Ciao ragazzi! Finalmente è arrivato il momento di leggere come va a finire l'avventura, ambientata nel recente passato di Zack, in cui sfida la Lega Pokémon di Adamanta. Come semrpe troverete tutte le informazioni sui nostri blog ed altro sulla pagina Facebook Pokémon Adventures ITA, dove DOVETE passare! Troverete di tutto!
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“Latios?!” esclamò Zack. Era incredulo. Era un Pokémon rarissimo, che non si trovava così comunemente. Quando era stato ad Hoenn, con Emily non aveva avuto la fortuna di incontrarlo.
L’enorme drago azzurro si presentò in campo, iracondo come sempre, ruggente come sempre.
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Ok. L’ultima porta
era stata chiusa. Ora l’unica cosa da fare era calmarsi un attimo e rilassarsi.
Quella giornata aveva regalato fin troppe emozioni.
Una piccola anticamera buia, poco illuminata, precedeva un
lungo corridoio, che si concludeva con un’enorme porta dorata.
Zack decise di tirar fuori tutti i suoi Pokémon.
Gyarados, Torterra, Lucario, Braviary ed Absol. E Growlithe,
naturalmente.
Tutti lì, tutti fermi, tutti in ansia, tutti in attesa che qualcosa fosse
accaduto. Aspettavano che le parole uscissero dalla bocca di Zack, perché
sapevano che quelle parole sarebbero uscite; provavano la stessa sensazione che
si prova ascoltando un rubinetto che perde. Ad un certo punto ci si abitua al
rumore di quella goccia che cade, che poco a poco ti sfonda i timpani.
Il punto, però, non è questo. Il punto era che caduta una
goccia, ti aspetti che cada l’altra.
Sistematico.
Zack sospirò, mentre l’ansia si introduceva dentro di lui,
martoriava quel poco che era rimasto della sua autostima, e poi si annidava
dietro i suoi occhi, stravolgendo tutto ciò che vedeva.
Troppo alto, troppo difficile, troppo veloce, troppo forte.
Non è così. È solo la vista, che è annebbiata.
Il giovane allenatore si levò per un attimo la bandana,
stringendola tra le mani, quindi si lasciò cadere per terra, stremato dalle
lotte. I suoi Pokèmon si trovavano nella stessa e identica situazione, quindi
stettero fermi, ricaricando le batterie psicofisiche necessarie all’ultimo
scontro.
Quello decisivo.
Il campione era oltre quella porta dorata.
E niente poteva ostacolare il loro cammino.
“Gente...complimenti. Questi quattro allenatori sono
considerati tra i più forti di Adamanta. Possiedono abilità, intelligenza,
tecnica e quella dose di fortuna necessaria a far sì che siano dei grandi allenatori.
Ed io, assieme a voi, sono riuscito a batterli. Ora, però, vi chiedo un ultimo
grande sforzo. Sconfiggiamo anche il Campione. Sconfiggiamo questo Signor
Sconosciuto e facciamo parlare di noi. Siamo noi i più forti, perché nonostante
tutte le difficoltà siamo ancora qui. Perché ci vogliamo bene, e come voi
credete in me, io credo in voi, e vi giuro che sarà sempre così. Ora vorrei
solo dirvi che andrà tutto bene, che sarà semplice, e che alla fine ci faremo
una gran bella risata, ma so che non è così. Sarà più difficile di qualunque
battaglia abbiamo mai combattuto, e sarà bello perché io mi impegnerò per
vincere”
Era così.
Una volta tanto, Zack voleva salire sul tetto del mondo, e
guardare dall’alto verso il basso qualcuno.
Si levò lo zaino dalle spalle, spostandosi un ciuffo dal
viso, che senza bandana non riusciva più a trovare la via di casa, e lo mise
tra le gambe. Rimase circa un minuto a cercare, quindi trovò pozioni e simili,
per rimettere in sesto la sua squadra.
Somministrò Iperpozioni a tutti quanti, ad alcuni anche più
di una, tanto per essere sicuri, quindi Rimise lo zaino in spalla. La bandana
ancora stropicciata tra le mani.
“E se...e se perdessimo?” si chiese lui, con gli occhi
aperti come fanali ad illuminare l’orizzonte sul mare di notte.
Non era semplice quello che stavano per fare. Una sconfitta
era da mettere in considerazione.
A quelle parole Growlithe abbaiò. Zack rinsavì, e sorrise,
lasciando cadere tra le gambe la bandana e carezzando il cane. Absol si
avvicinò, cercando una carezza, e la stessa cosa fece Braviary. Torterra non
era il tipo da richiedere attenzioni, ed anche Lucario se ne stava sulle sue.
Gyarados, invece, se ne stava semplicemente immobile, per paura di provocare
danni.
“Io credo in voi, ragazzi. Ed anche se non andrà bene, io
crederò sempre in voi”
Growlithe abbaiò ancora, quindi prese a ringhiare.
“Che c’è?!”
Poi capì. Negli occhi di Growlithe c’era il fiume delle
emozioni che fluiva. Passava lì, dallo sguardo, ed aveva inviato con gli occhi
un messaggio a Zack.
“Noi vinceremo!” era la missiva.
E vincere era la missione.
Un altro risultato non doveva essere annoverato.
I pensieri di Zack stavano lentamente scemando, come un
lavandino che si svuota dall’acqua dopo aver levato il tappo. Aveva finalmente
levato il tappo alla mente, e fatto uscire le cose brutte fuori.
“Hai ragione Growlithe! Noi vinceremo!”
Growlithe abbaiò ancora, scodinzolando.
“Andiamo!”
Zack arrivò a spalancare la pesante porta dorata. Era in
legno massiccio, ma sembrava fatta di metallo. Credeva fosse oro vero, ma poi
ritrattò, analizzando la quantità d’oro che sarebbe dovuta essere stata
utilizzata per crearla.
Lasciava il buio alle spalle, mentre la luce inondava forte
il suo volto. Dopodichè il rumore fece altrettanto per le sue orecchie.
Non appena i suoi occhi si abituarono alla forte luminosità
dei riflettori, capì ciò che stava succedendo.
Era in un’arena.
La gente attorno strideva e urlava, inneggiava al Campione,
alla sua vittoria, alla sua dipartita, ad un grande spettacolo, al sangue e
alla bellezza delle lotte dei Pokémon.
