Colpo Grosso
Al suo risveglio, Riolu, si ritrovò solo nella stanza, Kyle era sparito. Il Pokémon balzò immediatamente in piedi, impaurito per il suo amico. Non gli era mai capitato di distaccarsi da Kyle, se non quando il ragazzo era obbligato a seguire le basilari lezioni scolastiche. In quel momento, trovarsi improvvisamente solo, gli provocò una strana sensazione allo stomaco, come se avesse mangiato un chilo di stucco e questo si fosse solidificato all’interno del suo intestino.
Riolu cercò in ogni angolo della stanza, dall’interno dell’armadio all’angusto spazio al di sotto del letto, ma niente, di Kyle non c’era ombra. Si affacciò alla finestra, il rifugio si stava risvegliando alla luce ormai incrementata dei lampioni disseminati su di ogni parete della grotta.
- Kyle, Riolu, svegliatevi forza! C’è la colazione, forza che la giornata è lunga! - urlò Daisy, la sua voce arrivò forte alle orecchie di Riolu che, appena sveglio, ne soffrì come una post sbornia.
Il Pokémon si ritrovò nel panico, certo che Daisy avrebbe ucciso Kyle per essere scomparso, e poi lui per esserselo perso.
- Kyle… perché non mi rispondi? - i passi della donna si facevano sempre più vicini, pochi attimi ancora e sarebbe arrivata alla porta.
Non sapendo cosa fare, Riolu optò per l’unica opzione plausibile, scappare. Corse alla finestra, valutando la possibilità di essere visto da qualcuno in giro per le strade; guardò a destra e a sinistra, notando soltanto due uomini che si incamminavano verso destra, in direzione della centrale elettrica, lasciandosi alle spalle la casa di Kyle. Non perse un solo istante, e saltò con un unico balzo fuori dalla finestra, atterrando direttamente per strada. Il Pokémon chiuse gli occhi, cercando di sintonizzarsi con l’ambiente esterno, alla ricerca dell’aura emessa da Kyle: un’immane quantità di sensazioni si riversò verso di lui, per un breve istante riuscì a visualizzare una cucciola di Poochyena sbadigliare, ma il collegamento fu interrotto immediatamente.
- Kyle, Riolu, dove siete? - urlò Daisy, ormai prossima alla finestra.
Riolu corse a nascondersi all’interno del viale che dalla casa di Kyle si dirigeva verso il centro cittadino, approfittando di una tenda che pendeva dal tetto di una casa lì vicina, per nascondersi dalla vista di Daisy.
Provò più volte a cercare Kyle, senza però alcun successo. Il Pokémon fece mente locale, pensando a dove si possa essere cacciato il suo amico. L’unico posto che gli venne in mente, fu l’ingresso delle gallerie, da cui avrebbe dovuto aver inizio la loro missione di recupero beni, sicuramente il ragazzo si era incamminato molto prima del suo risveglio, non riuscendo più ad aspettare. Sicuro del suo istinto, Riolu iniziò a correre fra le varie abitazioni, diretto verso la neo galleria.
Kyle, dato l’enorme ritardo, decise di dirigersi direttamente verso il punto di ritrovo della sua nuova squadra, senza passare per casa. Secondo lui Riolu si sarebbe diretto sicuramente nella stessa direzione, conoscendo l’obbiettivo del giorno, e avrebbero trovato in seguito cosa dire a Daisy, senza farle riversare su di loro la propria furia.
Per sua fortuna, si trovava in prossimità del punto d’incontro, e per strada, sporgendosi leggermente dal cunicolo in cui si trovava, non vide nessuno. Credette di essere molto più in ritardo di quanto pensasse e che, magari, gli altri avessero dato il via alle operazioni senza di lui.
Arrivò di corsa all’ingresso del tunnel, provando timore quando i ricordi della sera precedente tornarono a farsi vivi. Contro l’impulso di allontanarsi il più possibile da quel posto, Kyle si avvicinò sempre più all’enorme buco nero che ingurgitava al suo interno ogni fonte di luce artificiale presente in zona, rendendo il buio quasi completamente totale a meno di tre metri di profondità. L’unica cosa che aveva sempre odiato del dover vivere sottoterra, era quanto rapidamente la luce cedesse il suo posto all’oscurità.
Si avvicinò ancor di più all’ingresso, concentrandosi per poter sentire anche il minimo rumore che rivelasse la posizione dei suoi compagni al suo interno.
- Kyle! Già qui!? - urlò Sur dalle sue spalle, il ragazzo si girò urlando.
- Sur, mi hai spaventato!
- Calma figliolo. Che ci fai già qui?
