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100 Ridicolous Ways to Kill Silver: 1 - 25



AVVERTIMENTI.
1. Non prendete questa storia sul serio: Silver non esiste e per questo motivo io non sono in grado di ucciderlo.
2. Affrontate con ironia questa raccolta di pezzi. Se volete ridere di cose ridicole siete i benvenuti altrimenti andate a leggere l'ennesima Ash x Serena.
3. Ho volutamente reso Silver leggermente effemminato, ma questo è spiegato nel punto
4. La seguente storia è stata scritta d'istinto, per mero mezzo vendicativo nei confronti di un'affezionatissima lettrice, nonché coautrice del progetto Courage, ovvero Linnea, che si proclama come madre legittima del personaggio che sto andando a prendere in analisi.
Siccome mi fa piacere risvegliare i suoi feels da gattino indifeso v'illustrerò

100 MODI RIDICOLI PER UCCIDERE SILVER


1. PIASTRA PER CAPELLI
"Gold, apri subito questa porta! Ridammi la mia piastra per capelli!".
"Ci sto cuocendo il toast, aspetta!".
"Sei un dannatissimo stupido!".
Il fulvo abbassò la maniglia della porta del bagno, trovando la resistenza del coinquilino.
"Devo piastrare i capelli! Così rimarrà il formaggio sulla ceramica!".
"È quasi pronto... Sto facendo fare la crosticina sul pane...".
"Apri questa dannata porta!".
"Lascia che... che mi nutra!" esclamava Gold sotto sforzo, spingendo contro la porta e sperando che Silver non riuscisse ad aprirla.
"Dammi! La mia! Piastra!" aveva urlato il rosso, accompagnando a ogni esclamazione una spinta verso col corpo.
Fu in corrispondenza della quarta spallata che Gold finì di fare resistenza.
"Okay! Finito!" fece, spalancando l'uscio e facendo mancare il colpo all'altro, che entrò in tutta velocità nel bagno, inciampò nel filo della piastra e sbatté con la testa sul cesso, aprendosi il cranio in due parti. Il sangue schizzò ovunque, e parti di cervello si riversarono sul pavimento del bagno.
"Cazzo!" esclamò sorpreso Gold, masticando il suo toast. "È morto Kenny! Ah no, aspè...".

2. UN CUCCIOLO
Il vento d'autunno soffiava lungo le strade di Amarantopoli, e Crystal e Silver si tenevano per mano lungo la strada principale della città. Due foglie d'acero, una verde e una rossa, s'inseguivano sul marciapiede davanti la Palestra di Angelo.
"È davvero una giornata fredda, oggi, vero?" domandò la ragazza, stringendosi nel cappottino celeste. Silver annuì, passandole un braccio dietro al collo. Poi il suo sguardo si poggiò su un piccolo cucciolo di Jack Russell, con una macchia nera sull'occhio destro.
"Oh... Guardalo" disse la Dexholder, accorrendo verso di lui. Levò la sciarpa di Silver, sfilandola delicatamente dal collo del fulvo, e vi avvolse il piccolo trovatello.
Quello, il ragazzo, saltellava ipereccitato.
"Un cagnolino! Un cagnolino!".
"Sì, Silver, un cagnolino".
"Lo posso prendere?! Tipregotipregotipregotiprego!".
La bella mora dagli occhi di cristallo fece spallucce e guardò il placido cagnolino, tutto infreddolito e affamato. Lo diede al ragazzo e sorrise. Pensò che quello non avesse mai avuto un cucciolo, da bambino.
"Guarda che bello!" esclamò il trovatello. Silver, s'intende.
Col dito gli carezzò prima l'orecchio sinistro e poi il destro.
"È davvero adorabile!".
E poi lo alzò in alto, verso il volto. E poi quello, stavolta s'intende il cane, attaccò con violenza immane il rosso, stringendo i sottilissimi denti sulla carotide e cominciando a leccare tutto il sangue che uscì. Silver cadde per terra, in una pozza di sangue, davanti ai piedi di Crystal.
Quella prese il telefono e accese la fotocamera interna, scattando tre o quattro selfie, sorridendo.
Postò su Instagram una foto.
Didascalia?
CHE BEL CUCCIOLO CHE ABBIAMO TROVATO.