Zack dapprima avanzò lentamente, spaventato dalla gente,
quindi ritrattò nella sua testa, pensando che non doveva deconcentrarsi.
Non avrebbe dovuto lasciare cadere la sua attenzione, non
avrebbe dovuto permettere che si frantumasse come un pezzo i cristallo caduto
per terra.
Sospirò, riacquistò le virtù mentali e decise di andare
avanti.
Davanti aveva solo una grande scalinata di metallo.
Ovviamente la salì. E passo dopo passo stava creando attorno
a sé un’armatura degna del miglior cavaliere.
Arrivò all’ultimo scalino. Ora riusciva a vedere tutto.
I riflettori, puntati tutti sull’arena, erano più di cento.
Anche se davano leggermente fastidio alla vista, riusciva a guardare oltre le
pareti di luce, e a rendersi conto del numero spropositato di persone presenti
lì. Sembrava la finale di Champions League, ogni posto occupato, tutti gli
spalti pieni, l’arena gremita di persone.
Il campo di battaglia non sembrava essere molto particolare,
rispetto a quelli su cui aveva sconfitto i Superquattro.
Una semplice arena di terra battuta. Le linee dipinte per
terra, bianche come un campo da calcio. O da tennis.
Al centro c’era una piscina. Probabilmente per battaglie
acquatiche. Di fronte aveva una piattaforma con scale di metallo, proprio come
quella in cui si trovava sopra.
E lì...
Lì non vi era nessuno.
Soffiò fuori l’ansia, che ancora attanagliava il suo
spirito, quando sentì all’improvviso la folla perdere i sensi a furia di
urlare.
Lentamente, dalla piattaforma, cominciava ad apparire la
figura di qualcuno.
Dei Magneton si avvicinavano a lui, portando delle
telecamere. Non se n’era accorto, Zack, ma due grandi schermi erano ai lati
dell’arena.
Si concentrò su di quelli. Le riprese dei Magneton
apparivano lì sopra, e doveva sforzare di meno la vista per capire contro chi
avrebbe dovuto lottare.
E poi lo vide.
Era un ragazzo, non molto più grande di lui. Anzi, pareva
avessero la stessa età.
Era vestito in modo trasandato. Non che lo fosse, ma aveva
vestiti troppo larghi per il suo fisico asciutto.
Davvero troppo asciutto.
La telecamera inquadrò il suo volto. Aveva gli occhi neri,
come due olive. Totalmente inespressivi.
Il viso era, come del resto il fisico, pallido e smagrito,
mentre un ciuffo di capelli neri fuoriuscivano dalla
L’allenatore misterioso si girò, e finalmente Zack poté
dipingergli un volto. Occhi neri, inespressivi, viso smagrito, pallido, capelli
neri, molto corti, e naso grande.
Indossava una felpa nera e dei jeans, ma anche sotto alla
felpa voluminosa sembrava fosse molto magro.
Il cappuccio alzato sulla testa malcelava il suo volto
ossuto.
Era proprio brutto.
E guardava la folla sorridente. Più che sorridere ghignava,
rideva solo con mezza bocca, come se l’altra metà fosse paralizzata.
“Ciao!” urlò alle telecamere, e la folla esplose. Fu
incredibile. Zack non aveva mai visto nessuno sembrare così pieno di sé.
Gli altoparlanti fischiarono, prima che una musichetta epica
cominciasse a diffondersi.
Zack si era appena reso conto che la Lega Pokémon era quella
grande cosa, strumentalizzata dalle televisioni, in cui la gente pagava per
vedere degli scontri. Un po’ come il calcio...o come i giochi degli antichi
romani, nel Colosseo.
Un telecronista, appostato da qualche parte, prese ad
urlare.
“Beeeeeeeenvenutiiiii alla giornata Pokémoooon!”
Zack sobbalzò, provocando il riso in qualcuno. Si riprese,
avendo capito quello che succedeva, e tese ancora l’orecchio.
“Salve a tutti! Oggi una nuova sfida! Alla destra...” e poi
si sentì il rumore di una campanella, come quelle della boxe. “...abbiamo il
Campione! Hugh Patterson, l’imbattuto! Con i suoi Pokémon è pronto a rimandare
a casa l’offensiva portata daaaaa...” altra campanella “...angolo sinistro! Lo
sfidante! Zackary Recket!”
Intanto in diffusione venivano date le immagini delle sue
lotte contro i Superquattro. Si sentì un boato quando in diretta fu data la
“pugnalata” a Yanmega da parte di Lucario.
“Assassino!” urlò qualcuno sugli spalti in modo concitato.
Zack toccò la ball di Lucario come per accarezzargli la
testa, per tranquillizzarlo.
Il telecronista riprese a parlare.
“Vediamo alcune scene delle sue lotte precedenti! Un
allenatore valoroso! Ma ora veniamo alla lotta vera e propria! Hugh sarà il
primo a mettere in campo! Le regole sono semplici. Chi lascia il campo di gioco
non può più rientrarvi. Quindi se un Pokémon viene sostituito viene contato
come fosse stato messo fuori combattimento”
Hugh sorrise e mise mano alla cintura.
“Vai!” urlò, e lanciò la Pokéball in aria.
Questa si aprì all’improvviso, con il suo solito bagliore,
che anticipava la sorpresa di vedere quale fosse il Pokémon avversario.
“Ottimo! Hugh ha iniziato con Crawdaunt! Vediamo la risposta
di Zackary!”
Crawdaunt era decisamente un Pokémon che Zack aveva sempre
desiderato avere nel suo roaster.
Di dimensioni non particolarmente rilevanti, possedeva due
enormi tenaglie. Ed una stella marina giusto al centro della fronte. Batteva il
pavimento con la coda.
Dal canto suo, Zack trovava quel campo il più difficile. Sì,
perché era a più di dieci metri dal campo di combattimento, e lui era abituato
a starvi dentro, con i suoi Pokémon.
“Crawdant...combinazione tra tipi...”. L’esperienza gli
aveva insegnato che i Pokémon d’acqua avevano sempre una mossa di ghiaccio. E
quindi non conveniva mettere Torterra. Dal canto suo, però non aveva nemmeno un
Pokèmon di tipo elettrico. Avrebbe dovuto allenare il suo Shinx in maniera
migliore, assolutamente, e invece nisba. Con un Luxray tutto sarebbe stato più
facile.
