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Lycia_ : ZERO - Capitolo 6: Azzurro


In fondo avevo accantonato la mia vecchia me da tempo ormai, e con essa anche gli amici e i parenti che ne conseguivano. Non ero più nessuno. Zero.

Azzurro




"Ma avranno ancora tutti i denti da latte!" E' questa la sottospecie di commento poco originale, il grugnito che fuoriesce dalle labbra quasi completamente sigillate di Josh mentre il suo Raticate viene definitivamente sconfitto, scagliato violentemente a diversi metri da noi dall'attacco Forza di un Armaldo controllato da un ragazzino più ossa che altro. Alto, secco come un chiodo, braccia, gambe, naso, dita... tutto in lui era lungo, perfino la sua faccia. I suoi grandi occhi verdi mandavano lampi d'odio e di concentrazione mentre ruggiva con voce ancora infantile gli ordini al suo compagno.
"Non potete sconfiggerci, avete capito?!"
"Noi abbiamo dalla nostra parte un potere che voi stupidi membri del Team Rocket potete solo sognare!"
Un altro schianto: l'impatto di un Tuonopugno contro l'Arbok di Sheela, che si accascia a terra sibilando.
Ai nostri piedi è un vero e proprio campo minato di Pokémon, di nostri Pokémon.
Come sospettavo, non hanno nemmeno dovuto mettere in campo le loro creature migliori.
"Quale?!" Lancio un'occhiataccia alla recluta che ha osato dargli spago con questo commento così sentito: è uno dei due giovani. Non che dovessi stupirmi.
In quel momento, come illuminata dagli splendenti raggi del sole dietro di lei, mia sorella fa un passo in avanti.
Braccia conserte, sguardo sicuro.
E' davvero convinta che basti sconfiggere noi cinque per avere la situazione in pugno?
"L'amicizia." Sentenzia, Salamance che erutta fiamme al suo fianco. "L'amicizia che lega noi ai nostri Pokémon, è questa l'energia inesauribile alla quale attingiamo e che ci rende invincibili!"
Stronzate, tutte stronzate.
Parole finte urlate al vento solo per fare scena, quello che rende forti è l'allenamento, quello e tanta, ma proprio tanta, pazienza. Ed è proprio quest'ultima cosa che è mancata a noi per vincere; il tempo. Le cose vanno lasciate fruttare, maturare perché funzionino... ma a quanto pare aspettare non rientra nei piani del Team Rocket.
Per adesso Lily non ha ancora preso parte a nessun combattimento, forse si trattiene per sfidare Giovanni.
I suoi amici, se ho capito bene si chiamano Tommy e Karl, hanno fatto tutto il lavoro piazzandoci davanti cinque Pokè-energumeni o quasi.
E' stata una battaglia breve e ovviamente il primo ad essere sconfitto è stato proprio Pat, il piccolo ancora debole Rattata era stato affidato alla recluta con i brufoli. Aveva provato ad attaccare, ad usare Superzanna contro il collo nerboruto dell'Ursaring che lo stava puntando, ma la sua zampa non era ancora pronta ed è rovinato a terra.
Non gli hanno lasciato nemmeno il tempo di provare a schivare: la creatura lo ha investito con un potente Iper Raggio. E io a quel punto non sono più riuscita a guardare, trattenendomi a stento, cercando di distrarre la mente e concentrandomi solamente sul mio avversario.
Così era questa la seconda parte della punizione inflittami dal Capo.
Lui lo sapeva, lo sapeva che non sarebbe stato pronto, che non avrebbe resistito un minuto.
E sapeva anche che se mi avesse avvertito, avrei tentato di proteggerlo.
Mi odio per questa mia debolezza, mi odio, ma non posso proprio farci niente.
Ormai siamo rimasti solamente io e Golbat.
Io, Golbat e l'Heracross.
"Usa Aerossalto." Il mio tono piatto nasconde l'agitazione, la tensione che provo in questo momento.
"Schivalo!" Troppo tardi. Il colpo è andato a segno, il coleottero ha tentato di ripararsi usando le zampe anteriori ma pare comunque aver accusato la mossa ed è sul punto di crollare definitivamente a terra, affannato e stanco.
Ma questo lo siamo tutti.
"Oh no! Cutter, stai bene piccolo mio?!" Il più tarchiato tra i tre (Karl?) si lancia verso la propria creaturina, le braccia come protese ad abbracciarlo, anche se in realtà non ha la benché minima intenzione di toccarlo né tantomeno avvinarsi troppo al campo di battaglia.
"Dai, io credo in te! Rialzati! Forza!"
Questo genere di sceneggiate mi danno il voltastomaco. Soprattutto perché so essere completamente false, false quasi quanto le parole dette poco fa da mia sorella.
Dirlo bene o dirlo male, calciare chi si ha davanti o no, in ogni caso chiunque abbia un Pokémon in difficoltà vuole sempre la solita cosa: che ignori il dolore e combatta.
Arrendersi non è permesso, non finché si ha ancora un briciolo di forza nelle vene.
L'Heracross geme, punta il corno verso Golbat, sembra sul punto di attaccare di nuovo quando...