- Beh, in realtà, credevo di essere in ritardo… mi sa di aver perso la cognizione del tempo. Sono troppo eccitato per la mia prima missione!
- Non è niente di che, devi solo rubare un po’ di cose, facile facile. Guarda, stanno arrivando gli altri, ora che ci riuniamo tutti spiego per bene il piano. A proposito, dov’è la tua maglietta?
- Ehm… ho dimenticato di metterla, per la fretta.
- Va’ nel magazzino, ci sarà qualche tuta della tua taglia, ma sbrigati che stiamo per iniziare.
- Certo, Sur, vado subito - Kyle volse lo sguardo verso le diverse strade che convergevano agli ingressi dei tunnel, alla ricerca di Riolu.
Amico, so che verrai, sbrigati…
Il ragazzo indossò una vecchia tuta da meccanico color grigio, quasi completamente scolorita, e con un’enorme macchia d’olio sul petto. Purtroppo era l’unica cosa della sua taglia che fosse riuscito a trovare in poco tempo, sapeva di doversi sbrigare. Uscì fuori dal magazzino di corsa, spalancando la porta. Iniziò a correre verso l’ingresso della galleria, dove Sur stava iniziando a dare i particolari della missione, quando qualcosa lo strattonò all’altezza dell’anca. Kyle si girò, convinto di essersi incastrato da qualche parte, probabilmente un vecchio pezzo di ferro fuoriuscente dal deposito che stava superando in quel momento, o anche un semplice arnese, poco importava. Quando si voltò, invece, vide il volto sorridente di Riolu. Kyle ricambiò il sorriso, e i due si avvicinarono al piccolo manipolo di uomini lì vicino raccolti.
- … lo Snorlax’s Paradise, rubando tutto il contenuto del suo magazzino. Per nostra fortuna sappiamo che oggi non ci sarà alcun tipo di sorveglianza, dato che svolgeranno le messe annuali in onore di Arceus. Quindi, ci aspetta una giornata bella piena di lavoro, forza ragazzi, che al ritorno offro un giro d’erba a tutti, a patto che ne venga trovata!
Kyle raggiunse in quel momento il gruppo, e chiese quali nuove notizie ci fossero.
- Niente di nuovo, ragazzino, noi adulti perforeremo il pavimento del magazzino con l’aiuto dei nostri Excadrill, e vi copriremo le spalle sorvegliando il buco da cui entrerete e poco a poco ci passerete le merci, poi al nostro ritorno faremo saltare la galleria, non ci scoveranno mai così - disse un uomo grosso e grasso che Kyle non aveva visto prima d’allora.
- Uh... beh grazie, mi tengo pronto allora.
- Kyle forza, vieni qui! - urlò Sur.
Ci fu un ulteriore scossa, a ogni colpo, le vibrazioni che Kyle percepiva tramite i suoi piedi aumentavano. Il gruppo di Excadrill continuava a cercare di perforare la lastra d’acciaio che li separava dalla loro salvezza, senza alcun successo. Ai Pokémon si unirono anche gli uomini che, armati di picconi, fendevano l’aria, sperando in un prossimo cedimento da parte del loro avversario. Kyle osservava spazientito assieme a Riolu, sperando di potersi rendere utile il prima possibile.
Sur, in disparte, sedeva su di una roccia, intento a massaggiarsi le tempie, come se un qualche strano pensiero lo affliggesse. Stava osservando la bianca Pokéball unica nel suo genere, almeno così aveva ammesso lui stesso.
- Beh, mi sa che mi tocca riaprire questa, nonostante avessi promesso di non usarla per cose simili, ma c’è di mezzo la vita della mia gente, non posso… - i suoi pensieri ad alta voce vennero interrotti dal grido d’attacco proveniente dall’ingresso della galleria.
All’istante, Pokémon e uomini, si bloccarono su se stessi, voltandosi impauriti verso la fonte.
Il possente Machamp che Kyle aveva visto sorvegliare gli ingressi, si dirigeva correndo e fendendo l’aria con i suoi quattro bracci. Levò un ulteriore urlo quando fu più vicino, e stavolta gli Excadrill gli risposero; i quattro di loro più grossi si spostarono in prima fila, per poi assumere la loro forma da lavoro, trasformandosi in una trivella in carne, ossa e acciaio.
Gli uomini si spostarono istintivamente dal percorso del Pokémon che pareva infuriato come se avesse visto qualcuno usare gli attrezzi con cui si allenava quotidianamente.
Machamp afferrò al volo i quattro Excadrill che si erano già posizionati per lui, e iniziò a colpire con una forza impareggiabile l’enorme lastra d’acciaio.