Ma si doveva accontentare di quello che aveva.
“Torterra!” urlò, facendolo uscire fuori.
“E così la contromossa dello sfidante è un Torterra! Vediamo
come andrà a finire!”
L’enorme tartaruga si dispose come sempre lenta e placida al
centro del campo. Riusciva a percepire la voce del suo allenatore nonostante la
distanza ed il gran vociare.
“Cominciamo!” urlò il telecronista, e subito Zack si
avvicinò alle ringhiere di protezione della sua piattaforma.
“Torterra, cominciamo con un sobrio e semplice Foglielama!”
“Non sarà così semplice” rispose Hugh. “Usa Protezione ed
avvicinati!”
“Incredibile!” urlava invece il telecronista. “Mentre
Torterra lancia centinaia, ma che dico centinaia, MIGLIAIA, di foglie affilate
come rasoi, Crawdaunt usa Protezione, e si avvicina all’obiettivo”
La patina azzurra che ricopriva il Pokémon avversario era
scintillante.
“Teniamolo lontano! Mazzuolegno, Torterra!”
“Lo sta attaccando di nuovo! Stavolta usa Mazzuolegno! E
Crawdaunt cerca di proteggersi utilizzando le enormi tenaglie”
“Usa ancora Protezione!” urlò Hugh, vedendolo in difficoltà.
“Usa ancora Protezione!” urlò Hugh, vedendolo in difficoltà.
La difficoltà di usare una mossa come Protezione è che a
lungo andare non è più infallibile.
“Mazzuolegno batte ancora sullo scudo azzurro! Ma Crawdaunt
sembra non curante, e continua la sua manovra di avvicinamento verso l’avversario!”
Zack sapeva che lasciar avvicinare un avversario del genere
significava subire attacchi potenti, come Martellata o peggio ancora
Ghigliottina. E non poteva accadere una cosa del genere.
“Torterra! Vai con Terremoto!”
Gli occhi di Torterra si illuminarono, ed un suo forte
ruggito provocò tutto. La terra prese a tremare, ma nessuno degli spettatori
sembrava preoccuparsene.
“Attacchi come Terremoto e Magnitudo non preoccupano il
pubblico del nostro stadio! Eggià! Perché l’arena è stata costruita con l’ausilio
delle tecnologie dell’Omega Group, che crea strumenti per vivere
meglio!” urlò il telecronista, noncurante del fatto che si fossero aperti vari
squarci nell’arena, una di cui assai profonda davanti Crawdaunt. Quello perse
l’equilibrio e cadde, ma aiutandosi con la coda si rimise all’in piedi.
“Crawdaunt, tutto bene?” chiese Hugh.
Quello alzò una chela. “Ottimo! Direi che è il momento di
utilizzare l’attacco Presa! Salta ed afferralo!”
“Crawdaunt si è dato un forte slancio con le zampe
inferiori, per poi saltare oltre la crepa nel pavimento! Ora si trova davanti a
Torterra!”
“No! Torterra, presto, Ritirata!” urlò lo sfidante, afferrando
le sbarre delle barriere che aveva davanti e scuotendole, quasi per romperle.
Torterra recepì il messaggio.
“Incredibile! Proprio mentre le forti tenaglie stavano per
afferrare una zampa di Torterra, quello è rientrato nel guscio!”
“Crawdaunt! Usa l’attacco Martellata a ripetizione!” urlò
poi Hugh.
“Torterra!”
Il Pokèmon era passato da attivo a passivo, ed ora subiva i
colpi dell’avversario.
“Che incontro straordinario! Pare strano come pochi secondi
fa fosse Torterra in vantaggio! Ora Crawdaunt sta scagliando forti colpi con le
chele ossute e coriacee! Torterra se ne sta rintanato nel suo guscio,
invece...chissà Zackary come riuscirà ad uscirne!”
E quasi gli suonava come una sfida. Torterra era lì, e subiva, colpo su colpo.
E quasi gli suonava come una sfida. Torterra era lì, e subiva, colpo su colpo.
Doveva cambiare l’ordine.
“Vai con l’attacco Frustata!”
“Protezione!” urlò Hugh.
“Sembra allarmato, il nostro Campione. Di sicuro il fatto di
scegliere per primo non è stato molto produttivo per la sua battaglia, mentre
sembra che Zackary non riesca a mettere fine a questo incontro”
“Odio questa dannata mossa! Torterra, vai con Sintesi,
mentre si protegge!”
“Mossa astuta!” urlò il telecronista.
“Ora usa ancora Martellata!”
“No! Improvviso cambio di direzione! Crawdaunt passa al
contrattacco, schiva le liane, e mentre Torterra cerca di riprendere un po' d'energia, lui ne approfitta”
Il forte attacco del crostaceo si frantumò sul capo di
Torterra, ma non sembrò essere molto efficace.
“Torterra! No! Ancora Frustata!”
“Protezione!”
“Non stavolta! Più veloce!”
“Non stavolta! Più veloce!”
La folla rimase incredula e a bocca aperta.
“Le liane lo hanno afferrato! Ora Torterra lo stringe con
veemenza e...e lo sta alzando da terra!”
Torterra lo sollevò davvero. Poi lo lasciò cadere, prendendo
a frustate, ripetutamente.
“Un attimo! Crawdaunt si alza con la coda! E sferra
nuovamente un attacco Presa, ma stavolta...stavolta funziona!”
La zampa stavolta era nelle sue tenaglie.
“No! Torterra, liberati! Cerca di entrare nel guscio con
Ritirata!”
Ma tutto riusciva a fare tranne liberare la zampa dalla
morsa della chela di Crawdaunt.
“Ottimo Crawdaunt! Stringilo sempre di più...e vai ora!”
Parve incredibile ma...
“...ma ora...Crawdaunt ha alzato Torterra!”
Il crostaceo aveva davvero sollevato il tartarugone e lo
aveva scaraventato ad un paio di metri di distanza. Danni consistenti.
E la chela pinzava ancora la zampa.
“Liberati! Sgranocchio!” urlò Zack.
