotto pantaloni beige e
maglietta rossa, una ventiquattr'ore in mano ed un Borsalino del colore dei
pantaloni sulla testa, a coprire capelli che anno dopo anno diventano sempre più
candidi. Dopo le moine e le presentazioni iniziali, i tre presero a camminare.
"Qui siamo sicuri che nessuno ci senta. Il
proprietario è una persona di fiducia...inoltre crede che gli apparecchi
elettronici abbiano un brutto effetto sulle opere antiche. E qui ci sono delle
tavole parecchio vecchie. Quindi niente telecamere"
Silver annuì, capendo il discorso. Oak non voleva
che orecchie indiscrete sentissero quello che stava per dire.
I tacchi delle scarpe classiche del più anziano
producevano un tonfo sordo e strascicato, che si ripeteva ad ogni passo.
Terminò quando i tre si fermarono davanti ad un grande dipinto, datato almeno
centocinquanta anni prima.
"Uao..." rimase sbalordita Crys.
Il dipinto ritraeva la lotta suprema. Era a
conoscenza della grande battaglia di Hoenn: Kyogre contro Groudon, il mare
contro la terra. I dettagli erano perfetti, sembrava che i due Pokémon fossero
proprio davanti a loro.
"I terremoti che si sono verificati in questi
giorni sono sicuramente dovuti a Groudon, il Pokémon rosso che vedete nel
dipinto. Ha le sembianze di un sauropode e porta in sé il terribile potere del
controllare i continenti. Può causare terremoti e l'espansione della
terraferma, anche se di solito si limita al primo punto. L'equilibrio che c'è
adesso tra mare e terra è importante, e bisogna che rimanga lo stesso,
altrimenti potrebbero succedere catastrofi non indifferenti...voi siete qui, e
parlo maggiormente con te, Crystal, perchè c'è bisogno che Groudon venga tenuto
sotto controllo ed eventualmente catturato. E tu sei una maestra della cattura.
L'intera regione di Hoenn ti chiede aiuto"
"Ed io sono ben disposta a dare una mano...tuttavia non saprei come fare" disse lei. Silver notò quanto femminile fosse la sua voce.
"Ed io sono ben disposta a dare una mano...tuttavia non saprei come fare" disse lei. Silver notò quanto femminile fosse la sua voce.
"Purtroppo
Groudon si muove sottoterra, e per riuscire a trovare le sue tracce dobbiamo
basarci su quello che succede in superficie" "Ottimo..." sospirò
Silver.
"E
per quanto riguarda i Pokémon?"
"Già...abbiamo portato tre Pokémon dai nostri
team per evenienza, ma si era parlato anche di avere dei Pokémon di Hoenn, per
non dare nell'occhio"
"Certo, ho qui in borsa ciò che vi serve. Li ho scelti io, in base alle vostre capacità di allenatori. Ecco perchè per te, Crys, ho pensato fosse perfetto questo esemplare di Marshtomp"
"Certo, ho qui in borsa ciò che vi serve. Li ho scelti io, in base alle vostre capacità di allenatori. Ecco perchè per te, Crys, ho pensato fosse perfetto questo esemplare di Marshtomp"
Oak infilò la mano nella sua ventiquattr'ore e ne
tirò fuori una Sub ball, una sfera azzurra con delle variazioni di colore
bianche. La lasciò cadere nelle mani di Crys, che l'accolse con il sorriso
sulle labbra.
"È un Pokémon al secondo stadio evolutivo. La
sua ultima evoluzione, Swampert, è molto potente, ecco perchè te l'ho dato. Ho
pensato che i Pokémon al primo stadio avrebbero rallentato il processo di
crescita e, semmai aveste bisogno di Pokémon forti, sareste rimasti indietro,
anche se sappiamo bene che lo stadio evolutivo non intacca la forza del
Pokémon. Ho visto Caterpie molto più forti di Butterfree"
"Sono le potenzialità che cambiano" aggiunse la ragazza.
"Sono le potenzialità che cambiano" aggiunse la ragazza.
"Bravissima, vedo che stai prendendo molto
seriamente il tuo lavoro da Elm. Come sta il ragazzone?"
