E q u i l i b r i u m . Erano le sette di sera e la pioggia cadeva a secchiate contro la finestra. La strada era deserta e quelle poche auto che passavano proiettavano una luce biancastra sul muro della sua camera da letto, attraverso le veneziane. Silver guardava il soffitto sotto il quale era steso, in un fagotto di coperte fin troppo calde; dormiva agli orari più strani, un po’ perché era sempre stato insonne, un po’ perché gran parte del suo team di Pokémon dava il meglio nelle ore notturne. Il ventiquattro dicembre, nel suo appartamento a Fiordoropoli non si sentiva nemmeno. Di tanto in tanto il Supertreno passava facendo tremare tutto, e la voce di Blue aveva lasciato quelle pareti da ormai un po’ di tempo. Lui e Blue avevano sempre vissuto sotto l’onda di quell’amore che andava oltre l’attrazione fisica, un legame platonico che risucchiava forza e colore da tutte le relazioni che avevano con altre persone, lasciandole sbiadite e noiose. Blue, gli avev
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