Il rumore generato dagli impatti era assordante, chiunque si trovasse all’interno della galleria, o in prossimità del suo ingresso, si ritrovò gettato al suolo, con i palmi premuti sulle orecchie, nel vano tentativo di attenuare l’orrendo sibilo prodotto dal continuo colpire di Machamp. Iniziò prima con un braccio alla volta, deformando leggermente il muro d’acciaio, ma quando iniziò a colpire utilizzando tutto il corpo come leva, caricando ogni suo arto, per poi sprigionare tutta la forza accumulata in ogni fibra muscolare del suo corpo quando si sporgeva in avanti. L’energia cinetica accumulata in tal modo rese i colpi inferti molto più efficaci, ma nonostante questo, il metallo iniziava solo a cedere. Machamp si fermò per un istante, gli Excadrill che aveva raccolto erano storditi, ma non rinunciavano alla loro forma, pronti a colpire di nuovo.
Il Pokémon chiuse per un istante gli occhi, rilassando i muscoli. I suoi pugni iniziarono a brillare sempre di più, e al contempo emanavano uno strano calore che raggiunse tutti coloro che si trovavano nelle sue vicinanze. Sur capì subito le intenzioni del Pokémon.
- Dredd, chiama immediatamente Kekleon dalla Pokéball e digli di usare Protezione tutt’attorno a Machamp, sbrigati!
- Cosa, perché mai, vecchio?
- Perché sta per usare Dinamipugno, cazzo!
- Oh fottuto Giratina, Bob esci subito, abbiamo bisogno del tuo aiuto - un Kekleon dall’aria molto rilassata fuoriuscì con tutta calma dalla sua Pokéball, indossava un berretto jamaicano e aveva al collo diverse collanine fatte con più pietre colorate, di tutte le dimensioni - Forza, usa Protezione, crea un campo contenitivo attorno a Machamp, o moriremo tutti!
Bob si stiracchiò, prendendo di mira il suo obbiettivo, giostrò con le mani, disegnando strani simboli nell’aria ed emettendo al contempo dei getti di aria compressa dalle narici, come se stesse sfoggiando tutta la sua forza tramite quel gesto. Inizialmente quasi invisibile, un campo di forza si sviluppò attorno a Machamp che nel frattempo era stato isolato dal resto del gruppo, rintanato a diversi metri di distanza. Pochi attimi dopo, il Pokémon si trovò circondato da un muro color verde smeraldo, con venature simili ai nidi d’api.
Il Pokémon Megaforza spalancò improvvisamente gli occhi, levando un nuovo urlo che fu attutito dal muro di forza psichica eretto da Bob. I suoi quattro pugni risplendevano come delle stelle nane bianche, la cui luce si fuse e amplificò non appena Machamp sferrò il suo terribile attacco. Kyle credette di vedere l’esplosione di una Supernova, lo spettacolo fu sensazionale: la forza del Pokémon, venne convogliata dai corpi a punta degli Excadrill, formando una lancia di luce diretta contro la lastra di cui, pochi attimi dopo l’impatto, non rimase neanche la polvere. Il tutto, senza emettere il minimo suono, del tutto assorbito dalla barriera del Kekleon. Machamp si ergeva ora in tutta la sua stazza, affiancato dagli esausti Excadrill.
- Tu, lurido stronzo, ci stavi per uccidere tutti! Sei stato irresponsabile, folle e pazzo nel fare ciò che hai fatto, se non ci fossimo protetti, ora saremmo tutti morti. Mi piaci, ben fatto! - gli altri guardarono stupiti Earl, intento a dialogare con Machamp - Dategli la giornata libera, lui ha già fatto il suo.
- Ma stavamo per morire! - disse Dredd.
- È vero, ma ha fatto breccia, no? Questo importa. Forza gente, tocca a noi.
I ragazzi iniziarono, con l’aiuto degli adulti, a entrare all’interno del magazzino.
- Ricordatevi, portate con voi un Pokémon per difendervi in caso di attacco e per farvi aiutare a portarci le provviste, noi aspetteremo qui, le caricheremo sui carrelli e vi copriremo, il buco sarà la vostra casa base per il resto della giornata. Andate ragazzi e ricordate, se siete nei guai scappate, senza badare al cibo, ok?
I ragazzi acconsentirono all’unisono.
Kyle sentì il cuore esplodere, arrivava il suo turno per fare l’ingresso ufficiale nella sua prima missione.
- Ragazzo… fa attenzione, ok? Qualsiasi cosa tu possa vedere o sentire, corri subito qui assieme agli altri, dai la priorità a te. Mi raccomando, non farti del male.