“Amici, stiamo assistendo ad un incontro spettacolare! Si!
Torterra si è liberato mordendo la tenaglia di Crawdaunt!”
“Ed ora chiudiamola! Energipalla!”
Torterra caricò mentre Crawdaunt si muoveva in modo casuale.
“Ed ora chiudiamola! Energipalla!”
Torterra caricò mentre Crawdaunt si muoveva in modo casuale.
“Colpiscilo! Vai!”
La sfera verde colpì in pieno il nemico, che ruzzolò per terra, fuori combattimento.
La sfera verde colpì in pieno il nemico, che ruzzolò per terra, fuori combattimento.
La folla era in delirio.
Il primo dei cinque Pokémon era esausto.
“Incredibile! Abbiamo il nostro primo vincitore! Torterra!”
“Crawdaunt, dannazione!” urlava rabbioso Hugh.
“Si! Ora prendiamo coscienza del fatto che il secondo
sfidante possa essere un tipo fuoco!” urlò a Torterra.
“Probabilmente Hugh userà Houndoom” fece il telecronista.
Houndoom. Beh, pensò Zack, con un simile Pokémon posso
cavarmela. Conosciamo della mosse di terra.
Pochi secondi dopo, e Zack rimase spiazzato. Un Drifblim
prese a svolazzare nell’aria.
“Ha scelto Drifblim! Probabilmente attuerà delle mosse di
tipo volante!”
Ma anche per quello Zack era preparato. Forse non sarebbe
durato molto, pensava. Gli attacchi di tipo roccia, come ad esempio Frana,
Torterra li sapeva utilizzare davvero molto bene.
Intanto quella mongolfiera di tipo Spettro e Volante
fluttuava lenta fino a stabilizzarsi in un punto indefinito, lì nel cielo
dell’arena.
“Drifblim, usa Volo!”
“Benissimo! Frana!”
“Benissimo! Frana!”
Drifblim fece per planare in picchiata, quando delle rocce
lo investirono velocemente.
“Ottimo! Forza!” urlò Zack.
Il vociare era come una coperta sulle loro teste, mentre il
ronzio fastidioso degli altoparlanti la faceva da padrone.
“Drifblim è stato colpito dalle rocce! Frana è andato a
segno”
La mongolfiera precipitava, ormai sgonfia, fino a che con un tonfo sordo non si adagiò per terra.
La mongolfiera precipitava, ormai sgonfia, fino a che con un tonfo sordo non si adagiò per terra.
Fuori combattimento.
“Una mossa sola! Incredibile! Torterra vince un altro
incontro!”
“Grandissimo Torterra!” saltò Zack, stringendo sempre le sbarre davanti.
Hugh friggeva nella sua stessa rabbia. “Dannazione! Ci vuole più velocità! Houndoom!”
E fu così che il Campione mise in campo un cane con le corna.
“Grandissimo Torterra!” saltò Zack, stringendo sempre le sbarre davanti.
Hugh friggeva nella sua stessa rabbia. “Dannazione! Ci vuole più velocità! Houndoom!”
E fu così che il Campione mise in campo un cane con le corna.
“Houndoom! Ora la vedo dura! E la vedo dura per entrambi!
Torterra con le sue mosse di terra è molto avvantaggiato, ma su di lui pende il
tipo erba, che il fuoco di Houndoom può abbattere facilmente”
Zack strinse i denti. Doveva continuare. Poteva davvero
vincere, il tipo terra gli dava un piccolo slancio per tornare alla pari con
Houndoom.
“Houndoom, avviciniamoci! Veloce!”
Houndoom recepì, e scattò velocemente, spostandosi verso il
lato dell’arena e cercando di evitare le crepe pericolanti.
“Houndoom è veloce, Torterra! Vai con Terremoto!”
Torterra ruggì ancora, di nuovo i suoi occhi rossi, e la
terra tremò ancora.
“Houndoom, devi saltare! Assaliamolo!”
Zack spalancò gli occhi, spingendosi contro le barriere che
aveva davanti sempre di più, fino a comprimersi il petto contro l’acciaio.
“Houndoom è saltato! L’attacco Terremoto ha fallito! Ed
Houndoom lo sta attaccando! Ha fatto un salto enorme! Più di sette metri tra i
due, ma lo slancio è stato...è stato incredibile!”
Houndoom planava in aria, fino ad atterrare sul guscio di
Torterra.
“No! Torterra!”
“No! Torterra!”
Houndoom afferrò con le zampe la superficie del guscio di
Torterra, quindi un ghigno apparve sul volto di Hugh.
“Vai con Fuocobomba!”
“No! Torterra! Ritorna!”
E proprio mentre una palla di fuoco si stava per abbattere
sul suo Pokémon, Zack decise che aveva fatto abbastanza già. Fuori
combattimento.
“Braviary! Scelgo te!”
L’aquila spiegò le ali, regale come sempre, e lanciò un grido.
“Zack cerca di riportarsi in vantaggio, spostando il baricentro
della lotta. Per Houndoom sarà più difficile colpire un avversario in volo”
Hugh attendeva. Braviary anche. Zack guardava Hugh.
Hugh attendeva. Braviary anche. Zack guardava Hugh.
E Hugh sorrideva, sornione.
“Attesa. I due si studiano” fece la fastidiosa e metallica
voce del telecronista.
Braviary prese a volare in cerchio attorno all’avversario.
“Houndoom, Lanciafiamme!”
Svelto come Braviary non si aspettava, una massa
incandescente si avvicinava a velocità supersonica. Braviary virò verso
sinistra, ma non potè evitare che alcune delle sue piume venissero bruciate
dall’alto calore.
Quello lanciò un urlo.
“Braviary! Dannazione queste sbarre!” Zack si voltò
velocemente, e corse giù alle scale di metallo su cui era salito in precedenza.
“Ma...cosa sta succedendo?! Sembra che lo sfidante stia
lasciando il campo!”
“No! Non sto lasciando il campo, brutta cornacchia!”
Saltò infine le barriere, ed entrò in campo.
“Non ce la faccio a stare così lontano dai miei Pokémon!”
La folla era in delirio, mentre i Magneton puntavano la sua
faccia con le telecamere, che apparivano sugli schermi ai lati dell’arena.
