In fondo avevo accantonato la mia vecchia me da tempo ormai, e con
essa anche gli amici e i parenti che ne conseguivano. Non ero più
nessuno. Zero.
Azzurro
"Ma
avranno ancora tutti i denti da latte!" E' questa la sottospecie di
commento poco originale, il grugnito che fuoriesce dalle labbra quasi
completamente sigillate di Josh mentre il suo Raticate viene definitivamente
sconfitto, scagliato violentemente a diversi metri da noi dall'attacco Forza di
un Armaldo controllato da un ragazzino più ossa che altro. Alto, secco come un
chiodo, braccia, gambe, naso, dita... tutto in lui era lungo, perfino la sua
faccia. I suoi grandi occhi verdi mandavano lampi d'odio e di concentrazione
mentre ruggiva con voce ancora infantile gli ordini al suo compagno.
"Non
potete sconfiggerci, avete capito?!"
"Noi
abbiamo dalla nostra parte un potere che voi stupidi membri del Team Rocket
potete solo sognare!"
Un
altro schianto: l'impatto di un Tuonopugno contro l'Arbok di Sheela, che si
accascia a terra sibilando.
Ai
nostri piedi è un vero e proprio campo minato di Pokémon, di nostri Pokémon.
Come
sospettavo, non hanno nemmeno dovuto mettere in campo le loro creature
migliori.
"Quale?!"
Lancio un'occhiataccia alla recluta che ha osato dargli spago con questo
commento così sentito: è uno dei due giovani. Non che dovessi stupirmi.
In
quel momento, come illuminata dagli splendenti raggi del sole dietro di lei,
mia sorella fa un passo in avanti.
Braccia
conserte, sguardo sicuro.
E'
davvero convinta che basti sconfiggere noi cinque per avere la situazione in
pugno?
"L'amicizia."
Sentenzia, Salamance che erutta fiamme al suo fianco. "L'amicizia che lega
noi ai nostri Pokémon, è questa l'energia inesauribile alla quale attingiamo e
che ci rende invincibili!"
Stronzate,
tutte stronzate.
Parole
finte urlate al vento solo per fare scena, quello che rende forti è
l'allenamento, quello e tanta, ma proprio tanta, pazienza. Ed è proprio
quest'ultima cosa che è mancata a noi per vincere; il tempo. Le cose vanno
lasciate fruttare, maturare perché funzionino... ma a quanto pare aspettare non
rientra nei piani del Team Rocket.
Per
adesso Lily non ha ancora preso parte a nessun combattimento, forse si trattiene
per sfidare Giovanni.
I
suoi amici, se ho capito bene si chiamano Tommy e Karl, hanno fatto tutto il
lavoro piazzandoci davanti cinque Pokè-energumeni o quasi.
E'
stata una battaglia breve e ovviamente il primo ad essere sconfitto è stato
proprio Pat, il piccolo ancora debole Rattata era stato affidato alla recluta
con i brufoli. Aveva provato ad attaccare, ad usare Superzanna contro il collo
nerboruto dell'Ursaring che lo stava puntando, ma la sua zampa non era ancora
pronta ed è rovinato a terra.
Non
gli hanno lasciato nemmeno il tempo di provare a schivare: la creatura lo ha
investito con un potente Iper Raggio. E io a quel punto non sono più riuscita a
guardare, trattenendomi a stento, cercando di distrarre la mente e
concentrandomi solamente sul mio avversario.
Così
era questa la seconda parte della punizione inflittami dal Capo.
Lui
lo sapeva, lo sapeva che non sarebbe stato pronto, che non avrebbe resistito un
minuto.
E
sapeva anche che se mi avesse avvertito, avrei tentato di proteggerlo.
Mi
odio per questa mia debolezza, mi odio, ma non posso proprio farci niente.
Ormai
siamo rimasti solamente io e Golbat.
Io,
Golbat e l'Heracross.
"Usa
Aerossalto." Il mio tono piatto nasconde l'agitazione, la tensione che
provo in questo momento.
"Schivalo!"
Troppo tardi. Il colpo è andato a segno, il coleottero ha tentato di ripararsi
usando le zampe anteriori ma pare comunque aver accusato la mossa ed è sul
punto di crollare definitivamente a terra, affannato e stanco.
Ma
questo lo siamo tutti.
"Oh
no! Cutter, stai bene piccolo mio?!" Il più tarchiato tra i tre (Karl?) si
lancia verso la propria creaturina, le braccia come protese ad abbracciarlo,
anche se in realtà non ha la benché minima intenzione di toccarlo né tantomeno
avvinarsi troppo al campo di battaglia.
"Dai,
io credo in te! Rialzati! Forza!"
Questo
genere di sceneggiate mi danno il voltastomaco. Soprattutto perché so essere
completamente false, false quasi quanto le parole dette poco fa da mia sorella.
Dirlo
bene o dirlo male, calciare chi si ha davanti o no, in ogni caso chiunque abbia
un Pokémon in difficoltà vuole sempre la solita cosa: che ignori il dolore e
combatta.
Arrendersi
non è permesso, non finché si ha ancora un briciolo di forza nelle vene.
L'Heracross
geme, punta il corno verso Golbat, sembra sul punto di attaccare di nuovo
quando...