"Influenzato"
Oak inclinò la testa. "Di questi periodi...comunque...Silver, per te ho un esemplare di Grovile. È un Pokémon di tipo erba, molto veloce, la cui ultima evoluzione, Sceptile, massimizza tale statistica. Tu ti basi su dei team molto veloci, no?"
"Influenzato"
Oak inclinò la testa. "Di questi periodi...comunque...Silver, per te ho un esemplare di Grovile. È un Pokémon di tipo erba, molto veloce, la cui ultima evoluzione, Sceptile, massimizza tale statistica. Tu ti basi su dei team molto veloci, no?"
Quello annuì.
Poggiò una Premier ball sul suo palmo. Era una
sfera bianca col bordino rosso.
"Bene, ragazzi...non vi resta che andare ed
indagare. Cercate di intercettare Groudon e di catturarlo. Una volta catturato
lo porterete a me, che assieme ad Adriano ed al Professor Birch ci cureremo di
liberalo in natura, pacificamente, e di controllarlo in maniera migliore"
"Sarebbe meglio che a controllare Groudon fosse un allenatore equilibrato" disse Silver.
"Sarebbe meglio che a controllare Groudon fosse un allenatore equilibrato" disse Silver.
"Cosa c'entra l'equilibrio del team,
adesso?"
"Parlavo della testa dell'allenatore. Qualcuno di capace"
"Parlavo della testa dell'allenatore. Qualcuno di capace"
"Bah...poi vedremo...intanto dobbiamo andare
in albergo a posare le vostre cose e..."
"Professor Oak!" si sentì urlare dall'ingresso. Una piccola bambina cercava di svincolarsi dalla presa di due guardie di sorveglianza armate, cercando di entrare.
"Professor Oak!" si sentì urlare dall'ingresso. Una piccola bambina cercava di svincolarsi dalla presa di due guardie di sorveglianza armate, cercando di entrare.
"Paula! Lasciatela stare, sta con me!"
urlò il Professor Oak.
"Non ha pagato l'ingresso!" fece uno di
quelli.
"E lasciami!" si divincolò la bimba,
aggiustandosi poi le spalline dell'abitino rosa. "Ha detto il papà che
devi tornare subito da lui. È importantissimo"
Oak vide Crystal e Silver scambiarsi un'occhiata
fugace, quindi annuì.
"Andiamo"
I tre, accompagnati da Paula, raggiunsero casa del
Capitan Remo.
"Oh, eccoti Paula, ottimo lavoro. Oak, è
successo di nuovo. Ora che i ragazzi sono qui, dobbiamo agire"
"Dove?"
"Dove?"
"Cascate Meteora. Fortissimo terremoto,
probabilmente la grotta delle cascate è crollata totalmente. Ho provato a
sentire Lanette, ma la linea telefonica è interrotta in tutta la parte ovest di
Hoenn. Devono ripristinare il servizio da Ciclamipoli"
Silver annuì. Non era mai stato ad Hoenn, ma sulla
nave aveva avuto modo e tempo di poter studiare bene la mappa del posto,
imparando quali fossero le città più popolate e le zone più a rischio.
"Loro sono i ragazzi di cui ti ho parlato,
Remo"
"Lo so, li ho conosciuti allo sbarco"
"Come arriveremo lì?" chiese Crystal.
"Lo so, li ho conosciuti allo sbarco"
"Come arriveremo lì?" chiese Crystal.
"Alice
ci aiuterà. È la capopalestra di Forestopoli, allena Pokémon volanti"
rispose a sua volta il più anziano. Tirò fuori dalla valigetta uno strano
apparecchio giallo e blu. Poi premette un tasto e quello si aprì."Sembra
un Pokédex" osservò Crystal."No...è un Pokégear, mia cara. È un
apparecchio che qui ad Hoenn è molto richiesto, soprattutto perchè le arene
delle virtù qui spopolano. Servono a capire molte cose riguardo la natura dei
Pokémon. Ma è soprattutto utile per segnare promemoria e contattare altre
persone...ecco che chiamo Alice...Pronto? Alice? Sono Oak".