“Basta con queste stronzate! Vai con Lanciafiamme di nuovo!
Dobbiamo prenderlo!”
Ancora.
“Houndoom attacca a ripetizione con lunghe lingue di fuoco!”
urlò il telecronista.
“Braviary, devi evitarle! Usa l’attacco raffica per alzare
un po’ di polvere!”
“Attento, Houndoom!”
E mentre le fiamme si levavano verso il cielo, e Braviary le
schivava, la folla si esaltava in strilli ed urla.
Un vero e proprio spettacolo.
“Vediamo Braviary! Schiva l’ennesima lingua di fuoco! E
poi...e poi attacca con Raffica! Un forte vento si è alzato!”
Dalle macerie del terremoto di Torterra, si alzò una grande
quantità di polvere.
Le telecamere e gli schermi non riuscivano a trasmettere
altro che polvere marrone.
“Continua ad attaccare, Houndoom! Attacca alla rinfusa!”
Questo poteva essere un po’ pericoloso.
“Subito, Braviary, scendi con Baldeali!”
“Attento Houndoom! Attento!”
La polvere ostacolava la visuale, ma il silenzio era sceso a coprire tutti come un padre amorevole fa col figlio che dorme. E fu un guaito quello che si sentì.
La polvere ostacolava la visuale, ma il silenzio era sceso a coprire tutti come un padre amorevole fa col figlio che dorme. E fu un guaito quello che si sentì.
“È il caso di attivare le ventole” annunciò il commentatore.
Quattro ventole cominciarono a soffiare via la polvere.
Houndoom era in piedi, ferito al capo e ad una zampa, mentre mordeva un’ala di
Braviary.
“Bravo Houndoom! Usa Tossina!”
“No!”
“No!”
“Lo sta avvelenando, gente!”
“No Braviary! Alacciaio!”
E d’improvviso le ali di Braviary divennero più dure del
diamante. Ma ciò non bastò, perché Braviary era già stato avvelenato. I denti
di Houndoom avevano lasciato dei solchi profondi nell’ala dell’aquila, da cui
sgorgava un mix di sangue e veleno.
“No! Cazzo, no!” urlava Zack.
Hugh sorrideva ed intanto la folla lo incitava.
Partire come Underdog non è mai stato semplice, ma mai
difficile come stavolta. Si sentiva tutti contro.
Solo i suoi Pokémon erano con lui.
“Zackary a questo punto dovrà curare il suo Braviary. O tra
pochi turni sarà K.O.”
E Zack strinse i denti. Guardò Hugh, alzando la testa perché
era nell’arena, e lo vide sorridere sornione.
Il problema che tanto temeva era sorto.
Non aveva strumenti.
“Braviary! Tranquillo! Attacca con Lacerazione!”
Si alzò presto in volo, almeno di un metro e cinquanta da
terra.
“Sbatte le ali velocemente, gente, e alza ancora polvere! E
poi ecco che attacca, con gli artigli delle zampe!”
Il volto di Houndoom fu ancora colpito. Stavolta in maniera
meno massiva, ma il sangue continuava a sgorgare da tre grossi squarci sul
viso.
“Houndoom! Continua! Usa Lanciafiamme!”
“No! Braviary usa Volo!”
Le ali dell’aquila lasciarono dietro di loro qualche piuma bruciacchiata e superflua prima di liberare il campo. L’attacco di Houndoom non andò a segno stavolta, ma intanto il cane ebbe tempo di riprendersi dagli attacchi dell’avversario.
“No! Braviary usa Volo!”
Le ali dell’aquila lasciarono dietro di loro qualche piuma bruciacchiata e superflua prima di liberare il campo. L’attacco di Houndoom non andò a segno stavolta, ma intanto il cane ebbe tempo di riprendersi dagli attacchi dell’avversario.
“Perché non applaudiamo i due sfidanti che ci stanno
offrendo una grande lotta?”
Zack fissava negli occhi spavaldi Hugh.
Odio puro. Aveva avvelenato il suo Pokémon, e si vedeva. I
movimenti non erano più fluidi, anzi, erano un tantino meccanici.
Stava per abbandonare il campo di combattimento.
“Braviary...” disse lui, dispiaciuto.
“Usa Lanciafiamme!”
“No! Braviary!”
“No! Braviary!”
L’attacco partì. E colpì.
“Houndoom ha colto nel segno! Il suo Lanciafiamme ha colpito
in pieno Braviary, che sembra vacillare, ed ora sta cadendo esanime!”
Zack lo guardava, affranto. Aveva pensato di poter vincere
davvero.
Del resto Houndoom non aveva ancora molte energie, non ci
sarebbero volute tante altre mosse per sconfiggerlo.
Braviary alla fine crollò, e si schiantò, alzando meno
polvere di quello che si credeva.
La folla silenziosa, e Hugh che festeggiava. Houndoom che si
accucciava e Zack a capo chino.
Ma qualcosa gli intimò di alzare la testa.
“Santo...santo cielo...” il telecronista pareva stupito.
Tutto il pubblico pure.
Ed anche gli allenatori.
L’arena stava crollando.
Ed Houndoom cercava di salvarsi dalla fine. Alla fine quella
frana lo colpì in maniera massiva.
E lui si ritrovò fuori combattimento, sotto un cumulo di terreno.
“...il...il pavimento è crollato. Probabilmente gli effetti
del Terremoto di Torterra non si erano verificati nella loro
totalità” fece il telecronista, stavolta serio.
Braviary giaceva ancora con gli occhi chiusi.
“Hai fatto più di quello che dovevi...sei grande” sorrise
Zack, facendolo rientrare nella sua sfera.
La gente adesso si era infuocata di nuovo.
“Che turno incredibile!”
Il campo presentava quindi una grossa depressione in un punto, un grande fosso.
Il campo presentava quindi una grossa depressione in un punto, un grande fosso.
“Vai, Exeggutor!”
“Absol, è il tuo turno!”
Ancora silenzio, momento di studio.
Ancora silenzio, momento di studio.
“Anche stavolta la combinazione tra tipi da ragione a
Zackary. Come andrà a finire?!”
Exeggutor, vai con Mazzuolegno!”
“Absol, schivalo!”
Niente da fare, però. Absol, fu colpito da mazzate sul volto e sulle zampe anteriori. Ruzzolò poco lontano, ma si rialzò in fretta.