"Fermo! Fallo pure riposare, a finire lei ci penso io. Voglio che abbia quel che si merita."
"Sfidare un avversario già stanco con uno fresco non è molto corretto. E pensare che sono io la cattiva."
Non mi aspetto alcun genere di aiuto dai colleghi, non sono miei amici, e d'altra parte... senza Pokemon, come potrebbero? Lei non dice niente, però improvvisamente un freddo, ostile sorrisetto sornione, in uno svolazzare di morbidi capelli biondi, appare sul suo volto.
"Ishi, scelgo te!"
Un grosso Aggron con uno dei due corni spezzato si materializza ruggendo davanti ai nostri occhi. All'inizio non capisco, è passato così tanto tempo... e poi... e poi...
"Whopper..." Poco più di un sussurro il mio, un suono familiare ma al tempo stesso anche passato, vecchio, strano. Non ho il coraggio di guardare la creatura negli occhi, non voglio vedermi riconosciuta, non voglio sentirmi odiata anche da lui... per quanto sotto sotto sappia di meritarmelo, almeno in parte.
"No, quello è il nome che gli avevi dato TU, adesso si chiama Ishi."
"Non ne avevi il diritto: era stato liberato." Continuo a parlare a bassa voce, però stavolta il suono che ne esce è un sibilo gelido.
"Tu l'hai ABBANDONATO. Li hai abbandonati tutti. C'è una bella differenza." Si avvicina a Whopper e gli appoggia una dolcemente una mano sulla testolona metallica. "Ma per fortuna sono riuscita a trovarli in tempo... così da potermene prendere cura." Lo sguardo che rivolge all'Aggron sfiora la stucchevolezza, quello per me invece è molto più amaro di quanto mi aspettassi; è carico d'odio e di rabbia. Come l'ultima volta che l'ho vista alla Base. "Io gli ho dato una nuova opportunità, la possibilità di continuare a credere e sperare negli esseri umani. Gli ho fatto capire che non siamo tutti come te e i tuoi amichetti."
Nemmeno lo fossero.
Sputa per terra, verso i piedi miei e delle altre reclute, in segno di disprezzo.
Non che a qualcuno di loro possa mai interessare di essere considerati poco più di una merda da una stupida ragazzina. Con la coda dell'occhio vedo Josh sbadigliare mentre Sheela è fin troppo attenta, lei e quel suo piatto sorrisino ambivalente.
"Allora Zero, il Meowth ti ha mangiato la lingua oppure non hai proprio niente da dire su quest'argomento?"
"Volevo semplicemente che fossero al sicuro, da te, da tutti quelli come te e me."
Lontani dagli allenatori di Pokémon.
Dopo quest'affermazione Lily rimane in silenzio diversi secondi, deve essere furiosa. Fa sempre così quando vuole pensare a una frase a tono con la quale rispondere, un comportamento da esibire di conseguenza.
"Usa Pietrataglio Ishi, abbattiamo quello stupido Golbat e finiamo la missione per la quale siamo venuti fin qui. Inutile mischiarsi con i criminali, loro non possono capire."
Whopper non esita nemmeno un secondo.
E la cosa incredibilmente mi stupisce.
Per un attimo, per un minuscolo istante, ho sperato. Ho sperato di nuovo e davvero, che scuotesse la testolona pesante, che si rifiutasse, che agitasse la coda e mi si avvicinasse per leccarmi la guancia come faceva sempre.
Uno stupido inganno della mente, e io ci sono cascata come un'idiota.
Allontanarmi è quello che ho voluto, non devo aspettarmi più niente da lui, né da nessun altro.
Migliaia di rocce affilate, come animate di vita propria, sembrano staccarsi dalla parete, fluttuando placidamente nell'aria. Ma è solo questione di un istante prima che inizino a dirigersi ad altissima velocità verso il mio povero Pokemon.
"Schivali." Ma il Golbat, già stanco e sfinito dal combattimento precedente, non riesce a scansarli in tempo. Geme e continua a rimanere miracolosamente in aria, aspettando un mio comando, ma è una battaglia persa in partenza.
Siamo in forte svantaggio, non possiamo vincere.
Nemmeno attaccando.
"Usa Doppioteam."
"Ferrartigli!"
Le copie riescono a proteggerlo per un po' e fanno perdere tempo prezioso ai mocciosi mentre Giovanni cattura Mew e fa proprio il suo potere.
Solo che niente dura per sempre e dopo una lunga serie di colpi, malamente incassati dal pipistrellone, lo vedo bloccarsi in aria e stringere i denti, quindi precipita a terra, solo vagamente cosciente.
Per un attimo che mi pare durare all'infinito lui non si muove, rimane semplicemente immobile.
"E' finita." Bisbiglio, e in cuor mio spero vivamente che sia così, che il suo stupido orgoglio di Pokémon non lo spinga a rialzarsi.
Poi lo vedo sbattere debolmente le ali e riprendere un volo incerto.
Può ancora combattere.
E sotto un cielo azzurro, terso e pulito come se fosse inverno, la lotta va avanti.

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