Attivò il sistema vivavoce. Tutti sentirono una
donna parlare in modo elegante e dolce.
La voce di Alice era ovattata, leggermente
disturbata, ma si sentiva chiaramente.
"Professor Oak, sono quasi arrivata"
"Ottimo"
La comunicazione s'interruppe.
"Ottimo"
La comunicazione s'interruppe.
"Usciamo..." fece poi. "Grazie
Remo"
"Di niente. Ragazzi" si rivolse infine a Silver e Crystal. "Siamo nelle vostre mani. Fatelo per loro" indicò Paula, mettendole una mano sulla testa.
I ragazzi annuirono ed uscirono. Oak sembrava teso.
"Alice è uno dei capipalestra più forti qui ad
Hoenn. Fortunatamente Forestopoli non è stata colpita da terremoti ed altri
catacalismi, ma la città è stata evacuata lo stesso, perchè gli abitanti di
quella città vivono..."
"Vivono sugli alberi...maestose sequoie che da anni danno dimore alle persone di quella città. In caso di frane e smottamenti Forestopoli sarà la città più sicura...le radici compattano il terreno. Ma i terremoti potrebbero raderla al suolo, e cadere da simili altezze per un uomo può significare solo la morte"
"Ottima analisi, Silver"
"Vivono sugli alberi...maestose sequoie che da anni danno dimore alle persone di quella città. In caso di frane e smottamenti Forestopoli sarà la città più sicura...le radici compattano il terreno. Ma i terremoti potrebbero raderla al suolo, e cadere da simili altezze per un uomo può significare solo la morte"
"Ottima analisi, Silver"
E poi dal cielo si avvicinò un'ombra. Volava su di
una nuvola.
"È un Pokémon?" chiese Crystal. Oak sorrise, ma non rispose, attendendo impaziente che la donna toccasse finalmente terra.
"È un Pokémon?" chiese Crystal. Oak sorrise, ma non rispose, attendendo impaziente che la donna toccasse finalmente terra.
Quando avvenne, si presentò tendendo la mano a
Silver e alla ragazza. "Alice, piacere"
"Silver"
"Crystal"
"Siete voi i ragazzi che Oak a scelto?"
"Sì"
"Non dovevate essere tre?"
Crystal sospirò, pensando ancora a Gold. Dove diamine era andato?
"Silver"
"Crystal"
"Siete voi i ragazzi che Oak a scelto?"
"Sì"
"Non dovevate essere tre?"
Crystal sospirò, pensando ancora a Gold. Dove diamine era andato?
"Sì, ma per alcuni problemi Gold ci
raggiungerà successivamente"
"Ottimo. Bene, Professor Oak, che succede?"
"Le Cascate Meteora sono state colte da un forte sisma. C'è bisogno di agire immediatamente. Purtroppo sto ancora gestendo l'evacuazione di Forestopoli, quindi vi lascerò il mio Altaria. Una volta arrivati, tornerà indietro da solo"
"Perfetto. Grazie, Professore. Andiamo Crys"
"Ottimo. Bene, Professor Oak, che succede?"
"Le Cascate Meteora sono state colte da un forte sisma. C'è bisogno di agire immediatamente. Purtroppo sto ancora gestendo l'evacuazione di Forestopoli, quindi vi lascerò il mio Altaria. Una volta arrivati, tornerà indietro da solo"
"Perfetto. Grazie, Professore. Andiamo Crys"
Silver prese per mano la ragazza e salirono sul
Pokémon di Alice. Era un grosso volatile azzurro, dalla pelle blu. Le ali erano
morbide, soffici e sembravano vere e proprie nuvole.
Crys si avvicinò al volto del Pokémon Canterino e
lo carezzò. Cercò di instaurare un legame di fiducia con lui, e ci riuscì, dato
che sembrò che Altaria sorridesse.
“Bene...andiamo...” disse Silver.
Altaria si abbassò, allargando le ali, per fornire
ai due più superficie per poggiarsi. Dopodichè bastò un battito d’ali ed
Altaria spiccò il volo con forza. Crys non riuscì a trattenere un grido, e
strinse Silver, che era davanti a lei in assetto basso, per diminuire l’attrito
con l’aria.