- Certo, Sur, contaci. Riolu andiamo! - Kyle lesse negli occhi del vecchio amico la preoccupazione di un padre nel vedere il figlio entrare per la prima volta nel mondo del lavoro, senza il suo supporto.
Non ci credo, ci siamo quasi, ho il cuore a mille… Dentro!
Kyle mise il suo primo piede all’interno del magazzino, aiutato da Sur e i suoi compagni. Attorno al buco, per evitare che chiunque possa infiltrarsi senza essere visto, si disposero a cerchio diversi uomini, armati di fucili d’assalto, spranghe, coltelli da macellaio e qualsiasi oggetto possa diventare un’arma; ovviamente accompagnati dai loro Pokémon.
- Veloci ragazzi, noi vi aspettiamo qui per aiutarvi a passare i rifornimenti al resto del gruppo, non abbiamo tutti il giorno - continuavano a ripetere quelli.
I ragazzi iniziarono a correre in ogni direzione, arraffando qualsiasi cosa capitasse a tiro, per poi passarla velocemente al resto del gruppo, che preparava il tutto per il ritorno.
- Ok Riolu, gli obiettivi sono semplici, prendiamo tutto! Inizia dalle scorte di cibo e acqua, poi penseremo al resto - Kyle iniziò a passare in rassegna scaffale dopo scaffale mentre riempiva il suo sacco con ogni tipo di merce in deposito nel grande magazzino. I due corsero diverse volte avanti e indietro, fra il punto d’irruzione e la merce sugli scaffali ancora pieni zeppi. Kyle si chiese se tutta quella roba fosse davvero utile agli abituali acquirenti del centro commerciale: la quantità e la varietà di prodotti era tale da poter sfamare la sua gente, più di un migliaio fra Pokémon e umani, per mesi. Nonostante questo, ogni settimana erano necessari dei rifornimenti in arrivo dal centro città, segno di un colossale spreco di cibi in eccesso da parte degli abitanti dei piccoli centri vicini.
- Al diavolo, questa roba è nostra adesso - Riolu lo guardava incuriosito dalle sue improvvise parole - Non fare quella faccia, stavo solo pensando. Anzi fa’ una cosa, arrampicati sullo scaffale e lanciami quello che c’è, non c’è tempo per cercare una scala.
Kyle issò Riolu, dandogli così la possibilità di raggiungere degli appigli più alti, facilitando la sua salita. Una volta in cima, il Pokémon iniziò a lasciar cadere verso di Kyle, uno dopo l’altro, gli scatoloni contenenti diversi tipi di farine che, il ragazzo, accoglieva con ben poca voglia, costretto a flettere le ginocchia per attutire il colpo ed evitare di rompere qualcosa. E soprattutto di rompersi qualcosa.
Il rumore dell’ennesimo pacco che subiva la stessa e identica ammaccatura, lì dove gli avanbracci di Kyle prendevano il posto dell’aria, fu accompagnato da un prolungato ululato, al quale si susseguirono diversi latrati.
- Che… che cos’era quello? - chiese più a se stesso che a Riolu.
Il Pokémon scese immediatamente dallo scaffale, lasciandosi cadere, atterrando senza emettere il minimo rumore. Ai due sopraggiunsero alcune grida lontane, smorzate immediatamente da rumori secchi, come il chiudersi violento di una mascella.
L’attenzione di Kyle venne rapita da un rapido movimento alla sua destra, vide un’ombra scomparire fra due scaffali.
- Riolu, non mi piace questa situazione, sta’ in guardia - Kyle assunse un atteggiamento difensivo, portando una gamba più indietro rispetto all’altra, e alzando entrambe le braccia.
Prese la sua Colt M1911, l’unica cosa che gli restava di Cole, la sua pistola d’ordinanza, tolse la sicura, controllò che ci fosse il colpo in canna e armò il cane, continuando a spostare lo sguardo da un angolo all’altro. Sentì dei passi, qualcuno si avvicinava velocemente dalla sua destra.
Un’enorme massa di pelo nero e grigio si presentò ai due sfondando un divisorio in PVC, fermandosi a pochi metri dai due. Gli occhi di ghiaccio di quello fissavano Kyle, chiudendosi ritmicamente, accompagnati dal continuo gonfiarsi e sgonfiarsi del torace. Il canide sembrava nel pieno dell’euforia, si poteva sentire nell’aria l’energia che il suo corpo emanava. Energia che sarebbe stata usata per tentare di ucciderli.
