Buonasera a tutti! Scusate tanto per il ritardo, ma il pezzo necessitava di una rilettura, e forse era importante, dato che è l'ultimo capitolo della nostra storia, In the Shadows.
Pokémon Adventures ITA ci sponsorizza, e noi facciamo lo stesso con la suddetta pagina, che ogni giovedì fa uscire fuori pagine tradotte del Manga Pokémon Adventures! E noi di Pokémon Courage, che abbiamo fatto dell'utilizzo di quei personaggi un must, ci rifacciamo giornalmente al fumetto.
Ed è con piacere che vogliamo darvi due grandi notizione, questa sera!
Il manga della nostra amatissima fanfiction, disegnato da Laila, è fuori. Potete leggerlo sulla sua pagina e scaricarlo a questo link.
La seconda notizia, che forse sarà più succosa, ci costringe a stare fermi con la pubblicazione una settimana. Ma vi pongo una domanda...
Fa freddo sul Monte Argento?
Andy $
“È possibile che tu possa
aver dormito più di un anno senza mai svegliarti o patire la fame?”
Thomas fece spallucce,
dopodichè si rialzò in piedi con molta difficoltà.
Aveva bisogno di fare una
leggera riabilitazione, perché non aveva il pieno equilibrio.
“Dobbiamo andare via da
questo posto” fece Alma.
“Come se non ci avessi
provato...apprezzo il fatto che tu sia venuta a prendermi, ma avrei preferito
fossi rimasta nel mondo normale. Almeno avresti vissuto una vita più dignitosa”
“C’è un modo per uscire...credo...e poi a me basta stare con te, Thomas. Il resto non conta”
L’uomo sorrise.
“C’è un modo per uscire...credo...e poi a me basta stare con te, Thomas. Il resto non conta”
L’uomo sorrise.
“In effetti un modo per
uscire da qui ci sarebbe. È il portale che si trova presso il Sentiero Fonte.
Ma ormai è troppo che sono qui, e non so più dov’è...”
“Lo troveremo”
“Lo spero molto. Anche se non riuscendo a camminare sarò più un peso che altro per te. Ma spiegami...come hai fatto a non essere attaccata da Giratina”
Alma sospirò. Pensò a Ryan e sperò fosse ancora vivo.
“Lo troveremo”
“Lo spero molto. Anche se non riuscendo a camminare sarò più un peso che altro per te. Ma spiegami...come hai fatto a non essere attaccata da Giratina”
Alma sospirò. Pensò a Ryan e sperò fosse ancora vivo.
“In effetti siamo stati
attaccati da Giratina...è che...beh, sono stata accompagnata da un altro
allenatore, Ryan, il Campione di Adamanta”
“Non era Hugh il campione?”
“Molto tempo fa, sì. Poi è stato sconfitto...ad ogni modo, Ryan possiede uno strumento che lo attrae”
“La Grigiosfera”
“Sì. Perciò lo insegue senza sosta”
“Ok...beh, dobbiamo aiutarlo...”
“Lui possiede dei Pokémon fortissimi, e non sarà difficile per lui farci uscire da qui”
“Temo non basteranno per Giratina”
“Ah...a proposito, cos’è successo al Dottor Sullivan. E...e a quella...quella?”
“Lyn. Sì...beh, stavamo esplorando la zona, cercando di capire se oltre a Giratina questo posto fosse abitato da altri esseri viventi. Ma rendendoci conto che qui non ci fosse nessuno, ci siamo fermati ad osservare quel Pokémon. Era difficile stargli dietro, perché lui poteva volare, e noi no. Ma poi un giorno ci ha scoperti, ed ha cominciato ad attaccarci. Lyn ed il Professor Sullivan sono morti, spazzati via dalle mosse di quello. Sapevo fosse un Pokémon molto territoriale ma...ma non pensavo fino a questo punto. Io sono riuscito a salvarmi per miracolo. Ho trovato questo nascondiglio, sull’albero, ed ho messo Serperior a protezione...”
“Già...Serperior...” sorrise colpevole lei, grattandosi il capo.
“Non era Hugh il campione?”
“Molto tempo fa, sì. Poi è stato sconfitto...ad ogni modo, Ryan possiede uno strumento che lo attrae”
“La Grigiosfera”
“Sì. Perciò lo insegue senza sosta”
“Ok...beh, dobbiamo aiutarlo...”
“Lui possiede dei Pokémon fortissimi, e non sarà difficile per lui farci uscire da qui”
“Temo non basteranno per Giratina”
“Ah...a proposito, cos’è successo al Dottor Sullivan. E...e a quella...quella?”