Le mani della ragazza stringevano forte la vita del
rosso, e forse, lo nascondeva anche a se stessa, voleva che al posto di Silver
ci fosse Gold. Ma trasalì quando il figlio di Giovanni le carezzò la mano
morbida.
Ed in meno
di mezz’ora avevano praticamente attraversato Hoenn in orizzontale. La linea
che avevano seguito era praticamente un segmento dritto, senza linee spezzate.
Avevano visto Forestopoli, ed una lunghissima fila di persone che si
incamminavano verso Porto Alghepoli, andando verso Est. In quel momento era la
parte ovest della regione ad essere stata colpita maggiormente dal sisma. Da
lontano Silver riuscì a riconoscere Ciclamipoli, ma erano troppo lontani per
mettere a fuoco qualcosa. Inoltre avevano sorvolato una landa polverosa,
affiancata da un monte altissimo.
“È il Monte Camino. È un vulcano” fece alla
ragazza.
Subito dopo raggiunsero una cittadina molto
piccola, raccolta ai piedi di un’altra catena montuosa, ma Silver non riuscì a
dire nulla a riguardo.
Qualche casa era crollata, le più vecchie
s’intende. I terremoti si erano verificati in sciami in quella zona, ma non in
grosse proporzioni. Tuttavia, una ventina di chilometri più a sud ovest, la
montagna era franata.
“Sono queste le cascate...” sospirò Silver, notando
la distruzione che la natura aveva imposto a se stessa. Tutto attorno era pieno
di polvere, completamente deserto.
Un nastro a bande giallo e nero della Protezione
Ambientale delimitava l’ingresso alla grotta delle cascate meteora.
Altaria era atterrato poco vicino ad un cumulo di
detriti. Al di sotto di questi una coda lunga ed affusolata si muoveva
leggermente.
“È un Pokémon...” fece Crystal, con la voce scossa.
Silver la guardò tirare il Pokédex fuori dalla borsa e puntarlo verso quella
coda.
Quello lo riconobbe come Seviper. “È ferito...si
muove ancora”
“Potrebbe anche essere morto. I rettili di solito continuano ad avere spasmi muscolari anche dopo la morte”
“Potrebbe anche essere morto. I rettili di solito continuano ad avere spasmi muscolari anche dopo la morte”
“No!” urlò lei, facendo alzare in volo qualche
esemplare di Swablu. Prese una Pokéball e la poggiò sullo sfortunato Seviper,
che non fece nulla per non farsi catturare.
“Andremo al centro Pokémon più vicino e vedremo
cosa fare di lui. Intanto proseguiamo...”
“Vai Grovile!” disse Silver, facendo uscire il suo nuovo compagno dalla sfera.
Era un
sauropode, molto somigliante ad un geco. Stava su due zampe, ed aveva una
grande foglia sulla testa, mentre delle fronde taglienti spuntavano dalle
braccia, verdi come il resto del corpo.
“Grovile...Grovile...le tue mosse dovrebbero
essere...queste” fece, controllando a sua volta sul Pokédex.
“Che fai?”
“Dopo tutti questi terremoti i Pokémon saranno impazziti. Scatteranno come delle molle. È molto meglio che ci cauteliamo. Anche tu hai un Pokémon d’acqua, no?”
“Marshtomp?”
“Già”
“Esci fuori!” disse, tirando davanti a sé la Sub ball. Ed una sorta di salamandra blu ne uscì. La sua pelle era lucida e di un colore molto particolare, che si avvicinava al verde acqua.
“Dopo tutti questi terremoti i Pokémon saranno impazziti. Scatteranno come delle molle. È molto meglio che ci cauteliamo. Anche tu hai un Pokémon d’acqua, no?”
“Marshtomp?”
“Già”
“Esci fuori!” disse, tirando davanti a sé la Sub ball. Ed una sorta di salamandra blu ne uscì. La sua pelle era lucida e di un colore molto particolare, che si avvicinava al verde acqua.