“Absol, schivalo!”
Niente da fare, però. Absol, fu colpito da mazzate sul volto e sulle zampe anteriori. Ruzzolò poco lontano, ma si rialzò in fretta.
“Absol, usa Doppioteam!”
“Ora Absol ha creato tante copie di sé stesso. Come andrà a
finire?”
“Exeggutor...usa Verdebufera per colpirlo!”
Ed in effetti fu una mossa intelligente. Verdebufera colpiva tutti gli avversari in campo.
Ed in effetti fu una mossa intelligente. Verdebufera colpiva tutti gli avversari in campo.
Ed anche stavolta Absol si trovò a dover fronteggiare
l’attacco dell’avversario.
“Testa bassa! Usa Fossa!”
“Exeggutor! Attento!”
Absol sparì, mentre una bufera di foglie e terreno
imperversava sul campo.
“Ora!” urlò Zack.
“Absol! Eccolo! È appena sbucato alle sue spalle!”
“Usa Ventagliente!”
La lama che aveva accanto alla testa si illuminò d’azzurrò,
e dei fendenti d’aria colpirono la schiena dell’avversario. Alcune sue foglie
si tagliarono e caddero.
“Exeggutor, usa Pestone!”
Absol vide quell’enorme palma arrivare verso di lui
minacciosa, quindi, mentre il suo avversario calava il colpo, lui rotolò sulla
destra, rimanendo basso.
“Bottintesta!” urlò Zack.
“Absol lo ha colpito ancora! Exeggutor è a terra!”
“Ottimo Absol! Terminiamolo con Sgranocchio!”
Absol si mosse velocemente, per finire quella lotta.
Absol si mosse velocemente, per finire quella lotta.
“Ora! Uovobomba!” urlò Hugh.
“Absol si sta avventando su di Exeggutor, con le fauci
spalancate, pronto per azzannarlo...e...e...un momento! Exeggutor ha attaccato
con Uovobomba! Absol è stato colpito in pieno volto!”
E parve quasi eroico il gesto del Pokémon buio di rialzarsi,
cercando di rimettersi in piedi per fronteggiare ancora il suo avversario.
Ma poi la realtà dei fatti lo schiacciò con tutta la sua
brutalità. Le energie non c’erano più.
Ed Exeggutor aveva vinto.
Absol giaceva esanime per terra.
“Bravo Absol, ritorna...vai Growlithe!”
Il cane apparve sul campo, e Zack vide Hugh avere l’accenno
di una risata.
“C’è...c’è un Growlithe adesso, per Zackary Recket...” fece
un po’ disorientato il telecronista.
Nessuno si aspettava un Pokémon che non avesse raggiunto la
sua evoluzione finale, la sua massima forza.
E invece lo sfidante aveva messo in campo un Growlithe.
“Bene! Exeggutor, vai con l’Attacco Pioggia!” urlò Hugh.
Tante piccole uova presero a piovere dal cielo, e Growlithe,
dapprima spaesato, ebbe la fortuna di vedere cosa succedeva quando queste
colpivano qualcosa.
Esplodevano.
Quello fu quasi un campanello di allarme nella sua testa, e
prese a correre all’impazzata.
“Growlithe, calmati e schiva le bombe!”
E quasi fosse uno slalom, Growlithe, correva dapprima in diagonale e poi in orizzontale.
E quasi fosse uno slalom, Growlithe, correva dapprima in diagonale e poi in orizzontale.
“Growlithe, vai con Fossa!”
“Anche lui?!” chiese sgomento Hugh.
“Ecco che anche Growlithe scava una fossa e ci entra dentro!
Incredibile!”
In realtà non era così incredibile.
“Exeggutor, attenzione! Sbucherà alle tue spalle!”
Zack sorrise, e mise le mani in tasca. Tra lui e Growlithe
c’era come una connessione astrale. Non c’era bisogno di comunicare per
percepire ciò che l’altro voleva esprimere.
“Growlithe è sbucato nell’enorme fossato creatosi prima per
via del terremoto di Torterra! Ha scavato un tunnel fino a lì!”
Exeggutor, poi, all’improvviso, si sentì mancare la terra
sotto i piedi, e crollò.
“Il tunnel! Exeggutor è caduto nel tunnel che ha scavato
Growlithe!”
“Vai ora con Lanciafiamme!” urlò Zack.
“Vai ora con Lanciafiamme!” urlò Zack.
Il cane prese a soffiare fuoco nel tunnel che aveva scavato,
e che vedeva al suo interno anche un confuso Exeggutor.
Un Exeggutor che, investito dalle fiamme aveva costretto
Hugh a cambiare Pokémon.
“Vai Growlithe! Ottimo!”
“Fantastico! La strategia di Growlithe è stata incredibile!
Hanno sfruttato l’intelligenza, e molto spesso non serve evolversi per avere
più intelligenza degli altri”
Una delle poche cose esatte dette da quel telecronista quel
giorno, pensò Zack.
“Dannazione! Latios, vai!”
“Latios?!” esclamò Zack. Era incredulo. Era un Pokémon rarissimo, che non si trovava così comunemente. Quando era stato ad Hoenn, con Emily non aveva avuto la fortuna di incontrarlo.
“Effettivamente ora l’incontro è parecchio squilibrato...”
disse il telecronista.
“Latios, parti!”
Quello scattò, come un jet, seguito da un rumore assordante.
Le ali si tesero lunghe.
“Plana velocemente verso Growlithe!” urlò il commentatore.
“Growlithe, vai con Fossa! Stiamogli lontani!”
Zack strinse i denti, ragionando. Quante possibilità aveva
di sconfiggere un Pokémon dalla forza incredibile come Latios? Era troppo
complicato.
Doveva ragionare.
“Latios, usa Psichico!” urlò Hugh.
Zack rimase spiazzato. D’improvviso il terreno battuto
cominciò a sfaldarsi e si aprirono dei varchi, quasi fossero delle linee di
faglia, non molto doppi né profondi, tanto che Growlithe si ritrovò di nuovo
alla luce del sole.
“Growlithe, usa Lanciafiamme!”
“Usa Abbagliante, Latios!”
“Usa Abbagliante, Latios!”