“Lyn. Sì...beh, stavamo esplorando la zona, cercando di capire se oltre a Giratina questo posto fosse abitato da altri esseri viventi. Ma rendendoci conto che qui non ci fosse nessuno, ci siamo fermati ad osservare quel Pokémon. Era difficile stargli dietro, perché lui poteva volare, e noi no. Ma poi un giorno ci ha scoperti, ed ha cominciato ad attaccarci. Lyn ed il Professor Sullivan sono morti, spazzati via dalle mosse di quello. Sapevo fosse un Pokémon molto territoriale ma...ma non pensavo fino a questo punto. Io sono riuscito a salvarmi per miracolo. Ho trovato questo nascondiglio, sull’albero, ed ho messo Serperior a protezione...”
“Già...Serperior...” sorrise colpevole lei, grattandosi il capo.
“Perché fai così?”
“Perché...beh, non sapendo fosse il tuo, l’abbiamo ridimensionato”
“Abbiamo?”
“Sì. Io e Gardevoir”
“Gar...oh! Il mio Ralts?”
“Perché...beh, non sapendo fosse il tuo, l’abbiamo ridimensionato”
“Abbiamo?”
“Sì. Io e Gardevoir”
“Gar...oh! Il mio Ralts?”
“Esatto”
“Adoravo vedere quel Pokémon. L’hai fatto evolvere?”
“Veramente mi sono munita di lei, di Pancham e Roselia per venire qui...ma...beh, ho dovuto lottare un paio di volte, e Ralts, dapprima evolutosi in Kirlia, è diventato un Gardevoir”
“Adoravo vedere quel Pokémon. L’hai fatto evolvere?”
“Veramente mi sono munita di lei, di Pancham e Roselia per venire qui...ma...beh, ho dovuto lottare un paio di volte, e Ralts, dapprima evolutosi in Kirlia, è diventato un Gardevoir”
“Ho bloccato spesso la
sua evoluzione. Mi piaceva rimanesse piccolo”
“Mi spiace molto”. Alma abbassò la testa, in segno di scuse.
“Tranquilla, non è niente di grave. Ora è tutto a posto”
“Mi spiace molto”. Alma abbassò la testa, in segno di scuse.
“Tranquilla, non è niente di grave. Ora è tutto a posto”
“Beh...non proprio”
Thomas inclinò la testa, e guardò incuriosito Alma. “Che vuoi dire?”
“Lyn...ho letto il diario”
“Oh...”
“Non...non è...” l’aria interrogativa di Alma veniva spezzata dalla frammentazione di quel discorso. Non riusciva a mettere quattro parole di senso compiute in fila.
“Non è successo mai niente, Alma. Lei ha provato a stare con me, in un momento di debolezza, ed io le ho fatto vedere una tua foto”
“Cosa?!”
Thomas sorrise ed annuì. Infilò la mano in tasca, e cacciò un’istantanea in cui Alma rideva, con i capelli spettinati.
Thomas inclinò la testa, e guardò incuriosito Alma. “Che vuoi dire?”
“Lyn...ho letto il diario”
“Oh...”
“Non...non è...” l’aria interrogativa di Alma veniva spezzata dalla frammentazione di quel discorso. Non riusciva a mettere quattro parole di senso compiute in fila.
“Non è successo mai niente, Alma. Lei ha provato a stare con me, in un momento di debolezza, ed io le ho fatto vedere una tua foto”
“Cosa?!”
Thomas sorrise ed annuì. Infilò la mano in tasca, e cacciò un’istantanea in cui Alma rideva, con i capelli spettinati.
“Potevi...potevi
sceglierne una migliore” sorrise lei.
Thomas la seguì con
difficoltà, e la strinse. “Niente poteva separarmi da te”
“Ti amo”
“Anche io”
“Ora dobbiamo andare via da qui”
“Ti amo”
“Anche io”
“Ora dobbiamo andare via da qui”
“Giratina ci sta
inseguendo!” sorrise Ryan. Voleva mettere fine a quel dilemma, e preferiva
affrontarlo.
Ma farlo in volo non
conveniva.
Meglio sfruttare il
fattore campo. Nella foresta avrebbe dovuto scendere per terra. Allora
l’avrebbe attaccato.
Flygon volava ad
altissima velocità, schivando gli alberi al contrario che gli si presentavano
davanti.
Giratina volava più in
alto, perché meno agile e più grosso.
Si avvicinavano al grande
albero. Prima della foresta c’era una radura. Quello era il punto più duro da
affrontare perché offrivano il fianco ad un attacco di Giratina.
