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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

John Hancock - Bloodborne - 19 - Il Centro Del Potere

Il Centro Del Potere Bellocchio, Bianca e Valerio avevano ripercorso la strada fino a tornare a Nevepoli. Mamoswine aveva corso quanto più velocemente possibile, falciando piccoli arbusti lungo il percorso. Quando arrivarono alla loro destinazione, Mamoswine era ormai senza più forze, ansimava e, dalla bocca, delle gocce di saliva cadevano ritmicamente al suolo. Era ormai pomeriggio inoltrato, e la Palestra di Nevepoli era avvolta da un silenzio surreale. - Sei sicuro che sia qui? – chiese Bianca mentre smontava dalla groppa di Mamoswine. - Sicuro. “ Il ghiaccio infine verrà spezzato e ridotto in granelli dalla forza delle radici ”. Ha voluto darci un indizio, attaccherà la Palestra. - Perché mai avvisarci allora? Potrebbe essere una trappola. - Non ne sono sicuro. So soltanto che Bloodborne vuole che io scopra il suo passato. Molti criminali provano gusto nel sapere di essere inseguiti e sono orgogliosi della loro storia. Forse vuole darci il suo

Levyan - ILCC: IX - Terra di nessuno

IX Terra di nessuno L’autista tirò il freno a mano. I pneumatici fecero attrito con l’asfalto, emettendo un fastidioso stridio e lasciando nell’aria un sgradevole odore di plastica bruciata. A precipitarsi fuori dall’auto, in camicia e blazer, fu un uomo dai capelli brizzolati, sulla cinquantina; i suoi occhi erano chiarissimi ma nascosti dall’oscurità di una profonda preoccupazione. Si muoveva nervosamente, affannoso e poco avvezzo alla fretta. Cinquanta metri più avanti, un poliziotto parve scrutarlo, assottigliare lo sguardo e infine riconoscerlo. «E’ il Governatore! Tenente, c’è il Governatore!» si rivolse al suo superiore. Le forze dell’ordine si trovavano ammassate dietro alla linea insuperabile formata dalle transenne. Sul posto c’erano due volanti e una ventina di civili. Ancora più in lontananza, la scuola elementare. «Sono stato allertato dai cittadini, sono ancora in tempo?» fece l’uomo. «Lo è, Governatore, finalmente qualcuno con cui vorranno negoziare

Levyan - ILCC: VIII - Occhio di falco

VIII Occhio di falco «Calmo, calmo» sussurrò Gold al suo Typhlosion che vibrava di rabbia, con lo sguardo truce rivolto al tizio che stava puntando l’arma sul suo Allenatore. Platinum era a metà tra i due, ma non nella linea di tiro del fucile dell’uomo. Questo dal momento che, essendo l’unico con un Pokémon al suo seguito, Gold era quello che andava tenuto nel mirino. «Chi siete?» domandò il mercenario, la voce graffiata e un po’ attutita dal passamontagna nero che gli copriva il volto. Gold si rese conto di starlo guardando in faccia per la prima volta. Dopo essersi voltato, tutto il mondo attorno a lui era scomparso: il grattacielo, il cielo crepuscolare, lo skyline di Austropoli, il panorama, Platinum, il fiume, il mare, il vento fortissimo che spettinava la cima della Foundation Tower. L’unica cosa ad essere rimasta ben evidente nel suo campo visivo era l’arma: quel fucile nero cromato dal calcio squadrato e la canna lunga e sottile, con un collimatore alla fine.