Una luce incredibile si espanse prima che Growlithe potesse
rilasciare le fiamme dalla sua bocca, e dei colpi lo fecero ruzzolare per
terra. Lui si rialzò, con le zampe tese e la testa bassa, quindi ringhiò, con
gli occhi ancora appannati dalla luce.
“Growlithe! Vai con...”
“Dragopulsar!”
“Dragopulsar!”
Ancora luce, ma stavolta durò poco. Una forte energia si
sprigionò dal corpo fluttuante di Latios, e si espanse come un’onda, colpendo
Growlithe.
“Lo ha messo K.O.!”
Zack spalancò occhi e bocca, e corse in campo, verso il suo
amico.
“Growlithe! Growlithe come stai?!”
Quello sorrise leggermente, prima di accasciarsi, esausto. Zack lo fece rientrare nella sfera.
Quello sorrise leggermente, prima di accasciarsi, esausto. Zack lo fece rientrare nella sfera.
Era in mezzo al campo, ed era praticamente a meno di tre
metri da Latios.
“Zackary Recket deve uscire dal campo di combattimento”
disse il cronista. Hugh lo derise con lo sguardo.
E questo caricò ancora di più Zack.
“Vai Gyarados!”
L’enorme drago azzurro si presentò in campo, iracondo come sempre, ruggente come sempre.
Enorme come sempre.
“Gyarados! Dobbiamo farlo fuori! Dobbiamo farlo fuori!”
urlava Zack.
“Latios, veloce! Dragodanza!”
“Vediamo che il Pokémon Eone, così come definito dal
Pokédex, prende a danzare e a volteggiare velocemente. Aumenterà le sue
statistiche in questo modo!”
“Gyarados, usa l’attacco Ira!”
In effetti era una mossa intelligente. La grande velocità di
Latios gli consentiva di attaccare spesso e con facilità nel colpire il
bersaglio. Ira avrebbe permesso a Gyarados di aumentare il proprio attacco.
“Gyarados urla, ruggisce atrocemente contro il suo
avversario e colpisce Latios con un colpo della coda. Non sembra essere molto
efficace”
“Latios! Usa Cozzata Zen!”
Latios si alzò in volo, dove gli attacchi fisici di Gyarados
non avrebbero potuto colpirlo, e si illuminò, mentre incanalava l’energia presente
nel suo corpo fino alla testa.
“Si è caricato! E poi è partito alla massima velocità fino
ad arrivare contro Gyarados, e colpendolo con il capo, sprigionando una grande
energia!”
Gyarados cadde per terra, alzando miliardi di minuscolo pulviscolo. E nonostante questa coprisse la visuale, tutti riuscivano a sentire il ruggito di Gyarados.
Gyarados cadde per terra, alzando miliardi di minuscolo pulviscolo. E nonostante questa coprisse la visuale, tutti riuscivano a sentire il ruggito di Gyarados.
La sua ira aumentava.
“Vai Gyarados!” urlò Zack, e dalla polvere uscì
all’improvviso il drago d’acqua, pronto a colpire ancora, lanciato e furioso.
“Lo ha colpito in contropiede! Stavolta l’attacco è più
consistente!”
Latios indietreggiò di un metro, sempre in volo.
“Non demordiamo, Latios! Usa Subito Psichico!”
“Gyarados!”
L’attacco ebbe l’effetto di mille mani che costringevano il
corpo di Gyarados in tutti i punti. Ma un Pokémon così forte poteva
tranquillamente spezzare mille mani.
I ruggiti aumentavano, anche la sua ira, e le nuvole si
erano formate al di sopra delle loro teste.
Nuvole nere, colme di rabbia.
“Attacca!” urlò Zack.
Gyarados ruggì e si gettò a capofitto su Latios, stavolta abbattendolo. Dopo un primo colpo, assai forte, Gyarados gli ruggì in volto, quindi cominciò a piovere.
Gyarados ruggì e si gettò a capofitto su Latios, stavolta abbattendolo. Dopo un primo colpo, assai forte, Gyarados gli ruggì in volto, quindi cominciò a piovere.
“Gyarados! Terminiamolo! Usa Colpo!”
La pioggia batteva radente sul campo, e la polvere pareva
volesse scappare ad ogni goccia che cadeva. Hugh era protetto, mentre Zack si
stava bagnando, ma a lui non importava.
Gli interessava soltanto che Gyarados polverizzasse Latios,
che era un cliente particolarmente scomodo.
Gyarados si gettava a capofitto sull’avversario, mordendolo,
colpendolo, attaccandolo, si sollevava e poi si gettava ancora su di lui.
“Ottimo Gyarados!”
Quello si rialzò, un po’ confuso. Ma non ci fu bisogno di
preoccuparsi di Latios.
Latios era fuori combattimento.
“Si! Ottimo Gyarados!” urlò Zack, correndo vicino a lui, e stringendolo,
mentre la pioggia continuava a cadere.
“Zackary Recket è di nuovo pregato di uscire dal campo di
combattimento”
“Evvai, Gyarados! Ottimo!”
La folla era praticamente in delirio.
La folla era praticamente in delirio.
“Latios...ritorna...sei l’ultimo. Vediamo di non fare una
figura di merda contro un pivello. Vai Hydreigon!”
I riflettori si accesero, mentre la pioggia cadeva come
proiettili sull’asfalto.
“No...basta...Gyarados, ritorna”
Un urlo di sgomento si levò dagli spalti.
“Sembra che Zackary abbia deciso che per il suo Gyarados
fosse abbastanza. Ma ciò non gli permetterà di raggiungere facilmente la vetta
del monte che sta scalando”
In effetti non sembrava tanto furba come cosa. Avrebbe benissimo potuto indebolire Hydreigon con Gyarados. Possedeva qualche mossa di tipo Drago, avrebbe potuto anche metterlo fuori combattimento.
In effetti non sembrava tanto furba come cosa. Avrebbe benissimo potuto indebolire Hydreigon con Gyarados. Possedeva qualche mossa di tipo Drago, avrebbe potuto anche metterlo fuori combattimento.
Ed invece no.
Aveva deciso che Gyarados doveva uscire.
E questo perché lui parlava con i suoi compagni, e leggeva
le sofferenze che erano disposti a subire ogni volta che a lui veniva saltava
il capriccio di farli combattere.