Insomma, era il padrone
di casa, avrebbe saputo sfruttare la cosa al meglio.
Ryan cercava di dare a
Flygon quanta più fiducia possibile, ma gli risultava difficile, dato che
quello poteva fiutare la paura del ragazzo.
Non sapeva se sarebbe
riuscito a sconfiggere Giratina.
Quello volava ad una
ventina di metri di distanza, e sembrava che il divario aumentasse sempre di
più, data la maggiore velocità del drago di terra.
Ma Giratina prese ad
attaccare con Palla Ombra.
“Schivali! Non facciamoci
colpire!”
Ryan si appiattì sul
dorso del Pokémon, finendo per diventare un solo ed aerodinamico corpo.
Un’esplosione oscura a
destra, un’altra a sinistra.
Un’altra esplosione in
aria, per via degli sfoghi dello spazio tempo.
Il frastuono era tale da
deconcentrare anche una guardia della regina, ma loro dovevano rimanere
focalizzati sulle poche centinaia di metri che li divideva dalla foresta. Lì,
Giratina avrebbe dovuto ridimensionare le proprie strategie.
“Forza, Flygon! Non
possiamo perdere adesso!”
La foresta era in
lontananza, e mano a mano si avvicinava sempre di più. Gli alberi erano morti,
fluttuanti, anime in pena che vagavano come buste di plastica nella marea
notturna.
Flygon doveva
raggiungerla.
Intanto Giratina non
accennava a diminuire la foga con cui usava l’attacco Palla Ombra. Sentiva il
dovere di proteggere il proprio territorio.
Ryan si stringeva sul
dorso di Flygon. Marianne solamente nella sua testa in quel momento.
Se non fosse riuscito a
sconfiggere Giratina, non sarebbe mai riuscito a rivederla. E questo gli pesava
ampiamente.
Forse fu proprio quel
pensiero a farlo andare avanti, ad alimentare il fuoco che gli bruciava dentro,
il fuoco delle motivazioni, come benzina.
“Andiamo!” gridò, ancora
più convinto.
La distanza con Giratina
stava aumentando. Fu allora che accadde qualcosa che non si aspettava.
Giratina, infatti, usò
Oscurotuffo.
Ryan procedeva a quasi
200 chilometri orari, appiattito sul suo Pokémon. La foresta era vicina, quando
qualcosa lo costrinse a spalancare occhi e bocca.
Un enorme buco nero si
aprì davanti a loro, a meno di dieci metri. Sapevano, sia Ryan che Flygon, che
da lì sarebbe uscito un Giratina più che furioso.
Non appena gli occhi
rossi e maligni di Giratina furono ben visibili, illuminando i volti dei due
con il loro bagliore, Flygon frenò. Ma è chiaro che, per un oggetto alato, che
viaggia a più di 200 all’ora, qualche piccola turbolenza debba subirla, a
maggior ragione se frena.
Ryan si sentì sballottato
dapprima a destra e sinistra, poi perse l’equilibrio, cadendo dal suo Pokémon,
dai due metri che li separavano dalla terrazza piastrellata.
Il ragazzo rotolò per
alcuni metri, per poi fermarsi. Era pieno di polvere e terreno tra i capelli,
ma sembrava non avere nulla di rotto.
Flygon, invece, si era
letteralmente schiantato al pavimento. Aveva un’ala spezzata, e le sue urla di
dolore si espandevano in lungo e in largo. Ed intanto quell’enorme Pokémon
stava per uscire da quella strana dimensione oscura.
Fu il tempo di capire.
Ryan guardava la scena, Giratina stava letteralmente per investire Flygon, che
disteso per terra, non riusciva a muoversi per il troppo dolore.
In effetti realizzò che
doveva darsi una mossa.
“Flygon!”
Le fauci enormi di Giratina si erano aperte di nuovo, e Flygon non aveva possibilità di scappare. Fu allora che Ryan prese la Pokéball del suo Pokémon e lo fece rientrare.
Le fauci enormi di Giratina si erano aperte di nuovo, e Flygon non aveva possibilità di scappare. Fu allora che Ryan prese la Pokéball del suo Pokémon e lo fece rientrare.
Giratina si schiantò sul
suolo, con un enorme frastuono.
Doveva rivalutare la
situazione, e farlo così velocemente che mentre pensava doveva già agire.
La foresta era troppo
lontana per cominciare a correre, Gallade non sarebbe riuscito a
teletrasportarsi lì così velocemente e Flygon non riusciva più a volare.
Era un bel problema.
“Devo attaccarlo...”