Lui digrignò i denti che, improvvisamente, si accesero di un rosso intenso, mentre scintille si sprigionavano ogni volta che schioccava le fauci, in segno di sfida. D’improvviso fiamme gli circondarono il muso, e un attimo dopo quello balzò verso di loro.
- Riolu…! - Kyle non ebbe il tempo di dire una sola parola in più che il loro avversario si trovava ormai con il muso a pochi centimetri dal ragazzo.
In quel momento, il tempo parve fermarsi. Riolu e il mondo interno scomparvero dalla sua vista.
- Idropompa! - urlò qualcuno molto vicino al trio. L’attacco colpì il fianco del Pokémon, che rovinò contro di una struttura in ferro, accasciandosi al suolo.
- Ottimo, Golduck. Tu, muoviti a tornare indietro, siamo nella merda - disse il ragazzo che l’aveva salvato.
- Ma che cosa succede qui?
- Mightyena, erano a guardia del magazzino, non ne sapevamo nulla. Non c’è tempo ora, dobbiamo correre al tunnel!
- Cazzo, via! - Kyle diede un rapido sguardo alle sue spalle, da dove provenivano nuovi latrati, prima di incominciare a correre.
L’agile papero blu aprì la strada ai ragazzi, attento a eventuali nuovi attacchi. Kyle rimase in coda, mantenendo alta la pistola, come Daisy gli aveva insegnato, col dito lontano dal grilletto per evitare spari accidentali.
In quegli attimi, quel posto si trasformò in un labirinto: sembrava tutto uguale, la sola cosa che contrassegnava una corsia dall’altra era il numero di cadaveri presenti al suo interno. Mal volendo, Kyle si ritrovò nel fissare, durante la sua corsa, il cadavere di un povero ragazzo quasi completamente sventrato, affianco al quale si trovava, rivolto al suolo, un Mightyena con mezza testa maciullata dalla caduta di un grosso tubo di ferro caduto dall’alto dello scaffale. Quella scena lo lasciò inorridito, per lui fu come viverla in prima persona quando passo di fianco ai due cadaveri, senza avere la possibilità di fermarsi e portare loro il dovuto rispetto.
I due corsero a perdifiato, senza ben riuscire a capire dov’erano diretti. Il chaos delle molte lotte imperversava in ogni angolo del magazzino, a decine i Mightyena si erano riversati sui ragazzi e sugli uomini a guardia, mettendoli in serie difficoltà.
- Riolu! - Kyle si fermò di colpo, accorrendo in auto del suo Pokémon.
Scivolò su di una pozza di sangue, lui, proveniente dal lato opposto della fila di scaffali sulla loro destra.
- Forza, amico, dobbiamo uscire di qui se non vogliamo restarci sechi - lo sollevò dal terreno, caricandoselo sulle spalle.
Si girò di centottanta gradi, per poi ripartire di gran corsa, col cuore che gli batteva come una grancassa all’interno delle meningi.
Con suo grande rammarico, il ragazzo che poco prima gli aveva salvato la vita, assieme al suo Golduck, erano spariti nel nulla. Kyle si fermò di scatto, si sentiva fin troppo solo in un posto come quello; l’ansia e la paura iniziarono a sopraffarlo, dal ventre gli si diffuse un lieve tepore che raggiunse ogni parte del suo corpo.
Le sole cose che riusciva a udire erano le grida dei suoi compagni, unite a quelle degli adulti che erano intervenuti in loro aiuto.
- Hai sentito? Veniva da quella parte, forse abbiamo trovato la strada per tornare indietro! - ritrovò immediatamente la fiducia persa, mentre correva nuovamente a perdifiato.
Svoltò l’angolo, dirigendosi verso sinistra, usando le voci come Tom Tom.
Era così tanto preso dall’ascoltare ciò che accadeva intorno a sé, da non prestare attenzione alla strada percorsa, lasciando alle sue gambe il compito di portarlo in salvo.
Girò all’ennesimo incrocio, ovunque si girasse il risultato era lo stesso, scaffali e scaffali in ripetizione periodica.
Il ragazzo rimase sbalordito, quasi lasciò la presa su di Riolu che, a sua volta, pose il suo sguardo su ciò che Kyle stava osservando.
- Quello è un Arcanine… ricordo che Cole ne aveva uno, quando faceva il poliziotto - l’enorme molosso dormiva placidamente su di una pila di vecchi cartoni sgualciti, su di cui erano evidenti i segni lasciati dai suoi artigli.
- Come cavolo fa a dormire con tutto questo baccano? - Kyle volse lo sguardo a Riolu che, in risposta, rispose scrollando le spalle - Beh andiamo via, prima che sia troppo tardi e si svegli - sussurrò.
