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BlazePower - Pokémon Index, regione di Kanto - Prefatio



Praefatio
Pokémon Index, regione di Kanto


        V’è un loco e un attimo per ogne cosa1
        e già sento alternarsi alla mia sera
3       la notte ed imbrunir del cielo ‘l rosa.

        Presto la vespertina messaggera2
        a sé mi chiamerà e vivrò là in alto,
6      fulgendo da la sempiterna sfera.

        Ma pria che l’alma mia compia ‘l gran salto
        mi preme di far pubblica l’istoria3
9      per la qual consumai ‘l giovanil smalto

        dentro e fuor, tra i papiri e la cicoria,
        dei faggi all’ombra, ai lumi di lucerne,
12     fuggendo ogne terrena vanagloria,

        perché ciascun lettor possa goderne
        e ‘l grato plauso ch’egli manderàmmi
15     mia vita e mia virtù sosterrà eterne.

        Sen corre l’era dei bellici drammi
        sotto Nobunaga, a cui ‘l temporale
18     di guerra sovvertì i fatal programmi4,

        era di rinascenza culturale
        che vede, poi ch’aprimmo i porti al mondo5,
21     quivi sbarcar la flotta occidentale.

        Mai incontro più inatteso e più fecondo!
        Lor vegnon da la costa ove si scorge
24     morire ‘l sol ne l’oceano profondo,

        poscia ch’a l’alba da la terra sorge
        a loro invisa6. Sì, lor patria chiusa
27     da frontiere oltre cui mai non si sporge,

        per nave tal popolazion è adusa
        a gir verso l’isole e i continenti,
30     del mondo esperta e ‘n sue parti diffusa.

        Pria che da noi, fondaro insediamenti
        ov’altri riconobber nuove rene,
33     dimore de le transerculee7 genti;

        primamente ‘l Capo di Buona Spene
        doppiaron; corsero sì per avante
36     ch’onde andaron, rivenner le carene8.

        D’Occidente portò ogne navigante
        sua religion, ricchezza, arte, cultura,
39     ma ancor diè a noi la nuova sconcertante

        che v’è bestia di Kanto nascitura
        pur oltremare, e più rara e più nota,
42     d’eguale o cangiata forma e natura,

        ch’esiste d’animali a noi ignota
        gran copia e ovunque l’uom prega e commercia
45     pur li alleva e cattura in bacca vòta9.

        Sia mostra dunque alla folla ancor guercia
        la nostra usual e famosa beltade!
48     Io primo, studïoso Delaquercia10,

        canto la natural diversitade
        de le creature e la lor maraviglia
51     che non veggiamo e sempre ci pervade;

        canto la casta e duplice famiglia;
        l’apollineo destrier ch’infino al tergo
54     dal capo arde di sol; colui che figlia

        senza far preferenze; lui ch’usbergo
        ha di macigni quale carapace;
57     egli ch’in mar sbuffa ‘l nero ond’io vergo;

        li tre rettili d’acqua, seme e brace
        che sogliono esser la scelta primaria
60    di quei ch’affàcciansi al giuoco pugnace;

        canto financo l’estraördinaria
        madre d’ogne animal generazione,
63     specie da l’esistenza leggendaria;

        l’un dì vivente, forse, condizione
        de la spira, de l’ambra e de la casa11;
66    ciò ed altro ancor ha sede in mio sermone.

        La materia ch’in tai versi s’accasa
        non avran cara nostre menti sole,
69    ch’è ben provato da la gente evasa

        via mar com’usi ognuno a sue parole
        nomar li eventi, imaginar li dei
72     secondo proprie tradizioni e scuole12.

        Vaglia ad esempio degl’assunti miei
        l’universal diluvio che coperse
75     anticamente i territori rei:

        pei navigator fu ‘l colpo ch’inferse
        l’unico Dio al mondo per lavarne
78     lo peccato; per altri sì sommerse

        l’uomo ‘l divin Tonante, a rinovarne
        la natura, preservando l’onesta
81     coppia di cui i sassi mutaro in carne;

        sì credon loro al Re de la tempesta,
        lo qual per flutti e pioggia mosse guerra
84     a Groudon, che l’acque sfuma e funesta13.

        L’istessa narrazion in varia terra
        vari dettagli mostra ed ogne nume
87     ciascun pantheon al proprio nome serra,

        sì convergendo ivi culto e costume
        di sparse civiltà, chi voglia trovi
90    nel lucerniere de l’arte ‘l suo lume.

        O Calliope nostra14, che rinovi
        pel suon de l’eterno tuo Cantoantico
93     la poësia e l’uman spirto movi,

        d’ambrosia incensa ‘l labbro con cui dico,
        la penna con cui divulgo ‘l mistero
96    d’ogne vivente, oscuro ancor o aprico15.

        Codesta carta è quale pane nero,
        amaro ai denti adusi a carne e vino:
99    chi, umil, l’impasta ‘l gusta per intero.