In effetti doveva. Il campo di battaglia era diventato quello. E tutto per quella dannatissima Grigiosfera. Ma Camilla aveva spiegato che se Giratina fosse entrato in contatto con la Grigiosfera, ove mai fosse uscito dalla sua dimensione per entrare nella nostra, sarebbe stato molto più pericoloso.
In effetti doveva. Il campo di battaglia era diventato quello. E tutto per quella dannatissima Grigiosfera. Ma Camilla aveva spiegato che se Giratina fosse entrato in contatto con la Grigiosfera, ove mai fosse uscito dalla sua dimensione per entrare nella nostra, sarebbe stato molto più pericoloso.
Sinceramente non era il
caso di distruggere il mondo come noi lo conosciamo, per via di Alma e della
sua nostalgia.
Già, Alma...si chiedeva
dove fosse e se fosse viva ancora.
Ma una cosa alla volta.
Passò un secondo circa,
che capì che fare.
Affanculo il campo di
battaglia che lo portava in vantaggio, doveva battere Giratina anche in quel
modo.
“Vai, Gallade!”
Il Pokémon Psico Lotta
uscì dalla sfera.
“Veloce! Usa
Psicotaglio!”
Gallade si mosse
velocemente, prima che l’avversario potesse alzarsi da terra, e lo colpì al
fianco.
Lieve danno.
Quello era un Pokémon
molto potente, e le sue debolezze sembravano non creargli alcun problema.
Continuava ad andare avanti anche se colpito con forza.
“Dannazione, devo puntare
sulla combinazione tra tipi”
Ed aveva ragione. In quel
caso la portata del danno aumentava.
“Palla Ombra!” ordinò
Ryan.
Giratina si stava
rimettendo in volo, mentre tra le braccia di Gallade si formava una grande
sfera nera, piena di chissà quale tipo di forza oscura. Odio e rancore, magari.
Rabbia.
L’enorme avversario stava
per alzarsi, mostrava il fianco già colpito, e la sfera di Gallade continuava a
riempirsi di energia.
Non poteva indugiare
troppo.
“Vai, cazzo! Vai!”
Gallade la lasciò
partire. Per Ryan fu come vedere un calcio di punizione a rallentatore, mentre
si insacca all’incrocio dei pali. Colpì il fianco del Pokémon, che inciampò di
nuovo, e cadde, alzando una grossa nuvola di polvere.
“Ok, perfetto! Vai
Feraligatr!”
L’enorme coccodrillo si
materializzò sul campo, a pochi metri da Giratina.
“Usa Sgranocchio!
Gallade, ancora con Palla Ombra!”
E mentre vide i suoi
Pokémon eseguire, e rendere difficile la manovra di sollevamento dei 650 chili
dell’avversario, mise mano alla cintura, brandendo altre due sfere. Carezzò
leggermente quella di Flygon, come per tranquillizzarlo.
“Andate! Manectric,
Bisharp!”
Altri due Pokémon si
unirono a quel party. Ma qualcosa parve andare storto. Giratina si voltò
violentemente, colpendo con la coda Feraligatr e Manectric, che ruzzolarono
parecchi metri indietro. I più agili Bisharp e Gallade evitarono l’attacco.
“Voi due! Palla Ombra
Gallade, e Ghigliottina Bisharp!”
Ryan veicolò lo sguardo
agli altri due Pokémon, che sembravano aver subito il forte attacco di
Giratina. Erano troppo lontani dall’obiettivo, urgeva avvicinarli.
“Andiamo!” urlò,
facendoli rientrare nelle loro sfere, per poi tirarli di nuovo in ballo alle
spalle di Giratina. “E attenti ai movimenti della coda!”
Pensava che forse Tyranitar potesse risolvere la situazione, e quindi brandì la sua sfera, ma si distrasse nel vedere che l’attacco di Gallade, preciso come sempre, colpì di nuovo il fianco, mentre l’attacco Ghigliottina fallì.
Pensava che forse Tyranitar potesse risolvere la situazione, e quindi brandì la sua sfera, ma si distrasse nel vedere che l’attacco di Gallade, preciso come sempre, colpì di nuovo il fianco, mentre l’attacco Ghigliottina fallì.
Poteva capitare, certo.
Ma quella mossa era davvero potente, e richiedeva molta energia per essere
utilizzata. Bisharp ora non era in grado di lottare con la massima lucidità.
“Rientra!” urlò, e lo
fece sparire dal campo di Battaglia. “Vai Tyranitar!” disse poi.
L’enorme pseudo
leggendario si piazzò di fianco a lui, in attesa di ordini. Si era sempre
chiesto il motivo per cui il suo Tyranitar fosse di colore nero, non era
nemmeno cromatico. In quel momento però staccò la spina del cervello.