Kyle indietreggiò lentamente, poggiando un piede dopo l’altro in cadenza ritmica, con gli occhi fissi sull’enorme muso di quell’Arcanine. Il ventre gli si gonfiava, mentre inalava litri e litri di aria, spalancando le narici. D’un tratto schiuse la bocca, sbadigliando sonoramente; Kyle si pietrificò sul posto, con la Colt alta davanti a sé.
Nulla accadde, Arcanine non si degnò di aprire gli occhi e tornò a russare con la testa fra le zampe.
Kyle tirò un sospiro di sollievo, scrollandosi ansia dalle spalle. Nuove grida si levarono alle sue spalle accompagnate dal rumore di vetri infranti. Lui si girò nella direzione di propagazione del suono, cercando di capire quanto fosse lontano da lui. Non si accorse di star camminando su di una lastra di vetro, lasciata lì in attesa di lavorazione. Il primo scricchiolio lo raggiunse, suscitandone l’allerta.
Abbassò lo sguardo, cercando di capire dove stesse camminando; Kyle vide le crepe crescere di numero e spessore, arrivando a occupare l’intera lastra in pochi secondi.
Immediatamente reagì d’istinto, saltando verso destra nel tentativo di arrestare la frattura del vetro. Non appena il suo peso smise di esercitare pressione, l’avanzare delle crepe si arresto.
Kyle era ancora in equilibrio precario sui suoi piedi, quando scivolò e cadde per terra, a pochi centimetri dalla lastra. Colpì violentemente il terreno col naso, accompagnato dal suono sordo della sua testa che batteva contro il linoleum mal conservato. Riolu era in piedi di fianco a lui in posizione d’attacco, intento a osservare Arcanine.
- Sto bene, Riolu, non preoccuparti. E tranquillo anche per lui, dorme peggio di nonna Betta, neanche un terremoto potrebbe svegliarlo, sicuro che… - Kyle non riuscì nemmeno a finire la frase, quando un possente ruggito lo raggiunse alla spina dorsale, provocandogli una scarica gelida lungo tutta la lunghezza del suo corpo, contagiando anche le punte dei capelli.
Si voltò, l’Arcanine si mostrava in tutta la sua stazza, col petto gonfio e gli artigli che raschiavano il verde pavimento lucido, su di cui si riflettevano le luci dei lampioni appesi sul soffitto. Lui si stiracchiò, abbassandosi sulle zampe posteriori e spalancando le enormi fauci.
Kyle rimase immobile, colto dalla paura. Arcanine lo stava fissando, occhi cremisi arsero il legno color nocciola di quelli del ragazzo. Il canide mosse un passo nella sua direzione, abbassandosi sulle zampe posteriori, per predisporsi all’imminente scatto.
Fu una questione di attimi: il ragazzo reagì d’istinto alla carica del Pokémon, trascinando con sé Riolu, in una disperata corsa senza meta. Inizialmente guadagnò terreno quando Arcanine, preso alla sprovvista dal suo improvviso spostamento, scivolò sulla lastra di vetro, frantumandola sotto il peso del suo corpo massiccio.
Svoltò l’angolo, correndo a perdifiato. La paura e l’adrenalina gli donarono uno degli scatti migliori della sua vita, senza neanche il problema della fatica: il suo cervello eliminò ogni traccia di sensazione negativa, concentrando tutte le energie nei muscoli delle gambe, per poter correre più veloce, più a lungo. La formazione di acido lattico era l’ultimo dei suoi problemi in quel momento.
La locomotiva con quattro forze motrici era il vero problema. Soprattutto aggiungendo il fatto che la distanza fra i due si accorciava sempre di più; Kyle riusciva a sentire l’alito cocente del Pokémon sulle sue spalle. Il forte ruggito di lui lo raggiunse, accompagnato dallo stridere degli artigli sul pavimento, dovuto all’improvviso cambio di peso subito precedente al balzo che portò i due alla distanza di pochi centimetri.
Arcanine aveva a portata di muso il collo di Kyle; senza perdere un attimo, aspettò pochi istanti, in modo da trovarsi nella posizione favorevole, e si limitò a spalancare le fauci, lanciandosi contro la giugulare, così come era stato addestrato fin da piccolo. Il calore sprigionato dalla gola del Pokémon raggiunse Kyle, accompagnato dallo scintillare dei suoi denti.
Fu allora che Riolu si liberò dalla morsa del ragazzo, sbucando dalla sua spalla destra. Colpì con un potente rovescio il muso del nemico, facendogli perdere l’equilibrio.