3. UN CUCCIOLO 2
[...] "Oh... Guardalo" disse la Dexholder, accorrendo verso di lui. Afferrò la sciarpa del ragazzo e la tirò, continuando a camminare in avanti.
"Guarda che carino" fece lei, continuando a tirare la sciarpa ma trovando resistenza.
"Che ne pensi, Sil? Non trovi che sia davvero carino?! Amo i cuccioli! Se mi dai un attimo la sciarpa lo raccogliamo" diceva, tirando ancora la sciarpa ma sentendo Silver che non voleva assolutamente mollarla.
E allora Crystal tirò con ancora più forza, strattonando più e più volte, fin quando non vide l’altro stendersi sul pavimento. Si voltò verso di lui, guardando il volto cianotico del ragazzo e gli occhi schizzati fuori dalle orbite.
Il nodo alla sciarpa era stato fatto davvero bene. Rimase un attimo interdetta, prima di tirar fuori il telefono e accendere la fotocamera interna.
Poi scattò tre o quattro selfie, sorridendo.
Infine postò su Instagram una foto.
Didascalia?
ERA UN BOYSCOUT, CHE GRAN NODO CHE HA FATTO!

4. ALLERGIA AL LATTICE
Gold era pansessuale, e un po' la cosa andava a vantaggio di Silver, che quella sera s'era alzato da tavola con un certo languorino.
"Senti... ti va di fare un po' di... ecco...".
Arrossiva sempre. Arrossiva oltre lo standard, e la cosa infastidiva Crystal, che intanto cercava di fare le parole crociate in santa pace.
"Gold, non far imbarazzare Silver! Andate di sopra a fare quelle cose!" aveva esclamato.
Il moro sbuffò e, come ogni martedì, prese il fulvo per mano e lo portò in camera da letto.
"Okay, spogliati e facciamo presto, Cecilia sta facendo la zoccola nella casa del Grande Fratello e se me la fai perdere ti giuro che non ti presto più Cyndaquil per asciugare più velocemente lo smalto sulle unghie".
"Va bene, va bene!" esclamò quello, che levò i vestiti in fretta e furia.
Gold infilò il preservativo e penetrò velocemente l'altro che, due botte dopo, cominciò a gonfiarsi come un palloncino.
Il ragazzo dagli occhi d'oro sospirò e chiamò Crystal.
"Ehi! Silver sta lievitando!".
La ragazza accorse in stanza, vedendo poi il volto di Silver rossastro, e il petto, dapprima magro e muscoloso, riempirsi di pustole e rush cutanei.
"Oh… Uffi, le medicine sono giù..." sospirò la ragazza, portando le mani ai fianchi.
"Dai, non fa niente... Abbiamo una stanza in più, adesso" ribatté Gold.
"Bene, ci costruiremo quella stanza dei giochi in stile Christian Grey".
"Così potremo levare la collezione di gatti a nove code dal salotto".

5. COMPTON
Silver e Gold camminavano per le strade di Compton.
"Ehi, Gold, guarda! Un negro! Yo Madafaka!".

6. MULETTO
Gold e Silver erano entrati all’interno del mercato abbandonato di Amarantopoli. Molti scaffali erano stati lasciati lì, ad affogare tra le mura polverose del vecchio capannone dismesso.
“Uiiiiii!” urlava Gold, guidando il muletto, driftando a tutta velocità con le forche a mezz’aria.
Silver era qualche metro più distante, cercando il posto perfetto per fare la pipì.
Aveva un problema, lui. Soprattutto in inverno, odiava quando le correnti d’aria gelida gli soffiavano sul coso, perché il freddo lo faceva rapprendere immediatamente e finiva per pisciarsi sempre sui pantaloni.
E poi esplosero tutte e quattro le gomme del muletto, facendo sbandare il mezzo da lavoro.
Le forche sollevarono Silver e lo trafissero nel petto, inchiodandolo al muro.
Gold rimase immobile per qualche secondo.
“Merda, è morto di nuovo”.
Fece retromarcia, con le gomme bucate, cercando di estrarre le forche, senza riuscirci.
“Oh, no! È rimasto attaccato!”.
Indietreggiò, facendo bip – bip con la bocca, perché il muletto era vecchio e il segnale acustico non funzionava. Poi sbatté le forche su e giù, cercando di staccarlo. Avrebbe potuto farlo con le mani, ma gli faceva schifo toccare il secondo cadavere in una settimana.
“Cazzo, scendi! Rimani attaccato peggio delle piattole sul pube!”.