“Ok, strategia!
Feraligatr, devi utilizzare un attacco Idrondata! Gallade, intanto prepara un
forte Palla Ombra! Manectric, fungi da diversivo! E tu, Tyranitar, usa
Pioggiadanza”
Quello annuì, ed in pochi
secondi cominciò a piovere.
Feraligatr invece
indietreggiò di qualche passo, e Giratina non si accorse della preparazione
all’utilizzo della mossa suprema di tipo acqua. Manectric abbaiava incontrò a
quello, e lanciava piccole scosse, che gli consentivano di non fermarsi a
lungo.
Giratina girava velocemente
la testa, cercando di capire da dove provenissero quegli attacchi. La grande
velocità di Manectric gli consentiva di cambiare velocemente la posizione, e di
confondere l’avversario.
Palla Ombra cresceva
sempre di più tra le “mani” di Gallade, carica di energia negativa, mentre
Feraligatr lanciò l’attacco Idrondata.
Un forte getto d’acqua
colpì la testa di Giratina, costringendolo a tirare il capo indietro,
sbilanciandosi, e cadendo.
Non riusciva ad alzarsi,
a mettersi in equilibrio per rimettersi in volo.
“Ottimo! Vai Gallade!”
L’attacco Palla Ombra,
più carico di prima, partì, portando con se tutte le particelle negative che
incontrava durante la veloce tratta che andava da Gallade a Giratina.
Colpito. Nel fianco.
“Ottimo! Ora tocca a te,
Manectric! È tutto inzuppato, ed è il momento di utilizzare Tuono!”
Manectric abbaiò un paio
di volta, ed indietreggiò. Mettendo a confronto le dimensioni dei due Pokémon,
Sembravano un sassolino vicino ad una montagna.
Ma la potenza elettrica
che riuscì ad evocare Manectric non aveva precedenti. L’attacco Tuono si
manifestò con tutta la sua potenza, colpendo dritto sul capo Giratina.
Thomas ed Alma erano
avviati lentamente. Le capacità guaritrici di Roselia e di Gardevoir gli
avevano garantito una quasi totale mobilità a livello motorio. Non riusciva
ancora a stare perfettamente in equilibrio da fermo, ma se camminava riusciva
non cadere.
Recuperarono Serperior,
ancora in ripresa delle sue energie e si avviarono alla cascata ascendente,
luogo dov’erano apparsi.
Ma sembrava passato tanto
di quel tempo che non ricordavano più dove questa si trovasse.
“Dobbiamo anche trovare
Ryan” ricordò Alma.
Thomas annuì.
“Gardevoir...riesci a
dirmi dove si trova Ryan?” chiese quella.
Gardevoir, che li seguiva
fedelmente, e che aveva ricevuto complimenti e moine da parte di Thomas, cosa
che fece non poco piacere al Pokémon. In ogni caso, annuì, focalizzandosi sulla
presenza di energia vitale in quella strana dimensione, cosa non troppo
difficile, dato che oltre ai tre guardiani, solo Ryan e Giratina erano esseri
in grado di respirare.
Thomas ed Alma si
abbracciarono, per permettere all’uomo di non cadere, mentre il Pokémon
setacciava con Leggimente la zona.
E Alma sobbalzò quando
vide Gardevoir spalancare gli occhi. Velocemente fece dietrofront. Stavano
andando nella direzione sbagliata. Ma qualcosa nel tono dei suoi lamenti faceva
capire che c’era qualche problema.
Velocemente
attraversarono la foresta fantasma, e Thomas sembro cominciare a prendere più
padronanza delle gambe. Ad un certo punto i tre stavano correndo.
Quando anche l’ultimo
albero fantasma rimase alle loro spalle, i due innamorati non poterono far
altro che spalancare la bocca.
Giratina era steso per
terra.
Ed il ragazzo biondo
stava urlando delle direttive a Pokémon infinitesimalmente più piccoli.
“Ottimo ragazzi!
Tyranitar, è il momento di usare Abisso!” urlò Ryan.
Mossa nota per la
difficoltà d’esecuzione, come Ghigliottina, del resto. Tyranitar si caricò,
quindi urlò a Giratina la sua rabbia, sbattendo una zampata fortissima al
pavimento. La terra cominciò ad aprirsi, spaccarsi nel centro, lasciando
intravedere ciò che c’era al di sotto della terrazza, ovvero il vuoto.
“Attenti, amici!” fece
ancora il biondo, a gran voce.
Qualcosa però non andò
nel verso giusto. Giratina riuscì finalmente a reagire, utilizzando un attacco
Neropulsar.