"Fermo!
Fallo pure riposare, a finire lei ci penso io. Voglio che abbia quel che si
merita."
"Sfidare
un avversario già stanco con uno fresco non è molto corretto. E pensare che
sono io la cattiva."
Non
mi aspetto alcun genere di aiuto dai colleghi, non sono miei amici, e d'altra
parte... senza Pokemon, come potrebbero? Lei non dice niente, però
improvvisamente un freddo, ostile sorrisetto sornione, in uno svolazzare di
morbidi capelli biondi, appare sul suo volto.
"Ishi,
scelgo te!"
Un
grosso Aggron con uno dei due corni spezzato si materializza ruggendo davanti
ai nostri occhi. All'inizio non capisco, è passato così tanto tempo... e poi...
e poi...
"Whopper..."
Poco più di un sussurro il mio, un suono familiare ma al tempo stesso anche
passato, vecchio, strano. Non ho il coraggio di guardare la creatura negli
occhi, non voglio vedermi riconosciuta, non voglio sentirmi odiata anche da
lui... per quanto sotto sotto sappia di meritarmelo, almeno in parte.
"No,
quello è il nome che gli avevi dato TU, adesso si chiama Ishi."
"Non
ne avevi il diritto: era stato liberato." Continuo a parlare a bassa voce,
però stavolta il suono che ne esce è un sibilo gelido.
"Tu
l'hai ABBANDONATO. Li hai abbandonati tutti. C'è una bella differenza." Si
avvicina a Whopper e gli appoggia una dolcemente una mano sulla testolona
metallica. "Ma per fortuna sono riuscita a trovarli in tempo... così da
potermene prendere cura." Lo sguardo che rivolge all'Aggron sfiora la
stucchevolezza, quello per me invece è molto più amaro di quanto mi aspettassi;
è carico d'odio e di rabbia. Come l'ultima volta che l'ho vista alla Base.
"Io gli ho dato una nuova opportunità, la possibilità di continuare a credere
e sperare negli esseri umani. Gli ho fatto capire che non siamo tutti come te e
i tuoi amichetti."
Nemmeno
lo fossero.
Sputa
per terra, verso i piedi miei e delle altre reclute, in segno di disprezzo.
Non
che a qualcuno di loro possa mai interessare di essere considerati poco più di
una merda da una stupida ragazzina. Con la coda dell'occhio vedo Josh
sbadigliare mentre Sheela è fin troppo attenta, lei e quel suo piatto sorrisino
ambivalente.
"Allora
Zero, il Meowth ti ha mangiato la lingua oppure non hai proprio niente da dire
su quest'argomento?"
"Volevo
semplicemente che fossero al sicuro, da te, da tutti quelli come te e me."
Lontani
dagli allenatori di Pokémon.
Dopo
quest'affermazione Lily rimane in silenzio diversi secondi, deve essere
furiosa. Fa sempre così quando vuole pensare a una frase a tono con la quale
rispondere, un comportamento da esibire di conseguenza.
"Usa
Pietrataglio Ishi, abbattiamo quello stupido Golbat e finiamo la missione per
la quale siamo venuti fin qui. Inutile mischiarsi con i criminali, loro non
possono capire."
Whopper
non esita nemmeno un secondo.
E
la cosa incredibilmente mi stupisce.
Per
un attimo, per un minuscolo istante, ho sperato. Ho sperato di nuovo e davvero,
che scuotesse la testolona pesante, che si rifiutasse, che agitasse la coda e
mi si avvicinasse per leccarmi la guancia come faceva sempre.
Uno
stupido inganno della mente, e io ci sono cascata come un'idiota.
Allontanarmi
è quello che ho voluto, non devo aspettarmi più niente da lui, né da nessun
altro.
Migliaia
di rocce affilate, come animate di vita propria, sembrano staccarsi dalla
parete, fluttuando placidamente nell'aria. Ma è solo questione di un istante
prima che inizino a dirigersi ad altissima velocità verso il mio povero
Pokemon.
"Schivali."
Ma il Golbat, già stanco e sfinito dal combattimento precedente, non riesce a
scansarli in tempo. Geme e continua a rimanere miracolosamente in aria,
aspettando un mio comando, ma è una battaglia persa in partenza.
Siamo
in forte svantaggio, non possiamo vincere.
Nemmeno
attaccando.
"Usa
Doppioteam."
"Ferrartigli!"
Le
copie riescono a proteggerlo per un po' e fanno perdere tempo prezioso ai
mocciosi mentre Giovanni cattura Mew e fa proprio il suo potere.
Solo
che niente dura per sempre e dopo una lunga serie di colpi, malamente incassati
dal pipistrellone, lo vedo bloccarsi in aria e stringere i denti, quindi
precipita a terra, solo vagamente cosciente.
Per
un attimo che mi pare durare all'infinito lui non si muove, rimane
semplicemente immobile.
"E'
finita." Bisbiglio, e in cuor mio spero vivamente che sia così, che il suo
stupido orgoglio di Pokémon non lo spinga a rialzarsi.
Poi
lo vedo sbattere debolmente le ali e riprendere un volo incerto.
Può
ancora combattere.
E
sotto un cielo azzurro, terso e pulito come se fosse inverno, la lotta va
avanti.
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