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Giornalino Arcobaleno - Articolo 2: Ispirazione cercasi

Bah, certo che Eleanor sta proprio con la testa tra le nuvole. Meno male che Aura sta messa meglio, a quanto mi ha riferito la vicesovrana ha pure meno impegni del solito, il che è un gran bene per entrambe, visto che Eleanor è sempre più rimbambita.
E a discapito del titolo, che pare una richiesta d'aiuto o uno di quei cartelli che si mettono sulle vetrine dei negozi in cerca di commessi, la nostra Aura sta messa abbastanza bene - altra informazione giunta alle mie regali orecchie grazie alla mia vice - quanto a ispirazione. E be', speriamo sia sempre così per il suo bene! Anche se a me non frega un bel niente delle fan fiction... eh, Eleanor? Ma statti zitta, io leggo libri ogni tanto!
 
Articolo 2: Ispirazione cercasi

Partiamo dal principio.
Avete presente quando avete voglia seriamente di fare qualcosa ma non ci riuscite? Come quando camminate per un qualsiasi percorso e vi trovate davanti un dannatissimo albero o una roccia più grande di voi. E in quei casi non sapete come proseguire su quel dannato percorso perché avete dimenticato Taglio o Forza.
Ecco, a me capita abbastanza spesso. Lo chiamano il ‘blocco dello scrittore’ o ‘dell’artista’, a seconda dei casi.
Come la chiamo io? ‘Ispirazione’. La dannatissima ispirazione.
Quella che mi può far scrivere un capitolo in due giorni o in quasi un mese a seconda di quando la signorina ha intenzione di mostrarsi. Perché, se la fortuna gira, l’ispirazione fa un po’ quel cavolo che le pare.
Bene. Ma adesso arriviamo al punto. Ossia: come fare a prendere al lazo questo dannato concetto. Procediamo per punti.

N° 1 – Luoghi

Tutti abbiamo quel posto dove ci vengono le idee. Non vi so ovviamente dire quali posti, ma ho sentito molti parlare della vasca da bagno e della doccia. Magari, tra una canzoncina e l’altra, in mezzo al vapore e sotto l’acqua bollente può arrivare l’illuminazione, di quelle che faranno invidia a qualunque cliente Edison.
A me, personalmente, molte idee vengono nel letto. Sono una che ha il brutto vizio di pensare quando invece dovrebbe dormire, senza contare che poi mi lamento pure di avere sempre sonno. Ma, sdraiata nelle coperte a volte anche troppo calde, mi viene da penare a qualunque cosa. E, purtroppo, capita anche durante la notte, se per puro caso mi sveglio.
Oppure in auto. Quando, tra i voli in groppa a Noivern o Articuno mi annoio terribilmente e osservare il panorama dopo un quarto d’ora diventa noioso. Per non parlare dei tragitti in treno per andare a scuola. Anche se, bisogna dire la verità, in quelli più che altro dormo in piedi.
Infine, un posto molto buono per trovare l’ispirazione è proprio la scuola, dove ne capitano di tutti i colori. Tutti abbiamo quel posto speciale che ci fa venire in mente le mille e una cosa.
Il problema poi sta nel ricordarselo. Capita più di una volta di avere l’idea geniale e di dimenticarsene un pezzo. Ed è una cosa terribilmente odiosa. Così, se voi frugate nel mio zaino, ci troverete un quaderno dalla rigida copertina azzurra. Al suo interno, le pagine a righe sono colme di disegni e appunti, oltre che i segni dello sclero scolastico. Prendo appunti su qualunque cosa, storie, coreografie e anche ciò che voglio organizzare per un finesettimana, che ne so.
Inoltre, nel mio armadio, tengo una teca per ‘Appunti e Progetti’. Quando non mi ricordo bene una cosa, pasta che vado a consultare quella teca color canarino.

N° 2 – Spunti

Tuttavia, il luogo da solo non basta. Ci vogliono anche i determinati materiali e gli arnesi necessari per farsi accendere la suddetta lampadina sopra la testa. E no, non sto dicendo che necessitiamo di un elettricista. Al massimo di un fantastico spolverino multicolor come quello che mia nonna teneva in ripostiglio assieme al battipanni. Mamma mia, quel battipanni.... se io e mia sorella non ce ne stavamo buone, ci minacciava con quello.
Ok, lasciamo stare i felici (?) ricordi della mia infanzia e ritorniamo a questo benedetto articolo.
Qualunque cosa, se vogliamo, può tirarci fuori qualcosa. Purtroppo a volte siamo abbastanza ottusi per vedere quali infiniti e inesplorati mondi una buccia di banana ci può aprire. È vero, sembra una cosa terribilmente stupida, ma posso assicurarvi che funziona, se uno ci fa caso.
Per esempio, ho inventato due personaggi da un’insegna, e la loro storia a seguito. Oppure, nel decidere una decorazione floreale, in un momento di sclero ho disegnato un limone... per poi aggiungerci i petali e farlo diventare un’orchidea. Insomma, non è così difficile come concetto, ma bisogna tenere gli occhi e la mente aperta.
Poi, in auto, se non sapete cosa fare, guardate fuori dal finestrino come se fosse la prima volta. Fate dei collegamenti, anche assurdi con qualunque altra cosa, e poi cercate di dargli in senso.
E voilà, storia fatta.