7. GRANATA
Gold entra nel salotto con una granata tra le mani. Leva la linguetta e dà la bomba in mano a Silver.
“Hey, tieni questa un attimo”.

8. PONTILE
“Parcheggia lì!” esclamava Crystal, puntando col dito il posto adiacente alla fine di un lungo pontile che dava al centro dell’oceano.
“Va bene. Gold, la tua Fiesta di merda ha tutti gli specchi rotti, aiutami a parcheggiare”.
Crystal guardò Gold interrogativa.
“Nessuno può guardarmi mentre guido” rispose quello dagli occhi d’oro, a una domanda lecita mai fatta ma pensata. “Nemmeno io”.
“Finiscila di fare lo stupido e vai”.
Gold e Crystal scesero, con la ragazza che s’avviò avanti, lasciando i due maschi a parcheggiare. Quindi Silver mise la retromarcia e sentiva Gold dargli indicazioni.
“Vai… vai… vai… Uh, una notifica da Instagram! Vai…” prese il cellulare e sbloccò lo schermo. Aprì la notifica e vide una foto di Fiammetta alle terme.
“Vai…”.
Era molto nuda.
“V… ai…”.
Splash.

9. NESSUNO RUBA NEL LABORATORIO DI ELM
“Perfetto, puoi andare ASSISTENTE NUMERO 1, chiuderò io lo studio” fece quella sera il Professor Elm, salutando Maris. Non ricordava mai il suo nome e quella s’era abituata a non sentirsi mai chiamare. Agitò la mano e sparì, lasciando il Professore nella penombra.
“Finalmente quel roito è andato via…” sbuffò Elm, avvicinandosi al pc e abbassandosi la zip.
“Live Jasmine… Ok. Sì, stasera userò questo”.
Era un tipo dai gusti particolari, aveva scrollato in basso per un quarto d’ora senza riuscire a trovare il video sui trans norvegesi che aveva guardato la sera prima. Non s’era minimamente accorto del piccolo ninja dai capelli rossi che aderiva al soffitto, in silenzio.
Quello aspettava il momento giusto. In cuor suo sapeva che quel Totodile sarebbe stato perfetto per perorare la sua causa.
Però perse la presa, scivolando dal soffitto e sbattendo la testa sulla statua di Priapo che gli aveva regalato Gold.
Era caduto dritto sul cazzo affilato, che aveva trapassato lo sterno e lo aveva lasciato trafitto come dalla spada di un cavaliere.
Elm rialzò la zip, avvicinandosi al ragazzino.
“Oh…”.
Gli diede un calcetto, attestandone la morte. Poi fece spallucce e riabbassò la zip.

10. ANTIFURTO
Silver si svegliò presto quel mattino.
Anche se Crystal si svegliava sempre prima.
Scese giù, il rosso, andò in cucina e salutò la donna, che stava facendo colazione con i Conte Chocula. Lei ricambiò sorridendo e facendo strabordare latte e pezzettini di cereali dalle labbra.
Il ragazzo prese il pacchetto di Cartier dal tavolo della cucina, per poi allungare una mano sui fornelli, agguantando l’accendisigari.
Il rosso aprì poi la finestra a soffietto che dava sul balcone del retro.
Zzzzzzap! sentì Crystal. Poi un lieve odore di toast al prosciutto ben cotto la raggiunse.
“Cazzo, la nuova grata laser che ha montato Gold!”.
Visto come funziona bene?” urlava quello dal bagno.
Poi scese le scale, guardò il cumulo fumante di poltiglia alla base della finestra, buttando un occhio sul tavolo.
“Oh, hai fatto in pancake per colazione!”.

