. Porto Selcepoli .
“Porto d'incontro fra gli uomini e i Pokémon”
Porto Selcepoli era una delle città più grandi e affollate di Hoenn, un luogo in cui la terra ferma entrava in contatto con le acque cristalline del mare. Il molo era composto principalmente da una passeggiata che si estendeva lungo la scogliera, collegata allo spiazzo in cui vi era costruito l'imponente faro bianco. Da quella postazione era possibile osservare l'ampia distesa di sabbia rovente che componeva la spiaggia, dall'altra si poteva accedere all'immenso mercato per cui gli abitanti del posto andavano così fieri. Era uno dei tanti punti di interesse e che garantiva prosperità alla località marittima, la stessa che tanti anni prima era composta da ricche piantagioni e uomini specializzati nella pesca. Ormai erano i negozianti ad avere in pugno l'economia, ogni giorno si alzavano dai loro letti per riempire le bancarelle con mercanzia fresca e di prima qualità, garantendo alla zona circostante di riempirsi e di essere in continuo movimento. Quel luogo di scambi aveva avviato un processo continuo e che si ripeteva all'infinito, il commercio aveva attirato l'attenzione di uomini in grado di costruire navi, proponendo le imbarcazioni più sofisticate e impeccabili per velocizzare i vari tragitti marittimi. Il Capitano Remo era il primo tra i tanti, il suo Cantiere Navale era attivo ogni giorno dell'anno e garantiva un lavoro agli uomini più bisognosi; quel personaggio mansueto era diventato molto famoso in città, le persone lo rispettavano e lo ringraziavano per aver costruito il Museo Marittimo, l'ennesima struttura che attirava l'attenzione dei più appassionati. Da allora era cominciata una lunga serie di progetti, una reazione a catena che aveva indotto gli uomini a riempire gli spazi vuoti con altre strutture di intrattenimento, erano disposti a tutto pur di rendere memorabile la permanenza di ogni individuo che metteva piede all'interno della città portuale. In principio c'era solo il Pokémon Fan Club e il Giudice Onomastico, poi era stata costruita l'Arena delle Virtù per dare agli allenatori la possibilità di avere successo in un ambito in cui le Lotte Pokémon non erano così necessarie.
━━ Ancora un ultimo tocco qui... ━━ mormorò Orthilla mantenendo la classica concentrazione, la sua mano stringeva un pennello di dimensioni ridotte e si muoveva lentamente sulla palpebra del suo fedele Altaria, il quale rimaneva vigile e immobile per permettere all'allenatrice di fare il suo dovere senza rischiare gravi conseguenze. ━━ E abbiamo finito! Urlò emozionata e passò l'oggetto da trucco alla sua assistente, con il grosso Pokémon che si esprimeva grazie al suo inconfondibile verso, trasmettendo entusiasmo da ogni poro.
━━ Adesso siamo pronti per la prossima Gara, stasera i partecipanti saranno dei veri ossi duri e noi dobbiamo dare il massimo se vogliamo mantenere il primato. Ci sarà anche lo zio Adriano ad assistere alla Gara, non sto più nella pelle! ━━
La ragazza dai capelli turchesi scoppiò in una risata e si avvicinò al suo fedele Pokémon, accarezzando il piumaggio candido e della stessa fattezza di una grossa nuvola.
Erano passati anni da quando May aveva visitato Porto Selcepoli per la prima volta, non era cambiata di una virgola dal giorno in cui lei e il suo amato Skitty avevano ricevuto un fiocco per aver superato una Gara dell'Arena delle Virtù. Era rimasta la stessa, gli abitanti avevano un pretesto per continuare a sorridere e i turisti non aspettavano un secondo per rifugiarsi sotto agli ombrelloni della spiaggia, per non parlare di coloro che gironzolavano tra le bancarelle del mercato per fare compere. Sospirò per liberarsi dalla nostalgia e si fermò a pochi metri dal centro Pokémon, alzò lo sguardo per osservare lo sbocco che si trovava in prossimità del Percorso 110, lo stesso che permetteva agli allenatori di raggiungere la città di Ciclamipoli tramite due strade ben distinte. La prima era dedicata a coloro che amavano la natura e volevano godersi delle immense passeggiate nel verde, formata da un pezzo di terreno ristretto e circondato completamente dall'acqua salmastra, la seconda era esclusiva per gli amanti del ciclismo e che sfrecciavano lungo la Pista Ciclabile per raggiungere la meta successiva senza incontrare ostacoli di ogni sorta. Ma questo non voleva dire che gli Allenatori erano assenti o disinteressati alle lotte, erano molti i personaggi che agguantavano le Pokéball per sfidare i novellini che passavano da quelle parti, erano dei veri ossi duri dato che prendevano ispirazione dalla squadra di Pokémon posseduta dal Capopalestra di Ciclamipoli. Era quello il punto in cui May aveva lottato contro Brendon per la seconda volta, una sfida in cui si era gettata per mettere alla prova le sue capacità di Allenatrice. Ma quell'adorabile ragazzo dal buffo cappello era un vero osso duro, si vedeva che aveva fatto dei passi da gigante e il suo Marshtomp aveva avuto la meglio su Combusken, era talmente in forze da aver spazzato via ogni Pokémon che May aveva lanciato sul campo. Anche all'epoca sapeva di non avere alcuna possibilità di vittoria e che quello era soltanto un sogno da chiudere dentro a un cassetto, non a caso Brendon era riuscito ad aggiudicarsi la Medaglia Pugno, ed erano diverse le occasioni in cui aveva salvato i dipendenti della Devon o il Capitano Remo dai continui interventi dei teppisti che facevano parte del famigerato “Team Idro”. Ma quelli erano soltanto degli amabili ricordi, una parte del suo passato e che May non aveva alcuna intenzione di dimenticare. Mostrò un sorriso e accarezzò la Pokéball in cui era custodito il suo amato Delcatty, entrambi avevano un appuntamento con la prossima Gara Pokémon. Erano passati mesi da quando aveva partecipato all'ultima competizione, era riuscita ad arrivare in alto e adesso le rimaneva un ultimo ostacolo prima di raggiungere la fama. Orthilla. Quella ragazza era una buona amica ed era stata lei a introdurla nel mondo delle Pokémelle e delle esibizioni, ma si trasformava in una rivale negli attimi in cui saliva sul palco insieme al suo Altaria. Erano fenomenali, un duo così perfetto da essere coordinato anche quando si allontanavano dalle luci dei riflettori.
━━ Stavolta non perderò. Esclamò la ragazza con decisione, facendo il primo passo per avanzare in direzione dell'Arena. ━━ Stavolta sarò io quella che si aggiudicherà un merito, sono stanca di arrivare al secondo posto.
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