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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Lila May - Missing - V.

Capitolo V. Lei . Gliel’aveva regalata il padre undici anni fa, per il suo tredicesimo compleanno, quando ancora abitava a Ecruteak City e il mondo era bello, ingenuo e odorava di foglie secche e dolci fatti al forno. Valerie ricordava alla perfezione quel momento particolare della sua vita, come se fosse accaduto la settimana prima. Frequentava l’accademia delle Kimono Girls, era alta per la sua età, troppo, con un buffo caschetto corvino a carezzarle il collo magro, vittima di prese in giro, derisioni e ignoranza. Per le orecchie allungate, i suoi occhi immensi. Le sue movenze fiabesche, irreali. Rammentava bene come sorrideva agli insulti, accogliendoli nel suo cuore con la stessa importanza di un complimento. Come credeva che l’essenza della bellezza stesse nell’essere diverso, e come ne andasse particolarmente fiera. Ma la cosa che ricordava ancora meglio, era la gioia che aveva provato nel ricevere il suo primo Pokémon. Il padre gliel’aveva sven

Lila May - Missing - IV.

Capitolo IV. Lucas la stava aspettando oltre un tavolino in legno di betulla, le mani giunte e lo sguardo fisso sul liquido contenuto nella tazza. Quando la scorse con la coda dell’occhio, tirò fuori uno dei suoi migliori sorrisi e la invitò a sederglisi di fronte. Valerie fece un timido inchino e prese posto davanti all’agente. Si sentiva agitata, con lo stomaco in subbuglio, eppure non poteva negare che la chiamata del poliziotto l’avesse resa molto più calma; aveva atteso due giorni in una qualche informazione, anche banale, e finalmente le sue preghiere erano state udite. Se ciò che le aveva detto Lucas era vero, se lei e la sua squadra erano appena riusciti ad aprire una prima possibile pista, allora voleva dire che erano un passo più vicini a lei. Le mancava così tanto… un vortice di vuoto le percosse il cuore mentre chiedeva al cameriere di poter essere servita con un bicchiere d’acqua. L’avrebbe aiutata a mantenere la concentrazione, a rilassarsi.

KomadoriZ71; - Sinking Madness: The beast and the diary - Cap 5

1 Novembre, Giovedì Leilani aveva perso le speranze. La situazione era crollata nel caos quando aveva rivelato l'identità della creatura, Rudy aveva cominciato a dare i primi segni di allarme, anche i Pokémon all'interno della stanza avviarono a esprimere un forte disagio. Rockruff abbaiava e ringhiava in direzione della porta, nel mentre i Meowth miagolavano a perdifiato e correvano ai ripari. Solo Wimpod sembrò mantenere i nervi saldi, quando si parlava di partecipare a una battaglia tirava fuori il coraggio di un Pyroar. Aveva fatto gruppo con i felini più coraggiosi, si era messo in posizione d'attacco e sibilava incattivito, pronto a difendere la propria padrona. Leilani era commossa, ma portò la sua attenzione su Rudy, aveva fatto il possibile per cercare di dare una mano e di incoraggiarlo. Aveva spiegato che dovevano essere forti e che dovevano comportarsi come degli ottimi allenatori di Pokémon, ma l'incitamento andò in frantumi quando si rese conto

KomadoriZ71; - Sinking Madness: The beast and the diary - Cap 4

31 Ottobre, Mercoledì Leilani non aveva chiuso occhio durante la notte precedente, la stanchezza l'aveva indotta a trascorrere l'intero arco della giornata nel suo angolo di fortuna. Era rinvolta nella coperta massiccia, addosso sentiva la leggera pressione provocata dal corpicino di Wimpod. Ogni tanto faceva uscire la mano dal torpore del tessuto, accarezzava il piccolo Pokémon per ritrovare un po’ di conforto e poi tornava a rintanarsi sotto a ciò che considerava come una barriera protettiva. Leilani era innervosita dalla violenza mostruosa dimostrata dalla tempesta, temeva di soccombere per colpa di un mostro privo di identità e, a quel teatrino degli orrori, si erano aggiunti gli episodi sinistri e macabri racchiusi nel diario. Non riusciva a cancellare i dettagli, a dimenticare il peso delle sensazioni descritte dallo sventurato protagonista. In quel momento si sentiva al pari dello sfortunato proprietario, era da sola in una situazione che non riusciva a co

KomadoriZ71; - Sinking Madness: The beast and the diary - Cap 3

30 Ottobre, Martedì Leilani aveva trascorso gran parte della mattinata a osservare il diario, la curiosità cresceva ogni volta che accarezzava la copertina rovinata. Era un attaccamento che reputava strano e, quando interrompeva il suo operato per dare importanza alle azioni di Rudy, nella testa percepiva una sottospecie di richiamo che la invogliava a riprendere con la lettura. «Certo che oggi sei proprio strana!» esordì Rudy, riportandola alla realtà. Mancava poco all'ora di pranzo, lui era fisso sul bancone a occuparsi del pasto. Era l'unico che sapeva i posti in cui Augusto nascondeva le vivande, perciò Leilani gli aveva permesso di preoccuparsi delle preparazioni. Ma non era un bravo cuoco senza i fornelli, non avevano un Pokémon capace di sprigionare fiamme, da quando era lì dentro doveva accontentarsi di un pastone di cereali al cioccolato e latte freddo. «Cosa vorresti dire?» domandò lei, aggrottando un sopracciglio. «È tutta la mattina che accar

KomadoriZ71; - Sinking Madness: The beast and the diary - Cap 2

29 Ottobre, Lunedì Era mattina presto quando Leilani si destò dal sonno, si drizzò sull'angolino di fortuna che si era creata la sera precedente e si stropicciò gli occhi ancora appiccicati tra loro. Solo dopo un'esame veloce dell'ambiente si ricordò della sua triste avventura, di come il fulmine l'aveva sfiorata e della corsa che l'aveva condotta dentro a una stazione di polizia popolata da felini dispettosi. L'idea di svegliarsi in un posto che non era il suo letto la riempiva di emozioni negative e contrastanti, era una sensazione che aveva provato anche nel periodo in cui aveva lasciato i suoi cari per entrare nel Team Skull. Ma le percezioni che provava in quel momento presentavano una netta differenza, erano molto più negative e accentuate, come se sulla sua testa gravasse il peso di una minaccia. Non si biasimava se le tremavano le gambe o le mani, era stata abbandonata dalle persone che reputava una famiglia, in più era costretta a sistemar