- Come… hai… fatto…? Cazzo sto morendo - Kyle cercò di raccogliere fiato sufficiente a comporre una minima frase.
Arcanine si rialzò immediatamente, lanciandosi nuovamente all’inseguimento.
Kyle era in vantaggio, aveva appena girato attorno a un enorme container lasciato lì, fra le corsie di un corridoio colmo di merce in stoccaggio, e si lanciò verso la corsia di sinistra, sperando che Arcanine non lo trovi.
- Cazzo! Siamo nella merda, Riolu troviamo un modo per uscire - erano finiti in un vicolo cieco.
Non potevano in alcun modo arginare il problema, Arcanine era sempre più vicino, potevano sentirlo, e non c’era verso di arrampicarsi su di quei ripidi scaffali alti decine di metri.
- No, no, ci metteremmo troppo ad arrampicarci… pensa Kyle, pensa cazzo, non puoi non trovare niente, ci sarà pure una scala o qualcosa di simile! - urlò più a sé che in forma di domanda a Riolu.
Guardò a destra e sinistra, incrociando solo scatole di legno e adesivi con la scritta - Fragile, trasportare con riguardo - incollati dappertutto, ma di mezzi per fuggire, neanche l’ombra.
- Riolu, proviamo a spostare questa cassa, sembra la più leggera - Kyle iniziò a spingere con tutta la forza che aveva in corpo, perdendo le poche energie rimaste, ormai era esausto.
- Riolu… dove sei? Aiutami! - si voltò in cerca del suo amico.
Arcanine li aveva raggiunti.
- Va bene Riolu… sei pronto? Mi sa che c’è una lotta da fare, sarà come ci ha insegnato Cole - cercò di infondere quanta più sicurezza possibile negli occhi del suo amico - Poi io sono qui, ti copro con la Colt. Tienilo impegnato per un po’, lasciami prendere la mira e cerco di liberarcene.
Riolu fece un abbozzo di movimento del capo, intento a focalizzarsi sul suo rivale. Era la prima lotta a tutti gli effetti per lui, e in palio c’erano le loro stesse vite, non poteva perdere.
Doveva proteggere Kyle.
Ma Arcanine fu più veloce. Fiamme si sprigionarono dalle sue fauci, ricoprendo tutto il suo corpo. Divenne una palla infuocata e accecante, Arcanine iniziò a rotolare su se stesso, dirigendosi a tutta velocità contro di Riolu.
- Riolu schivalo, vai a destra!
Le gambe gli si flessero, pronte a spiccare il balzo, l’adrenalina gli fece raddoppiare la frequenza del battito cardiaco, mentre caricava l’attacco Palmoforza, pronto a rispondere una volta schivato il colpo; si sentì vivo come mai prima.
Tutto fu inutile.
Non ebbe il tempo di sprigionare l’energia accumulata nei muscoli, che Arcanine gli fu addosso. Il dolore subito fu lancinante, ma durò per un breve istante. Riolu fu scaraventato contro una delle scatole in legno, distruggendola e alzando enormi quantità di polveri.
Kyle sparò tre colpi, cercando di colpire il suo avversario, ma le fiamme che gli avvolgevano il corpo erano troppo incandescenti, e la mira ne fu danneggiata. Tutti i proiettili mancarono miseramente il bersaglio.
Arcanine smise di roteare, usando l’energia cinetica accumulata come riserva per spiccare senza alcuna interruzione di moto il suo balzo, diretto contro di Kyle.
D’istinto il ragazzo chiuse gli occhi, portando le braccia al viso e incrociandole, nel disperato tentativo di proteggersi.
Lo schiocco che raggiunse le sue orecchie fu tremendo, tanto da fargli male.
Con sua grande meraviglia, il muso del Pokémon si trovava a pochi centimetri dal suo, e un istante dopo, Arcanine si ritrasse, ululando di dolore. Lo stridere delle unghie sul pavimento si sovrappose al rumore di catene.
- Sei legato… me ne accorgo solo adesso… - fece un passo verso il Pokémon, titubante.
Quello rispose ringhiando, chiudendo immediatamente gli occhi, in risposta alla fitta di dolore provato.
- Fermo, ti fai male cosi! - allungò una mano verso Arcanine - Voglio solo vedere, non ti farò del male, fidati.
Kyle si sentiva sicuro di sé, nonostante pochi attimi prima, il Pokémon che ora cercava di soccorrere, stesse provando a staccargli la testa a morsi.
Arcanine si fece indietro col capo, stavolta il suo lamento si sentì forte e chiaro.
- Devi avere qualcosa al collo, vero? - Kyle era ormai vicino, sentì il calore del pelo sotto il suo palmo.
