Allora. Sta cosa non è ben chiara, anche perché io e Vespus, mio fratello, ci siamo ritrovati sabato davanti al pc, e scherzando l'abbiamo buttata lì: E se scrivessimo qualcosa assieme?
La cosa non è stata per nulla semplice...
Io, personalmente, oltre al lavoro ho Hoenn's Crysis da scrivere, oltre la raccolta di Shipping (Akishipping in corso, ma non è per nulla semplice) e la stesura di H.O.P.E., ovvero la long che io e gli altri del Soulwriters Team stiamo stendendo; anche Vespus ha la sua long da scrivere, oltre ad un ultimo, difficilissimo anno di liceo scientifico.
Quindi cominciare questa nuova storia, per entrambi, sembrava una follia.
Ma poi, mi sono steso sul letto ed ho provato a stendere una trama.
E lui s'è infoiato, perché lui s'infoia con poco. Mi ha costretto a scrivere il prologo, ha pensato ad un continuo, ci siamo divisi i capitoli ed il 7 dicembre esce il primo effettivo capitolo.
Potete trovare le storie di Vespus su EFP, come del resto anche quelle degli altri Soulwriters.
A presto.
Andrea Nero.
prologo
I passi rimbombavano nel lungo corridoio, sembrava fossero colpevoli di far cadere gocce d’acqua ricca di calcare dalla parete della grotta, che ristagnava nel grosso bacino centrale.
Doveva accelerare il passo, altrimenti la riunione sarebbe cominciata senza di lui.
Non che a qualcuno fosse importato, anzi: lui era una semplice recluta.
Tuttavia era meglio non indispettire chi era in alto.
“Fa’ che ricordino la tua faccia per qualcosa di buono!” ripeteva insistentemente l’Idrotentente ad ogni ramanzina che subiva. Veniva afferrato per le spalle e scosso con forza da quell’omaccione nerboruto ed alto, altissimo. I capelli erano corti, radi e rossicci, come la sua barba, ma ciò che non avrebbe mai dimenticato erano quegli occhi, quella scintilla di pazzia, quello spunto di rabbia distruttiva che vi vedeva all’interno.
Un ritardo non era buono.
Per niente.
Passò sulle passerelle velocemente e voltò l’angolo: in fondo c’era la porta dove sarebbe dovuto entrare. Sperava vivamente di non essere l’ultimo ad arrivare e quando raggiunse la maniglia un senso d’ansia gli colmò lo stomaco.
Un getto d’aria viziata gl’investì la faccia; una marea di persone, vestite esattamente come lui, affollava l’intera sala.
Il ronzio dei neon riempiva le orecchie di tutte le reclute, risultando abbastanza fastidioso; tuttavia la luce era fondamentale per illuminare la sala più ampia di quell’antro oscuro.
Lì, in mezzo al mare.
“Louis, sei arrivato finalmente!” esclamò un suo collega. Lui annuì, come per dire sì lo so, ho fatto tardi con ancora il fiatone. Portò le mani ai fianchi ed abbassò il capo, cercando di riprendersi.
“Fortunatamente Ivan ancora deve arrivare”.
“Già...”.
Alzò gli occhi, vedendo, al di sopra della moltitudine di bandane di jeans, un palco ed una lavagna su di una zona rialzata.
Aveva freddo, Louis; la base segreta che avevano scelto per il loro grande progetto era umidissima, con quelle pareti di roccia viva scavata dal tempo e dall’acqua che scendeva lentamente su di esse, accumulandosi nel solito bacino centrale tramite metri e metri di canaline.
“Chissà cosa vorrà dirci” fece il suo collega, colmo d’ansia, come sempre. Sembrava essere così entusiasta di far parte della rivoluzione.
Dalla parte dei buoni o dei cattivi però?
Schiere di punti interrogativi gli si rovesciavano addosso quando si poneva questa domanda; non era così sicuro della sua scelta, di voler cambiare l’ordine delle cose.
Ma la paga era quantomeno dignitosa, e voleva passare una bella settimana a Ciclamipoli, per sbancare il casinò; insomma, quei soldi gli servivano.
Una porta laterale, con i cardini in ferro inevitabilmente arrugginiti, cigolò in maniera sinistra.
“È arrivato!”.
“Sta' buono, Spugna”.
Ivan era seguito da due Idrotenenti, una ragazza dai capelli corti e biondi, e l’omaccione nerboruto dai capelli radi.
I tre si avviarono verso il palco, facendosi spazio fra la moltitudine di reclute senza troppe cortesie.
Ivan salì per primo, seguito dalla ragazza che prese posto alla sua sinistra; infine l’omaccione prese posto alla sua destra.
“Silenzio idioti! Il capo deve parlarvi” urlò quest’ultimo, mettendo mano al suo martello.