“Che carino che sei” sorrise lei, carezzandole la
testa. Quello sorrise. “Ti chiamerò Marshee!”
“Addentriamoci...”
Oltrepassarono il nastro a bande e con un po’ di
difficoltà entrarono nella grotta. Era un ambiente enorme, probabilmente, prima
del disastro.
“Guarda lì” disse Silver, indicando un punto in cui
la volta di pietra era crollata, deviando il corso della cascata. S’intravedeva
il cielo cristallino di Hoenn.
“È incredibile...”
“Già, Crys, lo è. Groudon è stato qui sotto poche
ore fa. È probabile che sia ancora qui...”
“Come dovremmo fare a trovarlo?”
“È...è possibile che l’epicentro del sisma abbia fatto collassare il terreno”
“Cioè?”
“C’è un fosso nel terreno”
“Ma...ma siamo in una grotta!”
E poi Grovile fece un enorme balzo, andando alle spalle di Silver. Quello si girò prontamente e notò che un enorme Pokémon, somigliante ad una roccia a forma di luna, stava per attaccarlo con uno Psicoraggio.
“Come dovremmo fare a trovarlo?”
“È...è possibile che l’epicentro del sisma abbia fatto collassare il terreno”
“Cioè?”
“C’è un fosso nel terreno”
“Ma...ma siamo in una grotta!”
E poi Grovile fece un enorme balzo, andando alle spalle di Silver. Quello si girò prontamente e notò che un enorme Pokémon, somigliante ad una roccia a forma di luna, stava per attaccarlo con uno Psicoraggio.
“Ma che diamine?!” esclamò Crys, con gli occhi
trasparenti spalancati.“È un Pokémon. Ne ho sentito parlare, è un Lunatone. Un
Pokémon di tipo psico”
“Non conosco alla perfezione i Pokémon di Hoenn, ma...”
“Ma cosa?! Non lavori con Elm?!”
“Sì, ma mi occupo di bacche, e di poco altro che riguarda i Pokémon. Di certo non faccio classificazioni!”
“Dannazione, Grovile! Evita il colpo!”
“Non conosco alla perfezione i Pokémon di Hoenn, ma...”
“Ma cosa?! Non lavori con Elm?!”
“Sì, ma mi occupo di bacche, e di poco altro che riguarda i Pokémon. Di certo non faccio classificazioni!”
“Dannazione, Grovile! Evita il colpo!”
L’onda
psichica sorpassò il Pokémon d’erba. Anche Silver la scansò, e si perse sulle
pareti della grotta.“Ottimo, ora attento al suo attacco Azione, quindi replica
prontamente con un attacco Fendifoglia!”
“Marshee, aiutalo! Vai con Pistolacqua!”
L’attacco azione affondò su Grovile, che fu colpito in pieno. Da terra, però, drizzò le foglie che aveva sull’avambraccio, ed attaccò l’avversario, che indietreggiò di un paio di metri. Subito dopo arrivò l’attacco di Marshtomp, che lo mise fuori combattimento.
L’attacco azione affondò su Grovile, che fu colpito in pieno. Da terra, però, drizzò le foglie che aveva sull’avambraccio, ed attaccò l’avversario, che indietreggiò di un paio di metri. Subito dopo arrivò l’attacco di Marshtomp, che lo mise fuori combattimento.
“Dannazione...” sospirò poi Crystal, mettendo una
mano alla fronte.
“Qui è troppo calmo. Se ci fosse stato Groudon, i
Pokémon sarebbero letteralmente impazziti. Invece si sono calmati. Il terremoto
qui è significato soltanto che Groudon è passato sotto le cascate, smuovendo
qualche roccia che manteneva la grotta e la volta. Probabilmente è diretto da
qualche altra parte...”
“È meglio uscire da qui...”
“Già. Potrebbe crollare tutto da un momento all’altro”
“È meglio uscire da qui...”
“Già. Potrebbe crollare tutto da un momento all’altro”
E così i nostri eroi uscirono dalla grotta, senza
accorgersi minimamente dei due individui vestiti di nero al di sopra della
grande roccia alle loro spalle.
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