“Non pensavo riuscisse ad
usare quella mossa...” disse il Campione tra sé e sé, con un filo di voce. La
cosa fu talmente inaspettata da mandare fuori combattimento sia Feraligatr che Manectric.
Gallade lo evitò
abilmente, mentre Tyranitar non ne risentì particolarmente.
Quel breve istante di
pausa dall’assalto, però, bastò a Giratina per rimettersi in volo.
“Cazzo!” urlò, facendo
rientrare Gallade e Tyranitar.
“Ryan!” lo chiamò Alma. Quello
si voltò di scatto, vedendo correre la donna accanto ad un prestante uomo di
colore.
“Alma! Porca puttana, vai
via da qui!”
“Non fare lo stupido, hai bisogno di aiuto!”
“Non fare lo stupido, hai bisogno di aiuto!”
“Devo catturarlo, Alma.
Solo in quel modo saremo in grado di andare via da qui!”
“Eh?!” chiese Thomas,
allarmato.
“Che c’è?!” chiese
affannato Ryan.
“Non permetterti. Non
farlo per nessun motivo al mondo. Succederebbero catastrofi immani se Giratina
non regolasse l’espansione di Palkia e Dialga. Finiremmo di vivere la vita così
come la conosciamo”
“E...e quindi?” fece, col
volto spaesato lui.
“E quindi non lo puoi
neanche sconfiggere. Uno scompenso spaziale, o temporale che dir si voglia,
potrebbe capitare anche nel momento in cui lui è fuori combattimento” spiegò
Alma.
“Non capisco...”
“Non c’è niente da capire. L’unica cosa da fare è fuggire” rimbeccò Thomas.
“Non c’è niente da capire. L’unica cosa da fare è fuggire” rimbeccò Thomas.
“È inutile...ci seguirà
sempre”
Il mulatto sbuffò, ammettendo le ragioni del ragazzo. “La Grigiosfera...”
Il mulatto sbuffò, ammettendo le ragioni del ragazzo. “La Grigiosfera...”
“Già...ma sono convinto
che potremmo riuscire a comunicare con lui...in fondo è sempre...”
E poi un’enorme
esplosione fece letteralmente volare i ragazzi. Sobbalzarono e caddero per
terra.
Giratina infatti stava
tornando, e stava bombardando il campo di battaglia con attacchi Forzasfera.
“Dobbiamo reagire!”
intervenne Alma.
“I miei Pokémon sono quasi tutti inutilizzabili...ho solamente Gallade!”
“I miei Pokémon sono quasi tutti inutilizzabili...ho solamente Gallade!”
“Io ho Gardevoir...e poi
Pancham e Roselia”
Thomas si voltò immediatamente a guardare Alma. “Quei due non sono in grado di sostenere una sfida simile!”
Thomas si voltò immediatamente a guardare Alma. “Quei due non sono in grado di sostenere una sfida simile!”
“In qualche modo dobbiamo
riuscire ad uscire da questa situazione, Tom!”
“Non se ne parla!”
“Fate presto, cazzo!”
urlò Ryan, impugnando la sfera di Gallade, di nuovo.
“Ok, vai Gardevoir, aiuta
Gallade!”
In mezzo al campo di
battaglia, dilaniato dalle esplosioni e dal taglio netto che Abisso aveva
creato con la sua potenza, c’erano solo i due Pokémon. Alma e Ryan dietro le
trincee strategiche.
“Io non so se ne sono in
grado...Thomas, prendi tu il comando” disse la donna.
“No, Alma, sei tu la sua allenatrice, è di te che si fida. Forza!”
“No, Alma, sei tu la sua allenatrice, è di te che si fida. Forza!”
Il Pokémon Abbraccio ed
il Pokémon Lama sostavano lì, immobili, aspettando direttive. Si guardavano,
con i corpi rivolti l’uno verso l’altra, poi guardavano il nemico che
incombeva. Giratina piombava su di loro con una furia senza precedenti.
Attaccò con Dragospiro,
ruggendo rabbioso.
“Spostati!” urlarono
entrambi, contemporaneamente.
Gallade si portò sulla
sinistra, mentre Gardevoir sulla destra. Esplosione enorme.
“Palla Ombra, Gallade!”
Alma vide il Pokémon di
Ryan avventarsi sull’avversario, e colpirlo.
“Alma...vai!”
esclamò Thomas.
“Ah, si! Psichico, Gardevoir!”