In quel momento Riolu si rialzò, caricando un nuovo attacco contro Arcanine, ignaro della nuova situazione.
- No, Riolu, fermo!
Si fermò di colpo, guardando stupefatto Kyle.
- So cosa pensi, ma dobbiamo aiutarlo.
Riolu si mostrò schivo, quasi indignato dalle parole di Kyle. Lo strattonò per i pantaloni, cercando di farlo ritornare in sé.
- È prigioniero, come lo eravamo noi, vedi? Non merita anche lui la libertà? - quelle parole colpirono la mente di Riolu come un martello, lasciandolo stupito.
Kyle sorrise, ritrovando la sua stessa espressione negli occhi del suo Pokémon.
- Tu fermo qui, cercherò di toglierti questo coso… - Kyle appoggiò le mani intorno al collo di Arcanine, trovando immediatamente un oggetto freddo e duro al tatto.
- Lo sapevo, hai un collare, ma adesso ci pensiamo noi, ok? Fammi solo vedere dove si apre… - infilò una mano fra carne e acciaio, pungendosi all’istante.
- Cazzo, è dentellato! - spostò dei ciuffi di peli, notando come il collo di Arcanine fosse lacerato.
Non perse tempo, e iniziò immediatamente a tirare, aiutato da Riolu che, capita la situazione, si era precipitato a controbilanciare la forza, tirando a sua volta dall’altro lato.
Arcanine ululò per il dolore - Riolu, fermo! Lo uccidiamo così… ci serve qualcosa….
L’attenzione di Kyle venne attirata da un cartello con su scritto - Pericolo, temperature critiche - incollato su di una piccola cesta metallica. L’aprì, trovandoci all’interno delle bombole di azoto liquido.
- Perfetto! Riolu vieni qui, e quando te lo dico, colpisci la bombola sulla valvola, in modo da far uscire tutto il gas, pronto? Al mio via.
Con fatica, Kyle portò il recipiente del gas vicino Arcanine, indirizzandone il limitare superiore sul collo.
- Forse sentirai freddo, tanto freddo. E potrà far male, ma non muoverti, durerà poco e sarai libero, ok? Riolu preparati - Arcanine voltò il collo dall’altra parte, e chiuse gli occhi.
- Tre, due, uno… ora! - con le mani strinse il più possibile, per l’eventuale rinculo dovuto all’improvvisa fuoriuscita del gas.
Riolu colpì con tutta la sua forza, e un gelido getto fuoriuscì dalla bombola. In pochi attimi Kyle si congelò le mani, e il ferro intorno al collo di Arcanine scricchiolò. La bombola venne lasciata scorrere sul terreno, mentre si allontanava velocemente. Kyle rimise nuovamente le mani intorno al collare di Arcanine, applicando pressione in due punti opposti. Stavolta, grazie al congelamento subito, il ferro cedette immediatamente, liberando Arcanine.
Il Pokémon si scansò immediatamente, ringhiando.
- Calmo, è finita. Sei libero ora - Kyle guardò le mani, sanguinanti a causa delle spine.
Arcanine lo fissò per un breve istante, come se stesse cercando di ringraziarlo.
Si girò, fece un paio di passi, e tornò a guardare Kyle; dopodiché guardò nuovamente avanti.
- Vuoi essere seguito?
Arcanine guardò nuovamente davanti a sé, poi tornò a osservare Kyle.
- Riolu, lo seguiamo? - Kyle guardò il suo amico, leggendo il dubbio nei suoi occhi.
Sembrò titubante, ma alla fine mosse il capo in alto e in basso, accettando la proposta.
- Bene, credo sia il momento in cui tu voglia ricambiare il favore, ti seguiamo… - Kyle mosse un passo dopo l’altro, guidato da Arcanine, ancora dubbioso. Nella destra, stringeva forte l’impugnatura della sua Colt.
- Kyle! Cazzo qui è un putiferio, ho dovuto usare i miei Pokémon e per fortuna ci hanno salvato, per ora, anche se qualcuno non ce l’ha fatta... Dobbiamo sbrigarci e tornare indietro, facendo crollare la galleria, altrimenti ci saranno addosso.
- Scusa Sur, mi ero perso nel magazzino, e volevo cercare di aiutare qualcuno ma ho trovato solo morte… ma aspetta quali Pokémon.
- Non è importante, e non preoccuparti degli altri, ora andiamo. Chi poteva è tornato, purtroppo non possiamo cercare i corpi o moriremo anche noi. Aspetta, e tu chi cazzo sei? - indicò Arcanine.
- Lui? Un amico - sorrise Kyle.
- Hancock
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