11. NESSUNO RUBA NEL LABORATORIO DI ELM 2
“Ragazzi, finitela di guardare le foto di Diletta Leotta, per favore!” urlava Elm a Gold e Silver.
Cioè a Gold.
Silver le guardava le scarpe.
“Secondo te sono Jimmy Choo?” chiese al moro.
“No!” ribatté Elm. “Sono Loboutin! Ora, per favore smettetela di fare i cretini e datemi una mano. Anzi, solo tu, Gold, perché Silver è un cretino!”.
I due andarono nell’altra stanza, lasciando da solo Silver coi tre Pokémon preziosissimi.
“Totodile, Cyndaquil e… e Chikorita… Potrei prenderne uno”.
S’alzò e s’avvicinò al tavolino e allungò la mano verso la sfera di Totodile, per poi fermarsi.
“Ho come la sensazione che succederà qualcosa di brutto se prendo questa. Forse mi conviene prendere quella di Cyndaquil”.
E invece era un Voltorb.

12. VOLTAGGIO
“Gold, Crystal pensa che se toccassi i cavi scoperti della corrente morirei”.
“Due e venti o tre e ottanta?” chiese disinteressato il moro, non mettendo nemmeno in pausa il videogame.
“Non lo so…”.
Gold lo guardò per un momento.
“Io proverei, fossi in te”.
E provò.

13. CLAMIDIA
“Dov’è Silver?” chiese Crystal a Gold.
“Chiuso in camera con Chiara”.

14. SOLO UNA VOLTA
“Hey Silver, sai che puoi accarezzare Slugma senza farti male?”.
“Davvero?”.
“Sì. Ma puoi farlo solo una volta”.
“Solo una volta?”.
“Poi brucia”.
E lo fece.

15. GRAVITÀ
Crystal, Silver e Gold erano intenti a esplorare l’ennesimo, infinito corridoio, dell’ormai abbandonato maniero di Maschera di Ghiaccio. Il tutto reso molto più noioso per Gold, dato che Silver non smetteva un attimo di blaterare.
“È una delle leggi fondamentali del nostro universo, vi sto dicendo. Senza la forza di gravità, tutto quanto non avrebbe senso. Pensate, anche la Terra non potrebbe esistere, perché non ci sarebbe stato nulla a impedire alla massa del pianeta di disperdersi nel cosmo” continuava a ribattere Silver, nonostante le pressioni di Gold.
“Prima o poi, studiare così tanto finirà per ucciderti. Dovresti masturbarti un po’ di più” osservò l’altro.
Procedevano in fila indiana, per cercare di evitare al meglio le trappole lì disseminate, col rosso che apriva la fila, dato che ricordava buona parte dei marchingegni lì stanziati.
Pochi metri più indietro, lo sguardo di Crystal si posò su di una strana statua di un Lapras, il cui occhio destro dava troppo nell’occhio.
“E questo cos’è?” chiese lei, andando a toccarlo con l’indice destro.
All’istante, il pavimento sotto i piedi di Silver si spalancò, lasciandolo cadere nell’oblio.
Gold, distratto, continuò a camminare. Mosse un passo in avanti e poi un altro ancora, per poi superare senza problemi il vuoto della botola.
“Perché non sei caduto?” le chiese la ragazza.
“Per quale motivo dovrei cadere?”.
“Per la forza di gravità, Silver ne stava parlando da mezz’ora!”.
“Per la cosa di che? Non l’ho ascoltato, ripensavo alla foto di Fiammetta alle terme”.

16. DA GRANDI POTERI…
“Gold, potresti gentilmente spostare i tuoi piedi dal divano? Quei calzini puzzolenti stanno devastando la stanza” sbraitò Silver, in piedi davanti a lui.
In tutta risposta, l’altro gli azzannò una caviglia.
“Ah, mi ha morso una zoccola radioattiva!” urlò lui.