E così Gardevoir, come contro Serperior, illuminò il suo sguardo d’azzurro. D’azzurro anche il velo di luce che la copriva, cominciò ad alzarsi in volo. Lentamente le punte dei suoi piedi minuti si sollevarono dal suolo, fino a che non raggiunse i due metri dalla terrazza.
“Ah, si! Psichico, Gardevoir!”
E così Gardevoir, come contro Serperior, illuminò il suo sguardo d’azzurro. D’azzurro anche il velo di luce che la copriva, cominciò ad alzarsi in volo. Lentamente le punte dei suoi piedi minuti si sollevarono dal suolo, fino a che non raggiunse i due metri dalla terrazza.
D’improvviso una forte
luce, dello stesso azzurro di Gardevoir, avvolse Giratina.
Quello prese a ruggire,
quasi quella strana energia lo stesse spremendo, fino a farlo esplodere.
Ma poi reagì, ed un
attacco Dragopulsar colpì in pieno i due Pokémon.
Giratina affannava,
mentre Gallade era allo stremo delle forze. Quello stava steso per terra,
cercando di recuperare, ma non riusciva. Era esausto.
Gardevoir si
teletrasportò da lui, mentre Giratina piombava più lentamente contro quella
coppia.
Doveva proteggere
Gallade.
“Gardevoir! No!”
Giratina si stava
avventando per l’ennesima volta, quando dall’enorme crepaccio creatosi nella
piattaforma fuoriuscirono Mesprit, Uxie ed Azelf. I tre usarono probabilmente
l’attacco Barriera, perché una luce rossastra si compattò davanti a loro, e
quando Giratina impattò contro di essa né Gallade né Gardevoir avevano subito
danni.
“Gardevoir! Per favore!
Finiamola!” urlò Alma. Quella si girò, come per dire “vorrei tanto, ma c’è un
drago alto venti piani che ha tutta l’intenzione di uccidermi”. “Per
favore...faglielo capire”
“Giratina...fermati”
Quello si turbò. Non
capiva da dove venisse la voce. Tuttavia anche Alma era in grado di sentire la
voce di Gardevoir.
“Per favore. Vogliamo solo andare via”
Fu allora che Giratina si
posò per terra. Mesprit, Uxie ed Azelf si avvicinarono, e Giratina ringhiò.
“Siamo finiti qui per errore...vogliamo andare
via. Vogliamo tornare nel mondo normale, ma non sappiamo più raggiungere il
portale per Sinnoh. Non vogliamo essere una minaccia, e ci dispiace che sia
accaduto tutto questo”
Giratina ringhiò ancora.
I tre folletti comunicavano con lui, cercando di spiegare tutto. Gardevoir però
continuava a mandargli sms cerebrali.
“La donna che vedi qui è venuta per cercare l’uomo
che amava. Lui si era perso qui e non sapeva come andare via. Lei ha rischiato
il tutto per tutto, ed è scesa in questo posto. Ora merita di tornare a casa”
Giratina ringhiò di nuovo. Per un’ultima,
piccolissima volta. Dopodichè allargò le zampe. Alma vide Gardevoir
distendersi. Ce l’avevano fatta.
“Ha detto che ci porterà lui al portale...”
E fu così che i tre eroi,
assieme ai tre guardiani, volarono in groppa a Giratina, fino a raggiungere la
cima di quella cascata ascendente. Giratina fluttuava in volo, mentre
comunicava con Gardevoir.
“Ha detto di andare”
Alma annuì. Vide i tre
guardiani salutare i ragazzi, per poi volare velocemente oltre l’ingresso
azzurro che portava al mondo normale.
“Andiamo Alma” fece Ryan.
“Sì” disse. La fecero
andare per prima. Saltò in quel portale, ritrovandosi nel tempio del Sentiero
Fonte. Pochi attimi dopo Ryan ed infine Thomas la raggiunsero.
Erano fuori.
Ryan ed Alma, assieme a Thomas, si
salutarono una volta sbarcati a Solarea. Il traghetto aveva impiegato un paio
di giorni di navigazione a raggiungere Adamanta, la loro terra di origine.
Scesero le scale, e toccarono di
nuovo la terraferma, dopo la strana, stranissima avventura che li aveva visti
protagonisti.
Alma e Ryan si avvicinarono. Lei
sorrideva, grata. Aveva trovato finalmente il coraggio di uscire da quel cubo
di rimpianti che si era creata attorno. Aveva trovato il coraggio di farsi
coraggio, e con il cuore in mano era riuscita ad arrivare da lui, da Thomas,
dal suo uomo. Si girò per un momento, a guardarlo, e ancora non le sembrava
vero che quell'uomo così bello quanto innamorato di lei potesse rientrare nella
sua vita senza alcun problema. Nessuna bionda, quindi, nessuna Lyn, nessun
problema. Lui non l'aveva rimpiazzata con alcuna donna. Lui amava lei, e lei
amava lui.
