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Novembre, Giovedì
Leilani aveva perso le speranze.
La situazione era crollata nel caos quando aveva rivelato l'identità della creatura, Rudy aveva cominciato a dare i primi segni di allarme, anche i Pokémon all'interno della stanza avviarono a esprimere un forte disagio. Rockruff abbaiava e ringhiava in direzione della porta, nel mentre i Meowth miagolavano a perdifiato e correvano ai ripari. Solo Wimpod sembrò mantenere i nervi saldi, quando si parlava di partecipare a una battaglia tirava fuori il coraggio di un Pyroar. Aveva fatto gruppo con i felini più coraggiosi, si era messo in posizione d'attacco e sibilava incattivito, pronto a difendere la propria padrona. Leilani era commossa, ma portò la sua attenzione su Rudy, aveva fatto il possibile per cercare di dare una mano e di incoraggiarlo. Aveva spiegato che dovevano essere forti e che dovevano comportarsi come degli ottimi allenatori di Pokémon, ma l'incitamento andò in frantumi quando si rese conto dei bagliori che illuminavano l'intero perimetro della stanza.
Leilani si affacciò per monitorare il perimetro, il cuore le tremò nel petto alla vista di altre creature. Erano un gruppo e procedevano in direzione della stazione.
«Siamo spacciati!» urlò Rudy.
«Non è ancora detta l'ultima parola» esclamò Leilani con convinzione, afferrò il polsino nero per levarlo dal braccio e rivelò il bracciale Z che nascondeva sotto di esso. L'aveva ricevuto in dono durante il Giro delle Isole, era stata la Kahuna Alyxia a premiarla con un simile gioiello.
Leilani ricordava perfettamente quel giorno, di come si era comportata per dimostrare la grinta che racchiudeva dentro di sé, non vedeva l'ora di sprigionare la potenza delle Mosse Z addosso ai mostri che minacciavano la stazione. «Apri la porta!»
«Come?! Sei impazzita?!» mormorò Rudy, il quale sgranò gli occhi alla vista del bracciale. «Non so se hai visto cosa sta succedendo là fuori, ma quei cosi sparano elettricità!» lui agitò le braccia. «Magari sei capace di buttarne giù uno, ma gli altri?! In questo modo rischi di far soffrire di più il tuo Wimpod!
Tu...»
Il discorso di Rudy fu interrotto da un urlo.
Mentre i due discutevano sulla strategia, le creature misteriose erano riuscite ad arrampicarsi sulle mura della stazione, circondandola con i filamenti scuri per sfondare i vetri delle finestre e riuscire a passare.
Leilani si gettò su Wimpod per stringerlo tra le braccia, cominciò a indietreggiare per allontanarsi dai muri e si affrettò a stringere la mano di Rudy. Non c'era un riparo effettivo per scappare dalle scariche elettriche, un fenomeno reso più pericoloso dagli agenti atmosferici della burrasca. Leilani si portò una mano sul cappello per evitare di perderlo a causa del vento, fu sbalordita quando vide Rudy pararsi davanti a lei per atteggiarsi da scudo umano. Non sembrava impaurito, Rockruff era davanti all'allenatore e continuava a ringhiare incattivito.
«Andate via! Voi mostri non farete mai del male alla mia amica!» cominciò a urlare, a farsi grosso per assumere una posizione minacciosa e trasmettere la sua stessa energia al piccolo cagnolino.
Era sul punto di dare qualche ordine al Rockruff, ma la porta si spalancò con un boato.
Fu allora che Leilani notò un Pokémon mai visto in precedenza, aveva le fattezze di una zebra e accumulava l'elettricità che penetrava all'interno della casa, così da rendere la situazione meno pericolosa e più gestibile. Proprio dietro allo strano esemplare, si presentò una figura il cui viso era oscurato dal cappuccio di una felpa rossa.
«Fareste meglio a riparavi» sussurrò lo sconosciuto, dando qualche ordine al Pokémon dalle fattezze equine.
La zebra impennò e lanciò un verso incattivito, cominciò a correre verso l'esterno per attirare su di sé l'elettricità prodotta dalle creature misteriose.
Leilani voleva correre e uscire per sempre dalla stazione di polizia, ma inciampò quando sentì la terra iniziare a tremare sotto ai suoi piedi. Iniziò a stringere il corpicino di Wimpod tra le braccia, ma fu di nuovo Rudy a farle da scudo umano, sdraiandosi su di lei per evitare di farle finire addosso alcuni dei calcinacci che si staccarono dal muro.
Leilani alzò lo sguardo, da quella postazione riuscì a vedere che il terremoto era stato causato da un Dragonite. Il grosso drago provocava le scosse impattando la coda contro al suolo, sembrava seguire gli ordini di un uomo.
L'attacco si rivelò abbastanza efficace, le creature restarono spaventate dalle scosse di terremoto e si staccarono dalle mura per dileguarsi nella foresta.
Leilani era stanca e non aveva più le forze necessarie per andare avanti, i suoi occhi cominciarono a farsi pesanti e sprofondò nell'oblio quando il suo cuore riuscì a trovare la pace.
Al risveglio Leilani non era più nella stazione di polizia, qualcuno l'aveva distesa sul lettino di un'ambulanza.
Sospirò dal sollievo quando vide che il sole era tornato a splendere, le creature erano scomparse e Rudy era lì vicino a farsi medicare il braccio da un infermiere. Mostrò un sorriso quando scoprì che il compagno stava bene, davanti al pericolo aveva dimostrato di essere un ragazzo pieno di coraggio e molto protettivo. Leilani balzò giù dal lettino, cominciò a camminare in direzione di Rudy per abbracciarlo e ringraziarlo, ma la sua attenzione fu attirata dal gruppetto che si era riunito davanti alla stazione di polizia.
Guzma era accompagnato da Plumeria e continuava a conversare con Augusto, un discorso che veniva interrotto continuamente dalle esclamazioni strambe del Professore. Anche altri due individui facevano parte della folla, Leilani riuscì a riconoscerli, si trattava dei due sconosciuti che li avevano aiutati ad affrontare le creature. Uno era alto e dal fisico ben allenato, il modo di vestire elegante entrava in sintonia con una chioma folta e scura come il cielo notturno, sembrava un uomo molto carismatico e portava una benda da pirata sull'occhio sinistro. Il secondo era molto diverso, era molto più giovane e basso rispetto all'altro, non sembrava allegro all'idea di intervenire nella chiacchierata, se ne stava in disparte a giocherellare con i ciuffetti corvini che uscivano dal bordo cremisi della felpa. Nascondeva un viso angelico sotto al cappuccio, pelle chiara e occhi gelidi come il ghiaccio. La ragazza sgranò gli occhi quando riuscì a esaminare le fisionomie degli sconosciuti, sentì un colpo al cuore quando notò il diario tra le braccia del più piccolo. A quanto pare quel quaderno era una prova, si sentiva in colpa per aver curiosato tra le pagine.
«Yo, finalmente ti sei svegliata!»
Rudy.
Leilani cominciò a sorridere, saltò addosso alla Recluta per abbracciarlo. «E-ehi, ma cosa?!».
«Ti devo ringraziare» sussurrò lei con il sorriso. «Mi hai dimostrato di non essere una zucca vuota, non ti facevo così coraggioso!»
Leilani cominciò a ridere, divertita nel vedere le guance di Rudy tingersi di rosso.
FINE?
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