17. VENDETTE TRASVERSALI
Silver andò in cucina e aprì il cassetto delle posate. Varò l’opzione di prendere un bel cucchiaio ma poi fu convinto definitivamente ad afferrare tra le mani un grosso coltellaccio dal manico in legno.
Silenzioso com’era sgattaiolò nel salotto e andò alle spalle di Gold, che guardava Uomini e Donne in televisione.
“Nessuna sarà mai come Teresanna…” si lasciò andare a un commento il moro, prima di voltarsi all’improvviso e vedere negli occhi del rosso la furia cieca.
Il coltello affondò nel collo di Gold una, due, dieci volte, accompagnato dalle urla isteriche di Silver.
“Non mi ucciderai mai più, brutto stronzo! Sono morto sedici volte! Ho quasi finito i Revitalizzanti!”.
Il corpo di Gold si riversò sul divano, senza vita.
“Sì! Ti ho ucciso!”.
Crystal s’avvicinò da dietro, con una mazza, spezzandogliela dietro al collo.
“Mi hai macchiato tutto il divano! Stronzo!”.

18. SPIRITO DI COMPETIZIONE
Gold chiamò Silver in cucina.
“Scommettiamo che muoio prima di te?” fece al rosso.
Quello spalancò gli occhi, si guardò attorno e poi aprì la finestra, lanciandosi di sotto.

19. AU REVOIR SHOSHANNA
Gold si avvicinò a Silver.
“Ehi, fallito, ti va di fare un gioco di ruolo nuovo?”.
“Certo, come si fa?” saltò in piedi l’altro, euforico al pensiero di fare quelle cose.
“Semplice: tu corri, al resto penso io”.
Gold abbassò il cane del revolver.

20. ABBREVIATO
È morto Silver.

21. MAI FIDARSI DELLA PAROLA DI UN SEGAIOLO
“Gold, abbassa un attimo il contatore, devo aggiustare il quadro elettrico del piano di sopra!” urlò Silver.
“Certo, fidati” rispose l’altro, intento a masturbarsi utilizzando il pc di Crystal.
Così lui non beccava i virus.
Passarono diversi minuti, durante i quali Gold continuò nel suo lavoro manuale.
“Allora, l’hai abbassato?” chiese di nuovo Silver.
“Seeeeeh”.
E invece non l’aveva abbassato.

22. SNIKT
Silver si avvicinò all’ultimo acquisto su Amazon di Gold.
“Nuovo paio di guanti?” chiese a quest’ultimo, osservando i gialli e i blu, concentrando poi lo sguardo sulle protuberanze, poste fra le nocche.
“A che serve questo pulsante?” chiese ancora, dato che Gold non lo cagava di striscio.
“Prova a premerlo” rispose lui.
Silver avvicinò il viso al guanto, osservandolo da più vicino. Poi premette il pulsante.
Snikt.

23. CLAMIDIA 2
“Scusi, signorina prostituta, quanto costano le sue prestazioni”.
“50 Pokédollari e ti fascio vedere il cristalo dela luna”.
“Sì, però sono allergico al lattice del preservativo”.
Trankilo trankilo”.

24. CHALLENGE ACCEPTED
“Ehi Silver”
“Che vuoi, Gold?”
“Ti sfido a tirare le palle a quell’Ursaring”.

25. NESSUNO RUBA NEL LABORATORIO DI ELM 3
Silver riuscì finalmente a introdursi all’interno del laboratorio dove erano custoditi tre esemplari di Pokémon rarissimi. Superare tutte le difese era stato un lavoro estenuante ma ormai ce l’aveva fatta.
Ora, restava da scegliere il Pokémon da prendere: poteva sostituire una sola Pokéball, senza far scattare l’allarme.
“Totodile no… ho un brutto presentimento. Credo neanche Cyndaquil, non so perché ma mi sento un bruciore nel basso ventre solo a vederne la Ball”.
Allungò quindi la mano verso di Chikorita, facendo la sostituzione in un batter d’occhio.
“Benvenuto, signor ladro. Ho il piacere di avvisarla che lei sarà la cavia per il mio nuovissimo sistema d’allarme. Mi basterà dire la parola d’ordine, non si preoccupi, ci vorrà un attimo”.
A Silver si gelò il sangue nelle vene.
“Smithers, libera i cani!”.
E gli Houndoom apparvero.



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