Nessuno ebbe il coraggio di emettere una sillaba, il solo rumore udibile era quello delle gocce che si tuffavano dal soffitto.
“Prego capo, il palco è tutto per lei”.
“Grazie... Ora, signori e signori, a me la vostra attenzione. Non ho intenzione di ripetermi, quindi vedete di ascoltare e non fate domande stupide. Il nostro obbiettivo è semplice: Dhalia Coraline. È un’eccellente biologa marina, vive proprio qui a Porto Alghepoli. Ultimamente sta studiando degli inutili Clamperl”.
“E quindi cosa ce ne facciamo di una che ha a che fare coi Clamperl?” chiese una voce delle retrovie.
“Silenzio lurido idiota! Il capo non ha ancora finito, tappati quella fogna”.
“Grazie mille, Tenente. Adesso, come stavo dicendo, il nostro obbiettivo è quello di catturarla, di entrare in possesso dei suoi studi e di renderla partecipe alla nostra causa. È esperta in Pokémon che vivono nelle pianure abissali e nelle fosse oceaniche, quindi direi che è un’ottima candidata per rintracciare Kyogre ed avere notizie su di lui. La sua cattura è di fondamentale importanza, non voglio che gli sia torto un singolo capello, altrimenti ne risponderete direttamente a me. Sono stato chiaro?!” concluse Ivan, con la solita aggressività insita nella voce.
“Sì, capo!” urlarono all’unisono le reclute.
“Ottimo. Gli Idrotenenti vi spiegheranno il piano d’azione. Non deludetemi...”.
“Sì, capo!” fecero ancora.
Ivan guardò per un attimo la platea e sorrise sommessamente, quindi annuì ai suoi Idrotenenti, si voltò e fece il percorso inverso, attraversando di nuovo quell’uscio cigolante, che non fu bastevole a zittire il vociare che si era creato.
L’uomo sul palco prese la parola, picchiettando l’indice un paio di volte sulla capsula del microfono.
“Ok, sacchi di merda! Avete sentito il capo, no?! Dobbiamo prendere Dhalia Coraline. Viva”.
angolo di quei due lì.
Insieme, Andy e Vespus hanno cominciato quest'avventura.
È un prologo, indi per cui è corto e (si spera) mette tanti interrogativi. Un grazie a chiunque abbia letto, la prossima uscita sicuramente avverrà il mese prossimo, il 7 dicembre. A risentirci sulle nostre frequenze.
La cosa non è stata per nulla semplice...
Io, personalmente, oltre al lavoro ho Hoenn's Crysis da scrivere, oltre la raccolta di Shipping (Akishipping in corso, ma non è per nulla semplice) e la stesura di H.O.P.E., ovvero la long che io e gli altri del Soulwriters Team stiamo stendendo; anche Vespus ha la sua long da scrivere, oltre ad un ultimo, difficilissimo anno di liceo scientifico.
Quindi cominciare questa nuova storia, per entrambi, sembrava una follia.
Ma poi, mi sono steso sul letto ed ho provato a stendere una trama.
E lui s'è infoiato, perché lui s'infoia con poco. Mi ha costretto a scrivere il prologo, ha pensato ad un continuo, ci siamo divisi i capitoli ed il 7 dicembre esce il primo effettivo capitolo.
Potete trovare le storie di Vespus su EFP, come del resto anche quelle degli altri Soulwriters.
A presto.
Andrea Nero.
prologo
I passi rimbombavano nel lungo corridoio, sembrava fossero colpevoli di far cadere gocce d’acqua ricca di calcare dalla parete della grotta, che ristagnava nel grosso bacino centrale.
Doveva accelerare il passo, altrimenti la riunione sarebbe cominciata senza di lui.
Non che a qualcuno fosse importato, anzi: lui era una semplice recluta.
Tuttavia era meglio non indispettire chi era in alto.
“Fa’ che ricordino la tua faccia per qualcosa di buono!” ripeteva insistentemente l’Idrotentente ad ogni ramanzina che subiva. Veniva afferrato per le spalle e scosso con forza da quell’omaccione nerboruto ed alto, altissimo. I capelli erano corti, radi e rossicci, come la sua barba, ma ciò che non avrebbe mai dimenticato erano quegli occhi, quella scintilla di pazzia, quello spunto di rabbia distruttiva che vi vedeva all’interno.
Un ritardo non era buono.
Per niente.
Passò sulle passerelle velocemente e voltò l’angolo: in fondo c’era la porta dove sarebbe dovuto entrare. Sperava vivamente di non essere l’ultimo ad arrivare e quando raggiunse la maniglia un senso d’ansia gli colmò lo stomaco.