Questo era il succo di tutto. Alma
era riuscita nella sua missione, aveva scartato ogni ipotesi peggiore e adesso
si ritrovava con un uomo accanto, il suo uomo, un Pokémon molto forte in
squadra e il ricordo di un'avventura meravigliosa.
Era tutto finito.
Ryan invece aveva il volto più
serio, consapevole di quello che era successo. Aveva avuto giusto il tempo di
curare i Pokémon a Rupepoli, per poi arrivare ad Arenipoli e prendere il lento
traghetto che la conduceva a sud, dove l'isola di Adamanta si trovava.
La strana geografia di quel
posto...
Sul traghetto non aveva detto una
parola. Pensava a Marianne, a quando l'avrebbe rivista. Pensava anche che
voleva farsi qualche giorno totale di sonno, e inoltre pensava che era riuscito
a tener testa a Giratina.
I giorni in cui non sapeva come
fronteggiare un avversario erano finiti.
Ryan era il Campione di Adamanta, e
lo aveva ampiamente dimostrato, e quella consapevolezza lo rendeva particolarmente
felice. Sentiva che tutto era andato per il verso giusto.
Ora non restava che salutarsi.
"Ciao Alma" disse lui.
Con un gesto che gli sembrò forzatissimo gli allungò la mano. Alma la guardò,
cercando di capire. Poi sorrise, e lo strinse in un abbraccio.
"Ciao Ryan. Grazie di tutto.
Ti devo la vita. La mia e quella di Thomas"
Quello sorrise ed abbassò il capo.
Poi ognuno prese la sua strada.
A Primaluce, le luci di casa erano
già accese. Marianne odiava rimanere da sola, e se proprio non era con nessuno,
adorava sentire la musica ad alto volume.
Ryan imboccò il vialetto di
ingresso, nel suo giardino. Era tutto come lo aveva lasciato. Il prato stava
crescendo, e due piccoli alberelli pure, sulla sinistra. Lo steccato odorava
ancora di vernice, ma sapeva che col tempo non si sarebbe sentito più niente.
I suoi passi stanchi rimbombarono
nella sua testa, e proprio quando la sopportazione era giunta al culmine, si
ritrovò davanti a quella porta.
Livingstone - Roberts, diceva la
targhetta sulla porta d'ingresso. 45 B sul campanello.
E poi bussò.
Aveva le chiavi di casa giusto in
tasca, ma non c'era alcun motivo di usarle. Lui voleva che fosse lei ad aprire
quella porta, perchè voleva sentirsi accolto.
Dall'interno echeggiavano note ad
alto volume, black music che Marianne adorava. Con difficoltà Ryan riuscì a
sentire dei passi sugli acuti di Alicia Keys, ma quando la maniglia scattò,
solo un sorriso riempì il volto del ragazzo. Un sorriso stanco e soddisfatto.
Ad Edesea, invece, le scale di quel
palazzo non sembravano finire mai. Thomas aveva davvero difficoltà con le
scale, cose che aveva mostrato anche scendendo quelle del grande albero nel
Mondo Distorto. Alma però lo prese sottobraccio ed anche se la proporzione peso
forza non era giusta, Thomas riuscì ad arrivare al pianerottolo aiutandosi
anche con le ringhiere.
Anche lui aveva bisogno di dormire.
E soprattutto di mangiare.
Aveva fame.
Provò delle strane emozioni una
volta che la porta di casa sua si manifestò davanti.
"Eccoci arrivati" sorrise
Alma. Stringeva il suo uomo alla vita. Lui, a sua volta, si manteneva in
equilibrio passandogli una mano attorno al collo. Attese che lei trovasse le
chiavi nello zaino, e quasi godette quando, infilando le chiavi nella
serratura, quella fece lo scatto.
La porta di casa si aprì, e lui
riconobbe tutto. Nulla era cambiato.
Lui vi entrò, a lenti passi, e si
guardò attorno, proprio come fece quando entrò nel Mondo Distorto.
"Aria di casa..."
"Mancavi solo tu" fece
lei.
Lui la guardò. Così bella, e dolce.
La tirò a sé e gli diede un lungo bacio.
"Ed ora non te ne andare
più" disse poi la donna.
Thomas sorrise. Quindi mangiarono
qualcosa, ed entrarono nella camera da letto. Di lì a poco sulla porta di
quella casa ci sarebbe stata una coccarda azzurra.
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