N° 3 – Compagnia

Come dice anche la bio del nostro team, chi fa da sé fa per tre ma chi lavora in gruppo rompe tutto a tutti. Perché, sì, io sono una signorina beneducata. Ok, no, ahahah
Cioè, sì, ma... OH, LASCIAMO PERDERE. Dicevamo.
Con una determinata compagnia, ogni cosa diventa più facile, leggera e, perché no, divertente. E poi, cavoleggiando in compagnia, le idee possono anche arrivare... soprattutto per le demenziali. Non so se avete presente il mio articolo dell’edizione #1... ecco, il 95% delle cose che ho scritto sono successe davvero. Evviva la sanità mentale, della serie.
Diciamo che le esperienze delle persone e vissute con alcune persone possono ritornare stranamente utili in questo campo. O anche solo quando si è a corto di personaggi: peschi capelli da uno, occhi dall’altro, carattere da un terzo, pigli un nome e cognome a casaccio e voilà.
Personaggio nuovo nuovo.

N° 4 – Memoria e Appunti

Ebbene sì, sarebbe un vero peccato dimenticarsi ciò che si ha programmato. Per questo è importante ricordarsi dei propri piani e progetti.
Per chi ha le proprie idee nella vasca da bagno o simili, c’è una qualche momento d’ansia durante il quale si continua a pensare e ripensare all’idea geniale che avete avuto. Poi, appena fuori, schizzate verso la fonte di appunti più vicina.
Per chi, come me, le idee ce le ha nel letto, può solo pregare che l’illuminazione resista fino al giorno successivo. A volte capita, a volte spariscono e a volte restano a metà. Frustrante, davvero.
A scuola è tutto più facile. Il primo quaderno che ti capita sotto mano ed è finita lì. Solo che il problema sta nel ricordarsi che quaderno è stato effettivamente utilizzato. Vi assicuro che, se l’appunto viene dimenticato e poi ritrovato, la reazione sarà più o meno: “E tu cosa ci fai qui? Da dove spunti?”
C’è da dire anche che bisogna ricordarsi dove si mettono gli appunti. Per esempio una volta ho dovuto ribaltare l’armadio (come se non fosse già abbastanza disordinato di per sé) per cercare un foglio... che alla fine era su una sedia, ma dettagli.
Oppure, pur sapendo in che quaderno ho scritto ciò che dovevo ricordarmi, ho difficoltà nel trovare la pagina. Scrivere le cose aiuta a fissarle nella mente e aiuta a rifletterci sopra.
Un’altra cosa: spesso mi è capitato di cambiare alcune cose e poi pensare, ritrovando per caso gli appunti: “Avevo davvero scritto così? Non me lo ricordavo”. Per mia fortuna, ho sempre constatato di aver migliorato le cose.

Bene. Questo purtroppo breve articolo è finito. Spero di esservi stata d’aiuto e che l’ispirazione sia con voi!
Eh? Se io ne avevo per scrivere una cosa del genere?

Ahahahaha...

In realtà no.
Bye bye!



Siamo arrivati finalmente... quietatevi, voi due comari... alla fine di questa seconda edizione del Giornalino! Quanti progressi si fanno e, soprattutto, chi se l'aspettava che 'ste due resistessero così tanto, una pigra com'è e l'altra che da un momento all'altro sparisce e non dà più sue notizie. Ma a quanto pare sono ben salde sui loro impegni personali e hanno preso il via con questo progetto, spero che voi lettori siate contenti, anche se non me ne frega nulla! ... vi ho detto di starvi zitte e al vostro posto, Eleanor e Aurargh...! Non vi si sopporta più!
Ringraziate il cielo e Arceus di non doverci stare a contatto tutto il giorno e tutti i giorni, temo che la mia sanità mentale sia a rischio, così come lo sarebbe la vostra nel mio caso... ma vabbè, mi dicono di finirla con le mie "baggianate", non capiscono proprio niente dell'intrattenimento del pubblico.
Dal vostro caro Ho-Oh è tutto, così come dalle due comari; a presto, cara gentaglia!

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