Un getto d’aria viziata gl’investì la faccia; una marea di persone, vestite esattamente come lui, affollava l’intera sala.
Il ronzio dei neon riempiva le orecchie di tutte le reclute, risultando abbastanza fastidioso; tuttavia la luce era fondamentale per illuminare la sala più ampia di quell’antro oscuro.
Lì, in mezzo al mare.
“Louis, sei arrivato finalmente!” esclamò un suo collega. Lui annuì, come per dire sì lo so, ho fatto tardi con ancora il fiatone. Portò le mani ai fianchi ed abbassò il capo, cercando di riprendersi.
“Fortunatamente Ivan ancora deve arrivare”.
“Già...”.
Alzò gli occhi, vedendo, al di sopra della moltitudine di bandane di jeans, un palco ed una lavagna su di una zona rialzata.
Aveva freddo, Louis; la base segreta che avevano scelto per il loro grande progetto era umidissima, con quelle pareti di roccia viva scavata dal tempo e dall’acqua che scendeva lentamente su di esse, accumulandosi nel solito bacino centrale tramite metri e metri di canaline.
“Chissà cosa vorrà dirci” fece il suo collega, colmo d’ansia, come sempre. Sembrava essere così entusiasta di far parte della rivoluzione.
Dalla parte dei buoni o dei cattivi però?
Schiere di punti interrogativi gli si rovesciavano addosso quando si poneva questa domanda; non era così sicuro della sua scelta, di voler cambiare l’ordine delle cose.
Ma la paga era quantomeno dignitosa, e voleva passare una bella settimana a Ciclamipoli, per sbancare il casinò; insomma, quei soldi gli servivano.
Una porta laterale, con i cardini in ferro inevitabilmente arrugginiti, cigolò in maniera sinistra.
“È arrivato!”.
“Sta' buono, Spugna”.
Ivan era seguito da due Idrotenenti, una ragazza dai capelli corti e biondi, e l’omaccione nerboruto dai capelli radi.
I tre si avviarono verso il palco, facendosi spazio fra la moltitudine di reclute senza troppe cortesie.
Ivan salì per primo, seguito dalla ragazza che prese posto alla sua sinistra; infine l’omaccione prese posto alla sua destra.
“Silenzio idioti! Il capo deve parlarvi” urlò quest’ultimo, mettendo mano al suo martello.
Nessuno ebbe il coraggio di emettere una sillaba, il solo rumore udibile era quello delle gocce che si tuffavano dal soffitto.
“Prego capo, il palco è tutto per lei”.
“Grazie... Ora, signori e signori, a me la vostra attenzione. Non ho intenzione di ripetermi, quindi vedete di ascoltare e non fate domande stupide. Il nostro obbiettivo è semplice: Dhalia Coraline. È un’eccellente biologa marina, vive proprio qui a Porto Alghepoli. Ultimamente sta studiando degli inutili Clamperl”.
“E quindi cosa ce ne facciamo di una che ha a che fare coi Clamperl?” chiese una voce delle retrovie.
“Silenzio lurido idiota! Il capo non ha ancora finito, tappati quella fogna”.
“Grazie mille, Tenente. Adesso, come stavo dicendo, il nostro obbiettivo è quello di catturarla, di entrare in possesso dei suoi studi e di renderla partecipe alla nostra causa. È esperta in Pokémon che vivono nelle pianure abissali e nelle fosse oceaniche, quindi direi che è un’ottima candidata per rintracciare Kyogre ed avere notizie su di lui. La sua cattura è di fondamentale importanza, non voglio che gli sia torto un singolo capello, altrimenti ne risponderete direttamente a me. Sono stato chiaro?!” concluse Ivan, con la solita aggressività insita nella voce.
“Sì, capo!” urlarono all’unisono le reclute.
“Ottimo. Gli Idrotenenti vi spiegheranno il piano d’azione. Non deludetemi...”.
“Sì, capo!” fecero ancora.
Ivan guardò per un attimo la platea e sorrise sommessamente, quindi annuì ai suoi Idrotenenti, si voltò e fece il percorso inverso, attraversando di nuovo quell’uscio cigolante, che non fu bastevole a zittire il vociare che si era creato.
L’uomo sul palco prese la parola, picchiettando l’indice un paio di volte sulla capsula del microfono.
“Ok, sacchi di merda! Avete sentito il capo, no?! Dobbiamo prendere Dhalia Coraline. Viva”.
angolo di quei due lì.
Insieme, Andy e Vespus hanno cominciato quest'avventura.
È un prologo, indi per cui è corto e (si spera) mette tanti interrogativi. Un grazie a chiunque abbia letto, la prossima uscita sicuramente avverrà il mese prossimo, il 7 dicembre. A risentirci sulle nostre frequenze.
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