Buongiorno, gente. Come avevo scritto sulla pagina Pokémon Adventures ITA qualche giorno fa, oggi era fuori una shipping che riguarda Hoenn's Crysis, che ormai è alle battute finali. Ieri, durante un buco di tempo, ho preso carta e penna ed ho finalizzato la trama degli ultimi capitoli. Dovrò pubblicare ancora per meno di venti volte, forse quindici, non so, dipenderà dalla lunghezza. In ogni caso la coppia di cui scrivo oggi è Gold e Marina, quell'inguaribile unione tra due terroristi islamici. Vi dico soltanto che su EFP, dopo aver pubblicato questa storia, ho trovato nuovi adepti ed ho riso tanto, tant'è vero che Cy ha cominciato a shipparli selvaggiamente, scrivendo quattro shot che pubblicheremo su queste frequenze le prossime settimane.
Ed il Manga di Hoenn's Crysis, vi starete chiedendo. E se non ve lo state chiedendo, chiedetevelo, perché Black Lady, della pagina Svignettiamo, ha partecipato ad un CONTEST indetto dalla pagina Facebook Pokémon Adventures ITA, con questo disegno. Se volete andate a metterle un like e fatele vincere il Contest.
LINK DELL'IMMAGINE: QUI
“Fa caldo... Accendi il ventilatore...”.
Il respiro di Marina collassava caldo non appena esso veniva esalato, e spariva, assalito dall’afa di quel luglio incandescente. La ragazza cercava di farsi aria col cuscino del divano, muovendolo lentamente avanti e indietro, senza però alcun successo.
Tuttavia non osava scollarsi da dosso a Gold che, steso sotto di lei, con le spalle sui morbidi sedili in pelle, guardava la televisione.
“Non posso muovermi, Mari...” rispondeva lui, con i capelli di quella negli occhi ed in bocca, come quasi ogni volta che stavano stesi l’uno accanto all’altra.
Alle parole del ragazzo, la castana lamentò qualche verso sconnesso e batté debolmente il pugno sul torace di quello, proprio accanto a dove lei poggiava la testa.
“Gold... Eddai, devi allungare la mano”.
“Non ci arrivo...”.
“Sei sempre il solito sfaticato...”.
Gold sorrise e le baciò la testa, bollente. I capelli di quella ragazza profumavano di shampoo, di quelli che usava sotto la doccia, all’aroma di gelsomino e lavanda, di quello strano colore viola.
“Tu lo sei più di me...”.
“Non è vero”.
“Ah, no? E perché non ti sei stesa sul divano di fronte?”.
“Che domande, qui ci sei tu, no, zuccone?” chiedeva lei, alzando il capo leggermente per poter adocchiare lo sguardo aureo di quello.
“Ah, già. Mica perché quello è troppo lontano...”.
“No. E poi lì c’è il sole, e mi piace stendermi su di te...”.
Gold sorrise. “A me un po’ meno...”.
“Sei uno stronzo senza precedente. Anzi tu sei LO stronzo! Quello originale, quello che dato il via a tutti gli altri stronzi della storia!”.
“Sono il messia”.
“Già!” rise lei. “Tu sei il messia!”.
E poi lei abbassò nuovamente il capo, poggiando la guancia sui pettorali scolpiti del giovane.
“Ti batte il cuore...” diceva lei.
Lui le baciò nuovamente il capo, cingendola con il braccio destro la vita. Le dita andarono a saggiare la tonica carne dei fianchi, lasciata scoperta dal top nero che la divideva dal petto nudo del ragazzo.
“Che mani calde che hai...” sorrise lei.
“Tu sei più calda, amore...” rispose lui, baciandola e scendendo con la mano più giù, sempre più giù, fino a poggiarsi sulle rotonde natiche. Dapprima Marina aprì soltanto gli occhi, osservando il volto disteso di Gold che la baciava.
Fu quando lui strinse tra le mani il muscolo sodo del gluteo che lei diede un grande ceffone al moro.
“Hey! Ma che sei, impazzito?!”.
“Ma... Ma...”
Lei si alzò immediatamente, con l’espressione più contrariata che avrebbe potuto avere.
“Cioè... Sei matto?!” urlava lei.
“Marina, ma...”.