In effetti tenere rinchiuso in una Pokéball un Pokémon alto
quanto Gyarados era da persone maligne. Anche Sapphire la pensava così, il suo
Walo, un Wailord enorme, girava per Hoenn libero e tranquillo negli oceani
attorno alla regione.
Sensibilità di allenatore. Di amico, chiamiamola anche così.
Gyarados stava soffrendo, e chi, vedendo una persona cara
sofferente, non avrebbe fatto di tutto per alleviarne le pene?
Gyarados doveva, poteva riposarsi, aveva già fatto tanto.
“Ora tocca a Lucario” disse Zack, calmo.
Lo sciacallo entrò in campo, con la pioggia che gli sfondava
il cranio tanto era forte e la visione di un enorme Hydreigon davanti, che gli
ruggiva e cercava di intimorirlo.
Gli occhi di Lucario si chiusero un momento.
Ragionava Zack. Il suo tipo era in vantaggio.
“Hydreigon! Vai con Dragofuria!”. La voce di Hugh suonava
rabbiosa, quasi in maniera esagerata nei confronti del Pokémon avversario.
Avesse potuto ammazzarlo lo avrebbe fatto.
“Hydreigon si è spostato con enorme velocità! Sta
schiantando le zampe su di lui!”
Lucario era immobile, gli occhi appena aperti e qualche gocciolina d’acqua che ragionevolmente, per via della pioggia, gli cadeva dal naso allungato.
Lucario era immobile, gli occhi appena aperti e qualche gocciolina d’acqua che ragionevolmente, per via della pioggia, gli cadeva dal naso allungato.
Non appena le due zampe encefaliche si stavano per avventare
su di lui, quello spiccò un grosso saltò.
“Lucario! Forzasfera!”
Dai palmi delle mani dello sciacallo una luce intensa
azzurra nasceva, come la scintilla che appicca l’incendio.
L’aura si concentrava lì, lentamente, e quasi bruciava le
zampe di Lucario, che intanto continuava a sollevarsi in volo.
Sarebbe stata epica, questa scena al rallentatore: Lucario
che saltava, Hydreigon che schiantava i polsi\colli tra di loro, mancando il
bersaglio, mentre l’avversario preparava il contrattacco.
“Dobbiamo farcela! Ora!”
“No!”
“No!”
“Lo sta facendo, signore e signori!”
La sfera di energia lasciò i palmi di Lucario, e si
abbatterono facendo un rumore tremendo su di Hydreigon.
Mossa più che efficace, di una potenza inaudita.
Lucario aveva vinto.
Zack aveva vinto, e la visione di quell’Hydreigon che
stramazzava per terra non poteva far altro che farlo sorridere.
Ma non gioiva troppo.
Si guardò attorno. Come se la scena fosse rimasta al
rallentatore ponderava ogni cosa sulla quale il suo sguardo si appoggiava.
Vedeva la folla urlante, festante, rabbiosa, annoiata ed entusiasta come
sfondo, mentre Lucario scendeva lentamente, per toccare ancora il terreno.
Hydreigon cadeva sul suolo polveroso, in cui le chiazze d’acqua stavano
prendendo il controllo, mentre la pioggia scintillava durante la discesa.
Hugh incredulo, con quegli occhi spanati e incavati aperti al massimo, e la bocca semischiusa.
Hugh incredulo, con quegli occhi spanati e incavati aperti al massimo, e la bocca semischiusa.
Il terrore sul suo volto.
E poi tutto tornò a velocità normale.
Le urla e la musica si unirono in un trionfante coro di
benvenuto lì, nell’olimpo dei Campioni.
“Zackary Recket ha vinto! È lui il nuovo Campione!” urlava
il telecronista.
Un Magneton si avvicinava a lui, con quella fastidiosa
telecamera, ed un microfono.
Zack lo staccò dalle calamitiche appendici.
La pioggia non accennava a calmarsi, ed il ragazzo temeva
che il microfono non funzionasse proprio per via dell’acqua.
Invece funzionava, il suo respiro pesante si diffuse in
lungo ed in largo nell’arena, e zittì tutti i presenti come la sirena
antitornado.
Tutti pendevano dalle sue labbra.
Il ragazzo allora sorrise, facendo rientrare Lucario nella
sfera e baciandola. Lo schiocco delle labbra si sentì forte, trasmesso dagli
altoparlanti.
“Grazie Lucario...ho vinto. Ho vinto e sono qui, in veste di
Campione. Ora probabilmente mi aspetta una premiazione, o cose così. Cose
pompose, cose che magari mi meriterei anche. Ma la verità è che stiamo perdendo
tempo. Stiamo perdendo tempo in cose frivole, che non ci danno null’altro che
un piacere temporaneo e neanche tanto esaltante. Quando ho aperto quella
porta...” disse lui, voltandosi per un attimo, tutto bagnato, “...mi aspettavo
di trovare una sola persona. Invece siete migliaia, in quest’arena, ed ho
dovuto combattere contro dei Pokémon che, allenati da un bravo allenatore, mi
avrebbero sicuramente sconfitto. Hugh” disse ancora, voltandosi verso
l’avversario sconfitto, che sostava inerme sulla sua balconata.
“Hugh, tu sei un pessimo allenatore. Puoi avere i Pokémon
più forti dell’universo, ma non li ascolti, non li capisci. La forza non è
l’unica cosa che conta. Delle volte il saper ascoltare, il saper interpretare è
più forte di qualsiasi mossa d’attacco. Dovresti liberare i tuoi Pokémon.
Lasciarli godere la loro esistenza, perché tu li ammazzeresti. Per quanto
riguarda tutto l’aspetto scenografico...bello. Ma inutile. Un Campione non deve
essere oggetto per i mass-media. Il Campione deve essere d’esempio a chiunque
voglia intraprendere la strada di allenatore, deve mediare tra l’associazione
Pokémon ed i capipalestra. E deve aiutare le persone. E per quanto mi riguarda,
questo sarà l’ultimo match trasmesso in televisione, costi quel che costi”
Zack lanciò il microfono per terra, si voltò ed uscì dalla
porta attraverso cui era entrato.
La folla fu ammutolita dalle sue parole.
Da quelle parole di sagacia e verità.
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