        Com’avviene ch’a l’insano bambino
        si porge ‘l farmaco versato in brocca
102   densa di miel su l’orlo e lì vicino

        ed egli beve e gli si mesce in bocca
        l’acida salute dal dolce occulta,
105   guarendo per l’astuzia a cui abbocca16,

        ciò accada pel villano che consulta
        queste pagine e per l’abate e ‘l conte
108   che senza terminar sprègiale e insulta.

        Poss’io scortar del sapere alla fonte
        chi men conosce e de la fantasia
        chi al tema, scettico, aggrotta la fronte,

112    dei Pokémon facendo alta poesia.
 

1 – v. 1 “V’è… cosa”: C’è un luogo e un momento per ogni cosa. Il tormentone, spesso ripetuto ad altri, stavolta la voce narrante lo riferisce a se stessa;
2 – v. 4 “vespertina messaggera”: Venere, detto “stella del crepuscolo” in quanto primo corpo celeste che brilla dopo il tramonto;
3 – v. 8 “istoria”: Ricerca, nel senso greco del termine;
4 – vv. 16-18 “Sen corre… programmi”: L’opera, che immagina il mondo dei Pokémon in tutto e per tutto simile alla Terra, equiparando per quanto possibile i riferimenti storici e geografici, è ambientata in Giappone nel XVI secolo, al tempo del nobile feudatario Oda Nobunaga (presente anche in Pokémon Conquest), famoso per la battaglia di Okehazama del 1560 in cui il suo esercito, in tremenda inferiorità numerica, riuscì ad attaccare a sorpresa e vincere quello nemico nascondendo i propri spostamenti grazie al rumore di un violento temporale notturno;
5 – v. 20 “poi ch’aprimmo… mondo”: Fu in quel periodo che il Giappone, dopo un lungo isolamento, intraprese i propri contatti con l’Occidente;
6 – vv. 23-26 “Lor vegnon… invisa”: È il Portogallo, che confina ad est con la Spagna e ad ovest con l’Oceano Atlantico. Furono proprio i navigatori portoghesi ad avviare per la prima volta un consistente rapporto commerciale tra l’Europa e il Giappone;
7 – v. 33 “transerculee”: Americane. Neologismo, da “trans” + “erculeo”, “oltre Ercole”, ossia “oltre le colonne d’Ercole”;
8 – vv. 35-36 “corsero sì… le carene”: Andarono verso avanti tanto che le navi (carene) ritornarono dove partirono. È un riferimento alla circumnavigazione del globo compiuta per la prima volta dal navigatore portoghese Ferdinando Magellano tra il 1519 e i 1522;
9 – v. 45 “cattura in bacca vòta”: Le prime Poké Ball erano costruite a partire da Ghicocche, bacche dure svuotate della polpa;
10 – v. 48 “studïoso Delaquercia”: Ipotetico antenato cinquecentesco del Prof. Oak, il cui nome è, appunto, “quercia” in inglese;
11 – v. 65 “de la spira… casa”: L’Helixfossile (dal latino “helix”, elica, spirale), l’Ambra Antica ed il Domofossile (dal latino “domus”, casa);
12 – vv. 70-72 “com’usi ognuno… tradizioni e scuole”: L’autore, per bocca dello studioso Delaquercia, attua un sincretismo mitologico-religioso accorpando tra di loro dei e leggende di diverse culture, intendendoli come diverse rappresentazioni della medesima entità. Si spiegano così, nel testo dell’intera opera, riferimenti classici attribuiti al mondo dei Pokémon e viceversa;
13 – vv. 76-84 “pei navigator… sfuma e funesta”: Secondo la religione cristiana, dei portoghesi, il diluvio universale fu causato da Dio per punire il genere umano ormai quasi totalmente corrotto dal peccato; secondo la mitologia classica, conosciuta in Giappone grazie ai nuovi scambi culturali tra l’Oriente e l’Occidente, esso fu deciso da Zeus per rinnovare la natura dell’uomo, che salvò soltanto Eucalione e Pirra, l’uomo e la donna che generarono la nuova specie umana lanciando dietro di loro “le ossa della Gran Madre”, ossia i sassi della terra; secondo la mitologia Pokémon è plausibile invece che il diluvio sia il momento culminante della guerra tra Kyogre e Groudon per il dominio del pianeta;
14 – v. 91 “Calliope nostra”: In linea con la nota 12, la musa di riferimento è sì Calliope, ma la Calliope “nostra” conosciuta nella regione di Kanto, ossia Meloetta. Si considera, quella dei Pokémon, un’unica religione le cui divinità adorate sono le stesse in tutte le regioni, anche se i Pokémon appartengono a generazioni diverse. Fanno eccezione i Numi Locali e i leggendari il cui mito è riferito ad un luogo specifico;
15 – v. 96 “aprico”: Luminoso, dal latino “apricus”;
16 – vv. 100-106 “Com’avviene… a cui abbocca”: Immagine ripresa da Torquato Tasso, il quale a sua volta la trasse dal poeta latino Lucrezio.

Illustrazione di Adam Rufino

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