L’espressione di Gold era costernata. Si alzò immediatamente, cercando di seguirla, ma lei si divincolava.
“Non fare così!” esclamava lui. “Tutto questo per una mano sul sedere!”.
Marina gli si avvicinò minacciosa, agitando il pugno, gli sfilò accanto e si stese sul divano.
Gold la guardò confuso come non mai e sospirò.
“Tranquillo, Goldino... Anzi, dato che sei in piedi, perché non accendi il ventilatore? Grazie”.
Ed il Manga di Hoenn's Crysis, vi starete chiedendo. E se non ve lo state chiedendo, chiedetevelo, perché Black Lady, della pagina Svignettiamo, ha partecipato ad un CONTEST indetto dalla pagina Facebook Pokémon Adventures ITA, con questo disegno. Se volete andate a metterle un like e fatele vincere il Contest.
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HotSummerShipping
“Fa caldo... Accendi il ventilatore...”.
Il respiro di Marina collassava caldo non appena esso veniva esalato, e spariva, assalito dall’afa di quel luglio incandescente. La ragazza cercava di farsi aria col cuscino del divano, muovendolo lentamente avanti e indietro, senza però alcun successo.
Tuttavia non osava scollarsi da dosso a Gold che, steso sotto di lei, con le spalle sui morbidi sedili in pelle, guardava la televisione.
“Non posso muovermi, Mari...” rispondeva lui, con i capelli di quella negli occhi ed in bocca, come quasi ogni volta che stavano stesi l’uno accanto all’altra.
Alle parole del ragazzo, la castana lamentò qualche verso sconnesso e batté debolmente il pugno sul torace di quello, proprio accanto a dove lei poggiava la testa.
“Gold... Eddai, devi allungare la mano”.
“Non ci arrivo...”.
“Sei sempre il solito sfaticato...”.
Gold sorrise e le baciò la testa, bollente. I capelli di quella ragazza profumavano di shampoo, di quelli che usava sotto la doccia, all’aroma di gelsomino e lavanda, di quello strano colore viola.
“Tu lo sei più di me...”.
“Non è vero”.
“Ah, no? E perché non ti sei stesa sul divano di fronte?”.
“Che domande, qui ci sei tu, no, zuccone?” chiedeva lei, alzando il capo leggermente per poter adocchiare lo sguardo aureo di quello.
“Ah, già. Mica perché quello è troppo lontano...”.
“No. E poi lì c’è il sole, e mi piace stendermi su di te...”.
Gold sorrise. “A me un po’ meno...”.
“Sei uno stronzo senza precedente. Anzi tu sei LO stronzo! Quello originale, quello che dato il via a tutti gli altri stronzi della storia!”.
“Sono il messia”.
“Già!” rise lei. “Tu sei il messia!”.
E poi lei abbassò nuovamente il capo, poggiando la guancia sui pettorali scolpiti del giovane.
“Ti batte il cuore...” diceva lei.
Lui le baciò nuovamente il capo, cingendola con il braccio destro la vita. Le dita andarono a saggiare la tonica carne dei fianchi, lasciata scoperta dal top nero che la divideva dal petto nudo del ragazzo.
“Che mani calde che hai...” sorrise lei.
“Tu sei più calda, amore...” rispose lui, baciandola e scendendo con la mano più giù, sempre più giù, fino a poggiarsi sulle rotonde natiche. Dapprima Marina aprì soltanto gli occhi, osservando il volto disteso di Gold che la baciava.
Fu quando lui strinse tra le mani il muscolo sodo del gluteo che lei diede un grande ceffone al moro.
“Hey! Ma che sei, impazzito?!”.
“Ma... Ma...”
Lei si alzò immediatamente, con l’espressione più contrariata che avrebbe potuto avere.
“Cioè... Sei matto?!” urlava lei.
“Marina, ma...”.
L’espressione di Gold era costernata. Si alzò immediatamente, cercando di seguirla, ma lei si divincolava.
“Non fare così!” esclamava lui. “Tutto questo per una mano sul sedere!”.
Marina gli si avvicinò minacciosa, agitando il pugno, gli sfilò accanto e si stese sul divano.
Gold la guardò confuso come non mai e sospirò.
“Tranquillo, Goldino... Anzi, dato che sei in piedi, perché non accendi il ventilatore? Grazie”.
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